Recensione
Finalmente arriva la seconda parte dell'attesissima versione cinematografica di Neon Genesis Evangelion.
Partendo dalla trama, a differenza del precedente film, questo film segna un punto di rottura con il passato. Da metà film in poi, la storia si muove su binari diversi rispetto alla serie televisiva, il cui punto di differenza massima è nel finale del film. La volontà di Anno di creare qualcosa di nuovo prende forma e il Rebuild si mostra finalmente come "novità" e non come semplice sommario della serie.
Visti i tempi ristretti del film, i nuovi elementi che emergono vengono però poco approfonditi e lo spettatore si ritrova davanti una serie di informazioni enorme, la cui comprensione non è adatta, a differenza dello scopo originale del Rebuild, a chi non ha visto la serie televisiva.
Le novità più importanti si ritrovano sia nello sviluppo dei fatti vero e proprio, sia nello sviluppo dei personaggi.
Quest'ultimo punto, che ha decretato la grandezza di Eva come anime, viene praticamente ribaltato per il personaggio di Asuka, la quale non è più la ragazzina introversa e arrogante della serie (se non all'inizio), ma finisce per comprendere il vero valore dell'avere degli amici e della collaborazione degli altri, prima del suo tragico incidente.
Questo punto appare un po' forzato, perché, riguardo a quello che si è visto, non ci sono stati fatti di particolare significato che hanno coinvolto il personaggio per fargli cambiare le idee in maniera così radicale. Forse per comprendere appieno il nuovo pensiero del personaggio sarà necessario il sequel.
Il nuovo personaggio Mari va a sostituire (se non affiancare) in un certo senso il ruolo di Asuka come pilota guerriera e determinata. Il personaggio però non è stato sviluppato per nulla nella sua psicologia e questa è forse una pecca di questo film. Anche per lei si attendono gli sviluppi del 3.0.
Il giudizio della trama comunque è ampiamente positivo, sia grazie ai nuovi elementi inseriti, sia per alla capacità del regista di non snaturare la serie, a mio avviso, ma anzi di elevarla a un livello differente senza, secondo me, fare rimpiangere l'originale.
Riguardo alla realizzazione tecnica, il film è uno dei migliori prodotti di animazione disponibili: la CG veramente ben fatta e le inquadrature cinematografiche sono in ogni situazione splendide e si nota l'impronta di Anno e del suo stile. I due nuovi Eva, lo 05 e il Mark 6, sono unici nel loro genere senza rischiare di somigliare troppo ai loro predecessori. Il design dei nuovi angeli è interessante, anche se non ho trovato il terzo angelo molto ispirato. Anche le differenze grafiche rispetto ai vecchi angeli, come Zeruel e Shahaquiel, sono molto originali e la sequenza della cattura di quest'ultimo rappresenta, assieme alla battaglia di Zeruel, il punto tecnicamente più alto del film.
Gli effetti sonori sono veramente ben fatti e il sonoro DTS presente nella versione BD rende ancora più appagante la visione. Le musiche hanno invece degli alti e dei bassi. Mentre la colonna sonora della scena della cattura di Shahaquiel è epica e magistrale, quella della distruzione dell'Eva 03 la trovo una nota stonata in una situazione in cui si doveva rappresentare la massima drammaticità.
In conclusione: il prodotto dello studio Khara, oltre a rendere giustizia alla serie televisiva, si fa largo nel panorama dell'animazione nipponica grazie al suo essere diverso dalla storia originale e alle scene girate magistralmente, sia quelle di battaglia sia quelle di "calma". La presenza di qualche lieve nota stonata, che aspetta solo di essere approfondita nel prossimo film, per me non abbassa minimamente la qualità del prodotto.
Evangelion: 2.22 è un'opera da vedere a tutti i costi, sia per la sua importanza nell'ambito dell'animazione, sia per il suo essere, a mio avviso, un prodotto d'intrattenimento ben superiore alla quasi totalità di altri film con attori in carne e ossa.
Partendo dalla trama, a differenza del precedente film, questo film segna un punto di rottura con il passato. Da metà film in poi, la storia si muove su binari diversi rispetto alla serie televisiva, il cui punto di differenza massima è nel finale del film. La volontà di Anno di creare qualcosa di nuovo prende forma e il Rebuild si mostra finalmente come "novità" e non come semplice sommario della serie.
Visti i tempi ristretti del film, i nuovi elementi che emergono vengono però poco approfonditi e lo spettatore si ritrova davanti una serie di informazioni enorme, la cui comprensione non è adatta, a differenza dello scopo originale del Rebuild, a chi non ha visto la serie televisiva.
Le novità più importanti si ritrovano sia nello sviluppo dei fatti vero e proprio, sia nello sviluppo dei personaggi.
Quest'ultimo punto, che ha decretato la grandezza di Eva come anime, viene praticamente ribaltato per il personaggio di Asuka, la quale non è più la ragazzina introversa e arrogante della serie (se non all'inizio), ma finisce per comprendere il vero valore dell'avere degli amici e della collaborazione degli altri, prima del suo tragico incidente.
Questo punto appare un po' forzato, perché, riguardo a quello che si è visto, non ci sono stati fatti di particolare significato che hanno coinvolto il personaggio per fargli cambiare le idee in maniera così radicale. Forse per comprendere appieno il nuovo pensiero del personaggio sarà necessario il sequel.
Il nuovo personaggio Mari va a sostituire (se non affiancare) in un certo senso il ruolo di Asuka come pilota guerriera e determinata. Il personaggio però non è stato sviluppato per nulla nella sua psicologia e questa è forse una pecca di questo film. Anche per lei si attendono gli sviluppi del 3.0.
Il giudizio della trama comunque è ampiamente positivo, sia grazie ai nuovi elementi inseriti, sia per alla capacità del regista di non snaturare la serie, a mio avviso, ma anzi di elevarla a un livello differente senza, secondo me, fare rimpiangere l'originale.
Riguardo alla realizzazione tecnica, il film è uno dei migliori prodotti di animazione disponibili: la CG veramente ben fatta e le inquadrature cinematografiche sono in ogni situazione splendide e si nota l'impronta di Anno e del suo stile. I due nuovi Eva, lo 05 e il Mark 6, sono unici nel loro genere senza rischiare di somigliare troppo ai loro predecessori. Il design dei nuovi angeli è interessante, anche se non ho trovato il terzo angelo molto ispirato. Anche le differenze grafiche rispetto ai vecchi angeli, come Zeruel e Shahaquiel, sono molto originali e la sequenza della cattura di quest'ultimo rappresenta, assieme alla battaglia di Zeruel, il punto tecnicamente più alto del film.
Gli effetti sonori sono veramente ben fatti e il sonoro DTS presente nella versione BD rende ancora più appagante la visione. Le musiche hanno invece degli alti e dei bassi. Mentre la colonna sonora della scena della cattura di Shahaquiel è epica e magistrale, quella della distruzione dell'Eva 03 la trovo una nota stonata in una situazione in cui si doveva rappresentare la massima drammaticità.
In conclusione: il prodotto dello studio Khara, oltre a rendere giustizia alla serie televisiva, si fa largo nel panorama dell'animazione nipponica grazie al suo essere diverso dalla storia originale e alle scene girate magistralmente, sia quelle di battaglia sia quelle di "calma". La presenza di qualche lieve nota stonata, che aspetta solo di essere approfondita nel prossimo film, per me non abbassa minimamente la qualità del prodotto.
Evangelion: 2.22 è un'opera da vedere a tutti i costi, sia per la sua importanza nell'ambito dell'animazione, sia per il suo essere, a mio avviso, un prodotto d'intrattenimento ben superiore alla quasi totalità di altri film con attori in carne e ossa.