Recensione
Monochrome Factor
4.0/10
Akira Nikaido è uno studente delle superiori, brillante in tutto ciò che fa ma estremamente ribelle e scontroso. La sua tranquilla e noiosa vita viene stravolta dall'incontro con il misterioso Shirogane, il quale gli rivela una sconvolgente verità: esistono due mondi speculari, quello della luce (il nostro mondo) e quello delle ombre. Shirogane è una creatura del mondo delle ombre ed il suo compito è quello di mantenere l'equilibrio tra queste due realtà, un equilibrio ora precario la cui rottura porterebbe alla distruzione dei due mondi. Per far si che tale equilibrio non si spezzi Shirogane ha bisogno della collaborazione di Akira. Nonostante un primo rifiuto, il ragazzo si troverà comunque costretto dagli eventi (e dal destino) a lottare al fianco di Shirogane.
Viste queste premesse, la storia, seppur non originalissima, sembrava promettere bene, in realtà Monochrome Factor si è rivelato un anime decisamente mediocre.
I personaggi sono sterotipatissimi. Qualche esempio:
- Akira: il protagonista è il classico ragazzo bello,intelligente e scontroso ma dal cuore d'oro (non male ma già visto e stravisto);
- Shirogane: anche lui bellissimo e misterioso, ma nell'anime spesso è reso ridicolo e perde di spessore;
- Kengo: l'amico tontolone e appiccicoso, quasi buono a nulla ma fedelissimo e sempre pronto al sacrificio;
- Aya: la compagna di classe rompi scatole, isterica che non fa altro che strillare e menare.
Gli episodi sono ripetitivi, noiosi, banali. Non c'è nessun colpo di scena e la trama si intuisce benissimo dal principio. Trovo particolarmente odiosa la fase della trasformazione dei personaggi: va bene una prima volta, anche due, anche tre, ma vedere la solita solfa ad ogni episodio è troppo (mi è sembrato di tornare ai tempi in cui guardavo "Saylor Moon"...). I combattimenti sono praticamente inesistenti e il tutto si risolve con due pugni ed una stoccata.
La delusione più grande rispetto a quest'anime è stata lo scoprire che il manga di Kaili Sorano da cui è tratto sembra essere veramente una buona opera. Anche se non ho letto il manga, mi è bastato sfogliarne qualche capitolo per rendermi conto che le differenze sono abissali. La storia è stata quasi completamente distorta rispetto all'originale del manga, improntandola su uno "shounen-ai" senza senso e inconcludente.
In sostanza, di questo anime riesco a salvare solo opening, ending e qualche siparietto comico. Tutto il resto è noia.
Viste queste premesse, la storia, seppur non originalissima, sembrava promettere bene, in realtà Monochrome Factor si è rivelato un anime decisamente mediocre.
I personaggi sono sterotipatissimi. Qualche esempio:
- Akira: il protagonista è il classico ragazzo bello,intelligente e scontroso ma dal cuore d'oro (non male ma già visto e stravisto);
- Shirogane: anche lui bellissimo e misterioso, ma nell'anime spesso è reso ridicolo e perde di spessore;
- Kengo: l'amico tontolone e appiccicoso, quasi buono a nulla ma fedelissimo e sempre pronto al sacrificio;
- Aya: la compagna di classe rompi scatole, isterica che non fa altro che strillare e menare.
Gli episodi sono ripetitivi, noiosi, banali. Non c'è nessun colpo di scena e la trama si intuisce benissimo dal principio. Trovo particolarmente odiosa la fase della trasformazione dei personaggi: va bene una prima volta, anche due, anche tre, ma vedere la solita solfa ad ogni episodio è troppo (mi è sembrato di tornare ai tempi in cui guardavo "Saylor Moon"...). I combattimenti sono praticamente inesistenti e il tutto si risolve con due pugni ed una stoccata.
La delusione più grande rispetto a quest'anime è stata lo scoprire che il manga di Kaili Sorano da cui è tratto sembra essere veramente una buona opera. Anche se non ho letto il manga, mi è bastato sfogliarne qualche capitolo per rendermi conto che le differenze sono abissali. La storia è stata quasi completamente distorta rispetto all'originale del manga, improntandola su uno "shounen-ai" senza senso e inconcludente.
In sostanza, di questo anime riesco a salvare solo opening, ending e qualche siparietto comico. Tutto il resto è noia.