Recensione
Death Note
8.0/10
Recensione di Marco23111988
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<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Ho intenzione di riscrivere la recensione su questo magnifico anime, perché a rivederlo la seconda volta ho rivalutato un sacco di cose, da qui la mia decisione di non scrivere più recensioni senza prima esser assolutamente sicuro di avere capito appieno la storia.
Death Note è un manga veramente unico, perché è stato creato da Tsugumi Ohba (scrittore) e Takeshi Obata (disegnatore), per una rivista di manga per ragazzi, la Shounen Jump. Eppure non si direbbe, è decisamente diverso dagli altri manga che la SJ pubblica (Dragon ball, Once Piece, City Hunter ecc.) e si potrebbe, addirittura, considerare uno seinen.
Ma non cadete nel tranello, come è successo a me! Death note non è affatto uno seinen, sicuramente è più maturo di Dragon Ball, City Hunter e Once Piece, ma shounen rimane, perché la trama, per quanto complessa, va benissimo per i giovani, almeno delle superiori, delle medie non lo so. Secondo qualcuno è shounen perché i personaggi hanno caratteristiche da fighi - beh, effettivamente L è figo perché è bizzarro, per esempio. Ma lo è anche perché c'è una buona distinzione tra bene e male, mentre in uno seinen sarebbe decisamente più complesso il discorso.
A ogni modo, sono d'accordo che Death Note sia decisamente più complesso della stragrande maggioranza delle storie pensate per i giovani, ma proprio qui viene il suo successo.
Ma parliamo dell'anime: la storia inizia quando lo Shinigami Ryuk, per noia, fa cadere il quaderno della morte, il Death Note, che viene raccolto per caso da un ragazzo di nome Light Yagami. Il ragazzo scopre che se si scrive il nome di una persona sul quaderno, questa morirà di arresto cardiaco, a meno che non si specifichino altre cause, purché siano logicamente possibili.
Light decide di usare il Death Note per fare fuori tutti i criminali del mondo e diventare "il dio del nuovo mondo", un mondo senza ingiustizie, e inizia a trasformarsi nel killer psicopatico conosciuto come Kira.
Dopo un po' di tempo, L, il più famoso investigatore del mondo, che tiene nascosta la sua identità, inizia a indagare sulla misteriosa catena di omicidi.
Questa è la premessa di una serie di trovate geniali, sia da parte di Light sia da parte di L, l'uno per incastrare l'altro. Death Note è un fantastico poliziesco psicologico con atmosfere piene di tensioni, con BGM per me ecezionali e con dei personaggi veramente ben riusciti.
Ma la cosa che più mi piace è come, in realtà, né Light né L siano veramente brave persone, anzi l'unico a essere onesto è il padre del protagonista, nonché sovraintendente della polizia di Tokyo: lui è l'unico ad essere veramente buono e onesto.
Invece, sia Light sia L hanno un loro concetto di giustizia, che li porta ad adottare dei mezzi spesso discutibili. Da che parte stare?
Dalla parte di Light, per la freddezza con cui ammazza i criminali - in fondo in Giappone vige la pena di morte? O dalla parte di L, per il semplice fatto che rispetta la legge? Da tener conto che comunque fa anche lui delle cose brutte. Per esempio, fa morire un criminale in diretta TV solo per verificare una teoria senza uno straccio di prova, oppure, fa pressione a Light e a Misa per farli confessare di essere i due Kira (ok ha ragione, ma in quel momento non aveva prove) o è disposto a usare il Death Note per verificarne gli effetti.
A ogni modo io sono dalla parte di L. I suoi metodi sono cinici e, a volte, anche discutibile ma, a parte il fatto che poi dimostra sempre di avere ragione, il confronto tra lui e Light secondo me proprio non regge. L sarà pure troppo cinico, ma Light rimane uno che crede di potere fare giustizia sommaria.
Però mi piace anche il protagonista, mi affascina, perché, a differenza di moltissimi anime/manga, di fumetti, cartoni o anche di film e telefilm, dove l'eroe è bellissimo e senza macchia, nel caso di quest'anime la bellezza, il bell'aspetto e l'apparire come dei bravi ragazzi vengono visti come un vantaggi per i malvagi per potere agire indisturbati, proprio perché appaiono come delle brave persone - purtroppo l'apparenza inganna.
Light fa conto proprio sul suo fascino e sul fatto di essere uno studente modello per ingannare. Mentre L è un personaggio assolutamente geniale, ma non è tutta questa gran bellezza.
Dimenticavo, molti dicono che la seconda parte è meno bella, io non sono d'accordo, sarà perché in fondo anche Light è il mio personaggio preferito (insieme a L), ma mi è piaciuto vederlo come vincitore, anche se solo per un breve periodo.
Ho intenzione di riscrivere la recensione su questo magnifico anime, perché a rivederlo la seconda volta ho rivalutato un sacco di cose, da qui la mia decisione di non scrivere più recensioni senza prima esser assolutamente sicuro di avere capito appieno la storia.
Death Note è un manga veramente unico, perché è stato creato da Tsugumi Ohba (scrittore) e Takeshi Obata (disegnatore), per una rivista di manga per ragazzi, la Shounen Jump. Eppure non si direbbe, è decisamente diverso dagli altri manga che la SJ pubblica (Dragon ball, Once Piece, City Hunter ecc.) e si potrebbe, addirittura, considerare uno seinen.
Ma non cadete nel tranello, come è successo a me! Death note non è affatto uno seinen, sicuramente è più maturo di Dragon Ball, City Hunter e Once Piece, ma shounen rimane, perché la trama, per quanto complessa, va benissimo per i giovani, almeno delle superiori, delle medie non lo so. Secondo qualcuno è shounen perché i personaggi hanno caratteristiche da fighi - beh, effettivamente L è figo perché è bizzarro, per esempio. Ma lo è anche perché c'è una buona distinzione tra bene e male, mentre in uno seinen sarebbe decisamente più complesso il discorso.
A ogni modo, sono d'accordo che Death Note sia decisamente più complesso della stragrande maggioranza delle storie pensate per i giovani, ma proprio qui viene il suo successo.
Ma parliamo dell'anime: la storia inizia quando lo Shinigami Ryuk, per noia, fa cadere il quaderno della morte, il Death Note, che viene raccolto per caso da un ragazzo di nome Light Yagami. Il ragazzo scopre che se si scrive il nome di una persona sul quaderno, questa morirà di arresto cardiaco, a meno che non si specifichino altre cause, purché siano logicamente possibili.
Light decide di usare il Death Note per fare fuori tutti i criminali del mondo e diventare "il dio del nuovo mondo", un mondo senza ingiustizie, e inizia a trasformarsi nel killer psicopatico conosciuto come Kira.
Dopo un po' di tempo, L, il più famoso investigatore del mondo, che tiene nascosta la sua identità, inizia a indagare sulla misteriosa catena di omicidi.
Questa è la premessa di una serie di trovate geniali, sia da parte di Light sia da parte di L, l'uno per incastrare l'altro. Death Note è un fantastico poliziesco psicologico con atmosfere piene di tensioni, con BGM per me ecezionali e con dei personaggi veramente ben riusciti.
Ma la cosa che più mi piace è come, in realtà, né Light né L siano veramente brave persone, anzi l'unico a essere onesto è il padre del protagonista, nonché sovraintendente della polizia di Tokyo: lui è l'unico ad essere veramente buono e onesto.
Invece, sia Light sia L hanno un loro concetto di giustizia, che li porta ad adottare dei mezzi spesso discutibili. Da che parte stare?
Dalla parte di Light, per la freddezza con cui ammazza i criminali - in fondo in Giappone vige la pena di morte? O dalla parte di L, per il semplice fatto che rispetta la legge? Da tener conto che comunque fa anche lui delle cose brutte. Per esempio, fa morire un criminale in diretta TV solo per verificare una teoria senza uno straccio di prova, oppure, fa pressione a Light e a Misa per farli confessare di essere i due Kira (ok ha ragione, ma in quel momento non aveva prove) o è disposto a usare il Death Note per verificarne gli effetti.
A ogni modo io sono dalla parte di L. I suoi metodi sono cinici e, a volte, anche discutibile ma, a parte il fatto che poi dimostra sempre di avere ragione, il confronto tra lui e Light secondo me proprio non regge. L sarà pure troppo cinico, ma Light rimane uno che crede di potere fare giustizia sommaria.
Però mi piace anche il protagonista, mi affascina, perché, a differenza di moltissimi anime/manga, di fumetti, cartoni o anche di film e telefilm, dove l'eroe è bellissimo e senza macchia, nel caso di quest'anime la bellezza, il bell'aspetto e l'apparire come dei bravi ragazzi vengono visti come un vantaggi per i malvagi per potere agire indisturbati, proprio perché appaiono come delle brave persone - purtroppo l'apparenza inganna.
Light fa conto proprio sul suo fascino e sul fatto di essere uno studente modello per ingannare. Mentre L è un personaggio assolutamente geniale, ma non è tutta questa gran bellezza.
Dimenticavo, molti dicono che la seconda parte è meno bella, io non sono d'accordo, sarà perché in fondo anche Light è il mio personaggio preferito (insieme a L), ma mi è piaciuto vederlo come vincitore, anche se solo per un breve periodo.