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Un Bildungroman animato, una delicata metafora del cambiamento interiore e della crescita affrontato con la piu' sublime poesia dell'animazione.
Tempo or sono, fui particolarmente colpito dalla delicatezza visiva che Miyazaki offre allo spettatore, sia per l'attenzione al dettaglio, sia per la scelta dei colori (anche fondali scuri si vivacizzano con le esplosioni piu' inattese), nonche' per la maestose qualità del disegno, in antitesi rispetto alla dilagante ed invasiva moda del 3d. Non Vorrei sembrare inopportuno e impreciso, ma l'impatto che piu' suggestiona all'inizio e' la sensazione di rivivere un capolavoro Dinseyano vecchio stile, un Pinocchio tra i Cucu' redivivo.
La vicenda non appare ne' forzata ne' irreale, i sentimenti mai anti-umani, Miyazaki esalta i piu' sinceri e spontanei "movimenti del cuore", in un panegirico di bontà. Forse e' proprio questo che, alla luce di un'analisi senza fronzoli e innamoramenti, puo' essere indicato come l'anello debole della sua produzione. L'autore e' un inguaribile ottimista, un vecchio fanciullo, sia sul tema umano che su quello ambientalista; e per un mio gusto personale, anzi desiderio, anelo ad una futura produzione meno ingombrata di miele e con maggiori chiaro scuro, piu' "amara" e quindi piu' "nostra", anche in considerazione della durata.

Prodotto ottimo, anzi eccellente; bellissimo da vedere, destinato ad un pubblico giovane ma adatto anche alla visione degli adulti. Si spera che tanto talento si occupi prima o poi di temi pesanti e difficili, anche solo per apprezzarne una sua interpretazione