Recensione
In un Giappone alternativo, dove lo shogunato esiste ancora, il giovane Muneakira si ritrova coinvolto in lotte intestine all'interno dell'accademia situata presso il Monte Fuji. A comando della scuola vi è Tokugawa Sen, discendente della dinastia Tokugawa e amica d'infanzia del giovane, che tenta la repressione delle ribelli Yukimura Sanada e Matabei Goto. A sospendere il conflitto è la discesa dal cielo di una combattente dotata di una forza straordinaria, Jubei Yagyu, ragazza candida e ingenua che non ricorda nulla del proprio passato e che cambia la sua personalità con la stipulazione del contratto samurai-generale tra lei e il ragazzo.
Ciò che mi ha particolarmente colpito di quest'anime è la bellezza grafica dove regnano le animazioni fluide e un character design particolare e ben fatto. L'uso dei colori soffusi, delle luci sfuocate e di un'ottima colonna sonora catapultano lo stile antico nel moderno, dando l'impressione di stare osservando un quadro di Hokusai in movimento. Per quanto personalmente disprezzi gli harem e gli ecchi, questo è l'unico anime con queste tematiche che non mi è affatto dispiaciuto, prima di tutto perché l'harem è abbastanza giustificato e, inoltre, il fanservice non è il vero centro dell'opera, fortunatamente. La trama è discretamente sviluppata in soli 12 episodi.
Nonostante i personaggi possano apparire stereotipati, li ho trovati più caratterizzati del "personaggino medio" dell'anime moderno, a parte la moe fatta anime, Jubei. Al contrario, degno di nota è il suo anti-ego Ginsen che mi ha subito conquistato per la sua sfacciataggine e impudicizia.
Ma, ahimè, questa perla della grafica è veramente scadente nel finale: veloce, frettoloso e, sì,assurdo, in cui lo stile e le spiegazioni fanno crollare tutto ciò che era stato ben costruito negli altri episodi. Peccato.
Un 7 liscio e pulito non glielo leva nessuno.
Ciò che mi ha particolarmente colpito di quest'anime è la bellezza grafica dove regnano le animazioni fluide e un character design particolare e ben fatto. L'uso dei colori soffusi, delle luci sfuocate e di un'ottima colonna sonora catapultano lo stile antico nel moderno, dando l'impressione di stare osservando un quadro di Hokusai in movimento. Per quanto personalmente disprezzi gli harem e gli ecchi, questo è l'unico anime con queste tematiche che non mi è affatto dispiaciuto, prima di tutto perché l'harem è abbastanza giustificato e, inoltre, il fanservice non è il vero centro dell'opera, fortunatamente. La trama è discretamente sviluppata in soli 12 episodi.
Nonostante i personaggi possano apparire stereotipati, li ho trovati più caratterizzati del "personaggino medio" dell'anime moderno, a parte la moe fatta anime, Jubei. Al contrario, degno di nota è il suo anti-ego Ginsen che mi ha subito conquistato per la sua sfacciataggine e impudicizia.
Ma, ahimè, questa perla della grafica è veramente scadente nel finale: veloce, frettoloso e, sì,assurdo, in cui lo stile e le spiegazioni fanno crollare tutto ciò che era stato ben costruito negli altri episodi. Peccato.
Un 7 liscio e pulito non glielo leva nessuno.