Recensione
Premesso che ho cominciato la visione del film con delle aspettative basse per quanto riguarda la trama e alte per il comparto tecnico, devo dire che questo secondo capitolo della nuova saga cinematografica di EVA mi ha stupito piacevolmente anche se in alcuni momenti ha delle cadute di stile spaventose.
Come il capitolo precedente Eva 2.22 riassume una manciata di episodi dell'anime originale, ma a differenza dello 1.0 prende direzioni decisamente diverse. L'inserimento di un nuovo personaggio, Mari, è il primo passo verso quello che sarà un cambiamento radicale nella struttura della storia e nella gestione dei personaggi. L'unica cosa da capire è se l'autore abbia intenzione di utilizzare anche questo nuovo children per il capitolo successivo.
Durante la visione del film cercavo di dare un giudizio e man mano che i minuti passavano la mia opinione è cambiata molte volte. Credo che l'intermezzo sia uno dei momenti migliori per come è stato gestito, soprattutto per le scelte di regia nell'immediato inizio.
Successivamente il copione offre una vicenda che a differenza del primo capitolo ho ritenuto meno appigliata al principio del “cliffangher”. Non c'è tutta quella tensione da mozzare il fiato per il susseguirsi degli attacchi degli angeli. Invece è dedicato più spazio a scene ordinarie e quotidiane dove in qualche modo si cerca di approfondire le psicologie dei personaggi e dei loro rapporti.
Sicuramente il centro del film sta nei personaggi di Asuka, Rei e Shinji e credo che il lavoro sia in parte riuscito. Ci sono delle finezze e dei momenti molto semplici e quotidiani che in realtà racchiudono il senso intero di un cambiamento comportamentale e credo che il pregio maggiore di questo film stia proprio qui: l'avere mescolato scene quotidiane a scene apocalittiche e spettacolari.
Le prime sono ciò che rende prezioso il film: i dialoghi, le dinamiche, le reazioni dei personaggi, le inquadrature creano una tela che lega i protagonisti in modo convincente e immediato senza perdersi in profonde (e lunghe) introspezioni psicologiche che invece erano caratteristica della serie e che qui non potevano trovare spazio.
Le seconde rendono memorabile il film per la loro epicità, anche se non sono tutte all'altezza della fama di Evangelion.
Giunto qui, devo per forza parlare di ciò che invece non funziona. Infatti, mi rendo conto che è difficile dare un giudizio esauriente sulla pellicola perché gli alti e bassi ci sono eccome e corrispondono a un'incoerenza di stile e di scelte.
Ad esempio, una delle scene che ho ritenuto peggio riuscite, o meglio: mandate-a-farsi-benedire, è lo scontro con il nono angelo. La scelta della canzone con la «melodia allegra e con le “dolcissime” vocine bianche» [cit.] è una delle scelte più infelici mai viste in un prodotto di questo tipo. E la colonna sonora presenta altri momenti di vero delirio. Ad esempio, la chitarra elettrica utilizzata in un paio di momenti che non la richiedevano assolutamente e una musica che non so come definire durante una panoramica sulla vita di Neo-Tokyo 3 che vive un periodo di pace. Altri momenti invece raggiungono vette da brivido, come l'Intermezzo e l'inizio dello scontro con il decimo angelo. Per il resto, non ho avvertito quell'epicità che invece c'era nel primo episodio, ad esempio durante “l'operazione Yashima”.
Una cosa che invece non riesco proprio a spiegarmi è un passaggio del film che sembra fatto perché si erano prese strade troppo pericolose e non si avevano idee migliori di quella. Il passaggio a cui mi riferisco è la scelta di Shinji di risalire sull'Eva. E mi risulta difficile comprenderla, non tanto perché lo fa (questo era scontato), ma per come è portato a ritornare. Quello che succede non ha assolutamente senso per come è il personaggio. Manca una reazione logica davanti al robottone che lo preleva dal rifugio e lo porta alla Nerv!
Infine: le anticipazioni al prossimo capitolo lasciano intravedere già numerosi colpi di scena e mi chiedo se questa operazione sia davvero sviluppata in quattro film. Siamo sicuri che non sarà una trilogia?
Nel complesso Evangelion 2.22 è un film godibile che ho apprezzato molto, ma non è certo un capolavoro. Ed è accessibile anche da chi non ha visto la serie, ma si deve mantenere alta l'attenzione per capire tutte le finezze. Inoltre, può essere quasi visto senza conoscere il primo film: servirebbero un paio di spiegazioni tecniche (AT-Field, Angeli e Nerv) e sulle ragioni della visita in ospedale di Toji.
Come il capitolo precedente Eva 2.22 riassume una manciata di episodi dell'anime originale, ma a differenza dello 1.0 prende direzioni decisamente diverse. L'inserimento di un nuovo personaggio, Mari, è il primo passo verso quello che sarà un cambiamento radicale nella struttura della storia e nella gestione dei personaggi. L'unica cosa da capire è se l'autore abbia intenzione di utilizzare anche questo nuovo children per il capitolo successivo.
Durante la visione del film cercavo di dare un giudizio e man mano che i minuti passavano la mia opinione è cambiata molte volte. Credo che l'intermezzo sia uno dei momenti migliori per come è stato gestito, soprattutto per le scelte di regia nell'immediato inizio.
Successivamente il copione offre una vicenda che a differenza del primo capitolo ho ritenuto meno appigliata al principio del “cliffangher”. Non c'è tutta quella tensione da mozzare il fiato per il susseguirsi degli attacchi degli angeli. Invece è dedicato più spazio a scene ordinarie e quotidiane dove in qualche modo si cerca di approfondire le psicologie dei personaggi e dei loro rapporti.
Sicuramente il centro del film sta nei personaggi di Asuka, Rei e Shinji e credo che il lavoro sia in parte riuscito. Ci sono delle finezze e dei momenti molto semplici e quotidiani che in realtà racchiudono il senso intero di un cambiamento comportamentale e credo che il pregio maggiore di questo film stia proprio qui: l'avere mescolato scene quotidiane a scene apocalittiche e spettacolari.
Le prime sono ciò che rende prezioso il film: i dialoghi, le dinamiche, le reazioni dei personaggi, le inquadrature creano una tela che lega i protagonisti in modo convincente e immediato senza perdersi in profonde (e lunghe) introspezioni psicologiche che invece erano caratteristica della serie e che qui non potevano trovare spazio.
Le seconde rendono memorabile il film per la loro epicità, anche se non sono tutte all'altezza della fama di Evangelion.
Giunto qui, devo per forza parlare di ciò che invece non funziona. Infatti, mi rendo conto che è difficile dare un giudizio esauriente sulla pellicola perché gli alti e bassi ci sono eccome e corrispondono a un'incoerenza di stile e di scelte.
Ad esempio, una delle scene che ho ritenuto peggio riuscite, o meglio: mandate-a-farsi-benedire, è lo scontro con il nono angelo. La scelta della canzone con la «melodia allegra e con le “dolcissime” vocine bianche» [cit.] è una delle scelte più infelici mai viste in un prodotto di questo tipo. E la colonna sonora presenta altri momenti di vero delirio. Ad esempio, la chitarra elettrica utilizzata in un paio di momenti che non la richiedevano assolutamente e una musica che non so come definire durante una panoramica sulla vita di Neo-Tokyo 3 che vive un periodo di pace. Altri momenti invece raggiungono vette da brivido, come l'Intermezzo e l'inizio dello scontro con il decimo angelo. Per il resto, non ho avvertito quell'epicità che invece c'era nel primo episodio, ad esempio durante “l'operazione Yashima”.
Una cosa che invece non riesco proprio a spiegarmi è un passaggio del film che sembra fatto perché si erano prese strade troppo pericolose e non si avevano idee migliori di quella. Il passaggio a cui mi riferisco è la scelta di Shinji di risalire sull'Eva. E mi risulta difficile comprenderla, non tanto perché lo fa (questo era scontato), ma per come è portato a ritornare. Quello che succede non ha assolutamente senso per come è il personaggio. Manca una reazione logica davanti al robottone che lo preleva dal rifugio e lo porta alla Nerv!
Infine: le anticipazioni al prossimo capitolo lasciano intravedere già numerosi colpi di scena e mi chiedo se questa operazione sia davvero sviluppata in quattro film. Siamo sicuri che non sarà una trilogia?
Nel complesso Evangelion 2.22 è un film godibile che ho apprezzato molto, ma non è certo un capolavoro. Ed è accessibile anche da chi non ha visto la serie, ma si deve mantenere alta l'attenzione per capire tutte le finezze. Inoltre, può essere quasi visto senza conoscere il primo film: servirebbero un paio di spiegazioni tecniche (AT-Field, Angeli e Nerv) e sulle ragioni della visita in ospedale di Toji.