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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Mi spiace deludere i fan della serie, ma Mia Ikumi e i produttori dell'anime hanno annunciato che della seconda serie non ci sarà l'anime, ma solo il manga.
A parte gli annunci, passo alla mia recensione: ho cominciato a vedere anime su Mediaset, come tanti altri (purtroppo), ma dico in tutta onestà che questa serie non mi piace per niente.

Insomma, parliamoci chiaro: tutti i ragazzi sono dei fichi pazzeschi (guardate Masaya, Ryo, Quiche e Keichii e ditemi se non è così), e vanno praticamente tutti dietro a Ichigo, ragazza che pur essendo dipinta come niente di speciale, in effetti poi lo è, e non solo per la trasformazione che opera.
Io amo gli anime abbastanza collettivi: mi spiego meglio, intendo dire che il/la protagonista non sia coinvolto in assolutamente tutte le vicende della storia, ma che si lasci spazio anche alle storie degli altri personaggi, sennò stanno lì come acciughe marinate a fare da soprammobili alle "avventure" del/della protagonista. Come succede in Tokyo Mew Mew, appunto.
L'idea di mescolare il DNA delle ragazze con quello di animali in via d'estinzione (e alla fine, far rinascere una specie di foresta in una città inquinata come Tokyo), devo ammetterlo, è originale e presta almeno un pochino orecchio alle problematiche ambientali.
Riguardo a questo, mi sarei aspettata qualcosa di più... animalesco, che so, denti, zanne, oltre a coda e orecchie eccetera. Ma come viene sviluppata l'idea, ossia infilando 5 ragazze tutte bellissime in costumini "da battaglia" (che poi da battaglia non sono per niente, come d'altronde Sailor Moon e simili) e facendo distruggere loro degli alieni con oggettini che potrebbero sembrare accessori del Dolce Forno o cose del genere, non mi piace per niente.
L'unico personaggio caratterizzato decentemente è Keichii, ma appena appena. Non merita di più di un 2, a parer mio.