Recensione
Shinigami no Ballad
8.0/10
Gli Shinigami sono gli dei della morte, neri e nefasti, coloro che, insieme al proprio famiglio, hanno il compito di condurre le anime umane dei morti nell'aldilà.
Momo è uno Shinigami, ma al contrario dei suoi colleghi è bianca; è uno Shinigami anomalo in quanto, non solo prova tristezza e piange nel compiere il suo lavoro, ma prova anche piacere nel venire a contatto e conoscere le persone di cui, di li a poco, dovrà prendere l'anima. Inseparabile, al suo fianco vi è il gatto nero Daniel, più ligio al normale dovere di uno Shinigami rimane spesso perplesso dal oomportamento della sua padrona, ma nonostante ciò l'asseconda e sembra capirla.
Nel corso dei sei episodi ci vengono mostrate sei diverse storie, il cui unico elemento comune è la presenza del personaggio di Momo.
Il titolo si svolge tra i toni pacati dei dialoghi dei personaggi e la curiosità di Momo che si spinge più volte ad infrangere le regole degli Shinigami per entrare in contatto con gli esseri umani. Grafica e Chara Deisgn non presentano elementi particolari per un anime del 2006, la colonna sonora che accompagna il titolo è spesso triste in concomitanza con i toni chiari delle scene. L'animazione risulta spesso lenta per enfatizzare maggiormente ogni singolo istante dei personaggi.
Di ogni personaggio non ci viene detto molto, gli stessi Momo e Daniel rimangono pressochè un mistero in molti dettagli, quasi a voler spostare l'attenzione dello spettatore più che sulla trama in sé sul concetto di morte che ogni persona vive in modo personale: c'è chi sa di essere debole e quindi vive ogni giorno al massimo delle sue possibilità e c'è chi, quando gli viene detto che da li poco sarebbe dovuto morire, entra nel panico. Il ruolo dello Shinigami diventa più quello dello spettatore che quello del "dio della morte", spettatore che assiste, mai impassibile, agli ultimi istanti, che aiuta le anime a trovare la pace che vanno cercando dopo la morte.
Il titolo colpisce particolarmente per il personaggio di Momo, per i suoi sentimenti e le sue decisioni anche se, nemmeno lei può opporsi all'inevitabile destino che attende i suoi attori.
VOTO:8
Momo è uno Shinigami, ma al contrario dei suoi colleghi è bianca; è uno Shinigami anomalo in quanto, non solo prova tristezza e piange nel compiere il suo lavoro, ma prova anche piacere nel venire a contatto e conoscere le persone di cui, di li a poco, dovrà prendere l'anima. Inseparabile, al suo fianco vi è il gatto nero Daniel, più ligio al normale dovere di uno Shinigami rimane spesso perplesso dal oomportamento della sua padrona, ma nonostante ciò l'asseconda e sembra capirla.
Nel corso dei sei episodi ci vengono mostrate sei diverse storie, il cui unico elemento comune è la presenza del personaggio di Momo.
Il titolo si svolge tra i toni pacati dei dialoghi dei personaggi e la curiosità di Momo che si spinge più volte ad infrangere le regole degli Shinigami per entrare in contatto con gli esseri umani. Grafica e Chara Deisgn non presentano elementi particolari per un anime del 2006, la colonna sonora che accompagna il titolo è spesso triste in concomitanza con i toni chiari delle scene. L'animazione risulta spesso lenta per enfatizzare maggiormente ogni singolo istante dei personaggi.
Di ogni personaggio non ci viene detto molto, gli stessi Momo e Daniel rimangono pressochè un mistero in molti dettagli, quasi a voler spostare l'attenzione dello spettatore più che sulla trama in sé sul concetto di morte che ogni persona vive in modo personale: c'è chi sa di essere debole e quindi vive ogni giorno al massimo delle sue possibilità e c'è chi, quando gli viene detto che da li poco sarebbe dovuto morire, entra nel panico. Il ruolo dello Shinigami diventa più quello dello spettatore che quello del "dio della morte", spettatore che assiste, mai impassibile, agli ultimi istanti, che aiuta le anime a trovare la pace che vanno cercando dopo la morte.
Il titolo colpisce particolarmente per il personaggio di Momo, per i suoi sentimenti e le sue decisioni anche se, nemmeno lei può opporsi all'inevitabile destino che attende i suoi attori.
VOTO:8