Recensione
07-Ghost
8.0/10
Un’ anime che molti tendono a catalogare come uno shounen-ai, ma che in realtà è molto incentrato sull’ amicizia molto stretta che c’ è tra Teito Klein, il protagonista e Mikage.
Il primo tra i due, del tutto ignaro del suo passato poiché affetto da amnesia si lega particolarmente all’ altro, sotto ogni aspetto molto più socievole.
La loro carriera però viene stroncata nel momento in cui Teito riconosce il generale Ayanami, subito dopo averlo incontrato, quale l’ assassino del padre, e quest’ ultimo decide di rinchiuderlo.
Teito riesce però a fuggire, non senza l’ aiuto dell’ amico che poi ne subirà le conseguenze rimanendo alla base.
Tempo dopo l’ evasione, il ragazzo si ritrova tra le cure di tre vescovi piuttosto singolari, Frau, Castor e Labrador, del santuario dei Seven Ghost.
I Seven ghost spiriti spiriti o dei, mandati sulla terra dal Dio dei Cieli per fermare il malvagio Dio della Morte Verloren, accusato di aver ucciso la figlia del primo.
I tre vescovi proteggeranno Teito, che intanto intraprende gli studi per prendere i voti, da ogni tipo di spirito maligno inviatogli contro da Ayanami, e pian piano il ragazzo comincerà ad apprezzare questi sacerdoti dai comportamenti, a tratti, alquanto sospetti.
Fin da subito infatti, si capisce che l’ affascinante Frau, l’ intelligente Castor e il placido Labrador non sono proprio chi dicono di essere.
Se Teito però ha dalla sua i tre bellocci, lo stesso Ayanami non scherza e, verso la fine sguinzaglierà i suoi fedelissimi per riprendersi il ragazzo.
Tutto l’ interesse che il generale ha per la preda non è però causato dalla semplice fuga di quest’ ultima, ma dal fatto che Teito racchiude nel suo corpo il leggendario “Occhio di Mikhail”.
Sebbene i personaggi possano apparire per certi versi stereotipati, essi sono supportati da un’ ottima grafica e da una simpatia che varia da uno all’ altro, facendoci sorridere nei momenti di stacco, dove la gag sono assicurate.
I disegni, si può dire, sono sufficientemente apprezzabili e le atmosfere si alternano senza problemi dal dark a quelle lucenti del santuario.
Per quanto riguarda invece il sound, devo ammettere che le sigle sono fatte davvero splendidamente e meritano di essere ascoltate all’ inizio e alla fine della visione.
Le basi invece sono funzionalissime a descriverci le situazioni, non solo dal punto di vista visivo, ma anche da quello uditivo.
Senza dubbio un anime che sa prendere lo spettatore e trasportarlo interamente nel suo mondo dalle trovate innovative e piacevoli, dove non ci sarà di nessuna difficoltà schierarci dalla parte di un Teito Klein, a tratti goffo, a tratti testardo, ma alla fine, un ragazzo sempre in cerca del suo passato.
Il primo tra i due, del tutto ignaro del suo passato poiché affetto da amnesia si lega particolarmente all’ altro, sotto ogni aspetto molto più socievole.
La loro carriera però viene stroncata nel momento in cui Teito riconosce il generale Ayanami, subito dopo averlo incontrato, quale l’ assassino del padre, e quest’ ultimo decide di rinchiuderlo.
Teito riesce però a fuggire, non senza l’ aiuto dell’ amico che poi ne subirà le conseguenze rimanendo alla base.
Tempo dopo l’ evasione, il ragazzo si ritrova tra le cure di tre vescovi piuttosto singolari, Frau, Castor e Labrador, del santuario dei Seven Ghost.
I Seven ghost spiriti spiriti o dei, mandati sulla terra dal Dio dei Cieli per fermare il malvagio Dio della Morte Verloren, accusato di aver ucciso la figlia del primo.
I tre vescovi proteggeranno Teito, che intanto intraprende gli studi per prendere i voti, da ogni tipo di spirito maligno inviatogli contro da Ayanami, e pian piano il ragazzo comincerà ad apprezzare questi sacerdoti dai comportamenti, a tratti, alquanto sospetti.
Fin da subito infatti, si capisce che l’ affascinante Frau, l’ intelligente Castor e il placido Labrador non sono proprio chi dicono di essere.
Se Teito però ha dalla sua i tre bellocci, lo stesso Ayanami non scherza e, verso la fine sguinzaglierà i suoi fedelissimi per riprendersi il ragazzo.
Tutto l’ interesse che il generale ha per la preda non è però causato dalla semplice fuga di quest’ ultima, ma dal fatto che Teito racchiude nel suo corpo il leggendario “Occhio di Mikhail”.
Sebbene i personaggi possano apparire per certi versi stereotipati, essi sono supportati da un’ ottima grafica e da una simpatia che varia da uno all’ altro, facendoci sorridere nei momenti di stacco, dove la gag sono assicurate.
I disegni, si può dire, sono sufficientemente apprezzabili e le atmosfere si alternano senza problemi dal dark a quelle lucenti del santuario.
Per quanto riguarda invece il sound, devo ammettere che le sigle sono fatte davvero splendidamente e meritano di essere ascoltate all’ inizio e alla fine della visione.
Le basi invece sono funzionalissime a descriverci le situazioni, non solo dal punto di vista visivo, ma anche da quello uditivo.
Senza dubbio un anime che sa prendere lo spettatore e trasportarlo interamente nel suo mondo dalle trovate innovative e piacevoli, dove non ci sarà di nessuna difficoltà schierarci dalla parte di un Teito Klein, a tratti goffo, a tratti testardo, ma alla fine, un ragazzo sempre in cerca del suo passato.