Recensione
Hi no tori
6.0/10
Recensione di Caniderrimo
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Se lo scopo che si prefiggeva questa serie tv era trasporre in maniera mediocre alcune parti del manga di Osamu Tezuka, tanto per far avvicinare le nuove generazioni all'opera originale, credo ci sia pienamente riuscita. Ma se l'intento era quello di creare una rivisitazione che fosse in grado di brillare di luce propria e di essere goduta appieno nonostante si conoscesse già il fumetto da cui è tratta, temo allora che abbia totalmente fallito. Ma procediamo con ordine.
La trama è basata su cinque delle dodici storie che compongono la Fenice di Tezuka, ovvero, nell'ordine in cui li dispone l'anime, l'alba (4 episodi), la resurrezione (2 episodi), gli esseri fantastici (1 episodio), il sole (4 episodi) e il futuro (2 episodi).
Ho scritto il numero degli episodi per una ragione, e cioè per sottolineare la sproporzione tra il loro numero e quello delle pagine che essi occupano sulla carta. Infatti tutte le mancanze che affliggono quest'anime derivano essenzialmente da questa prima grande falla, la quale non si traduce in altro che in tagli, più o meno pesanti ma sempre troppo evidenti.
Ad esempio anche nel capitolo dell'alba, che traspone la maggior parte degli eventi della controparte cartacea, si avverte un senso generale d'incompletezza e l'atmosfera che permea il manga svanisce completamente.
Questo anche a causa del fatto che tutte le divagazioni o le spiegazioni che Tezuka fornisce al lettore per fargli comprendere alcuni aspetti del periodo storico, o dell'avveniristico futuro, in cui agiscono i suoi personaggi, e che di fatto contribuiscono a rendere, assieme a tanti altri piccoli dettagli, la Fenice un vero capolavoro letterario, si vengono a perdere. E con loro ovviamente anche tutte le scenette comiche che il caro Osamu usa per allentare la tensione - e che a me, per inciso, piacciono - e le numerose invenzioni grafiche che compaiono nel fumetto e a cui purtroppo, benché non fosse facile, non si è nemmeno tentato di accennare.
Un'altra cosa discutibile sono alcune scelte registiche dettate anch'esse, anche perché altrimenti non si spiegherebbero, dagli assurdi limiti di tempo che sono stati imposti a questa serie.
Alcune delle scene più belle del manga, che avrebbero dovuto essere trattate con riguardo, vengono invece martoriate da una telecamera che corre via veloce, senza posa, come se fosse preoccupata di non riuscire a raggiungere in tempo il fotogramma successivo - lampante esempio è quello del duello tra Sarutahiko e Yumihiko. Altre invece, come l'incontro di Nagi con la Fenice sulla montagna di fuoco, che per quanto breve non è certo un evento marginale, sono state direttamente tagliate. Che senso ha, mi chiedo, eliminare le parti in cui compare l'uccello di fuoco, l'unico elemento che lega insieme i diversi capitoli?
Una menzione a parte meritano i due episodi della resurrezione, che della storia originale non hanno quasi più nulla. Sono stati infatti pesantemente rimaneggiati, tanto che, a parte i due protagonisti e qualche altro piccolo spunto, lo si potrebbe quasi considerare un racconto originale.
Purtroppo anche in questo caso il confronto con il manga non regge minimamente, e in effetti è anche quello che tra tutti mi è piaciuto meno, ma perlomeno il tentativo è apprezzabile.
Per quanto riguarda la parte grafica poi c'è da dire che i disegni ricordano molto quelli di Tezuka, il che, sebbene conferiscano al tutto un look un po' retrò, è secondo me un pregio.
Le animazioni d'altra parte mi sono sembrate non sempre all'altezza della situazione, ma non sono un esperto quindi potrei tranquillamente sbagliarmi.
Le musiche non sono male (e in particolare è molto bella la sigla iniziale) e, almeno loro, vi accompagneranno dolcemente fino alla fine della serie.
Alla fin fine credo che quest'anime sia maggiormente godibile da chi non ha mai letto l'opera originale di Tezuka, tanto per farsene un'idea, per quanto vaga, prima di approcciarvisi.
Però sinceramente, se ne avete la possibilità, io vi consiglierei di leggervi direttamente il fumetto che, a differenza di questa serie, è uno dei capolavori, se non il capolavoro, del dio del manga.
La trama è basata su cinque delle dodici storie che compongono la Fenice di Tezuka, ovvero, nell'ordine in cui li dispone l'anime, l'alba (4 episodi), la resurrezione (2 episodi), gli esseri fantastici (1 episodio), il sole (4 episodi) e il futuro (2 episodi).
Ho scritto il numero degli episodi per una ragione, e cioè per sottolineare la sproporzione tra il loro numero e quello delle pagine che essi occupano sulla carta. Infatti tutte le mancanze che affliggono quest'anime derivano essenzialmente da questa prima grande falla, la quale non si traduce in altro che in tagli, più o meno pesanti ma sempre troppo evidenti.
Ad esempio anche nel capitolo dell'alba, che traspone la maggior parte degli eventi della controparte cartacea, si avverte un senso generale d'incompletezza e l'atmosfera che permea il manga svanisce completamente.
Questo anche a causa del fatto che tutte le divagazioni o le spiegazioni che Tezuka fornisce al lettore per fargli comprendere alcuni aspetti del periodo storico, o dell'avveniristico futuro, in cui agiscono i suoi personaggi, e che di fatto contribuiscono a rendere, assieme a tanti altri piccoli dettagli, la Fenice un vero capolavoro letterario, si vengono a perdere. E con loro ovviamente anche tutte le scenette comiche che il caro Osamu usa per allentare la tensione - e che a me, per inciso, piacciono - e le numerose invenzioni grafiche che compaiono nel fumetto e a cui purtroppo, benché non fosse facile, non si è nemmeno tentato di accennare.
Un'altra cosa discutibile sono alcune scelte registiche dettate anch'esse, anche perché altrimenti non si spiegherebbero, dagli assurdi limiti di tempo che sono stati imposti a questa serie.
Alcune delle scene più belle del manga, che avrebbero dovuto essere trattate con riguardo, vengono invece martoriate da una telecamera che corre via veloce, senza posa, come se fosse preoccupata di non riuscire a raggiungere in tempo il fotogramma successivo - lampante esempio è quello del duello tra Sarutahiko e Yumihiko. Altre invece, come l'incontro di Nagi con la Fenice sulla montagna di fuoco, che per quanto breve non è certo un evento marginale, sono state direttamente tagliate. Che senso ha, mi chiedo, eliminare le parti in cui compare l'uccello di fuoco, l'unico elemento che lega insieme i diversi capitoli?
Una menzione a parte meritano i due episodi della resurrezione, che della storia originale non hanno quasi più nulla. Sono stati infatti pesantemente rimaneggiati, tanto che, a parte i due protagonisti e qualche altro piccolo spunto, lo si potrebbe quasi considerare un racconto originale.
Purtroppo anche in questo caso il confronto con il manga non regge minimamente, e in effetti è anche quello che tra tutti mi è piaciuto meno, ma perlomeno il tentativo è apprezzabile.
Per quanto riguarda la parte grafica poi c'è da dire che i disegni ricordano molto quelli di Tezuka, il che, sebbene conferiscano al tutto un look un po' retrò, è secondo me un pregio.
Le animazioni d'altra parte mi sono sembrate non sempre all'altezza della situazione, ma non sono un esperto quindi potrei tranquillamente sbagliarmi.
Le musiche non sono male (e in particolare è molto bella la sigla iniziale) e, almeno loro, vi accompagneranno dolcemente fino alla fine della serie.
Alla fin fine credo che quest'anime sia maggiormente godibile da chi non ha mai letto l'opera originale di Tezuka, tanto per farsene un'idea, per quanto vaga, prima di approcciarvisi.
Però sinceramente, se ne avete la possibilità, io vi consiglierei di leggervi direttamente il fumetto che, a differenza di questa serie, è uno dei capolavori, se non il capolavoro, del dio del manga.