Recensione
Recensione di Koomori-san
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Regia di Mamoru Hosuda, anno 2006, a opera del famoso studio Madhouse,"La ragazza che saltava nel tempo" è basato sul racconto originale di Yasutaka Tsutsui, vanta il charachter design di Sadamoto (Evangelion).
Si tratta di un film molto delicato e ben costruito, la storia non è del tutto originale e utilizza molto bene temi classici come la capacità di viaggiare nel tempo per colpire al cuore gli spettatori in un intreccio romantico. Il film è basato su una buona unione di sentimenti e fantascienza piuttosto soft, ha un ottimo doppiaggio italiano e due versioni manga di cui una in due volumi, a cura della disegnatrice del nuovo manga di Suzumiya Haruhi (dal tratto piuttosto convenzionale e tipico degli shounen moderni, sconsigliabile) del 2004 e un’altra di un solo volume del 2006, che appare di maggior pregio e rispecchia di più il film; ricordo che per questa seconda versione è il manga a essere tratto dal film, e non viceversa.
Non mi dilungo sulla trama del film perché non ha molta importanza: state sicuri che nel vederlo non resterete delusi. All’epoca di uscita ha avuto notevole successo sia in Giappone che nel limitato mercato italiano arrivando a essere considerato tra i migliori film dell’anno. Forse in quell’anno non è uscito un granché, Tokikake non sarà un capolavoro che rimarrà nella storia, ma vi assicuro che è davvero difficile trovarvi dei difetti.
Un’altra nota positiva: tra le musiche non originali utilizzate nel film vi sono alcuni brani dalle Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach, a rappresentare gli eventi che si susseguono sempre simili, ma mai uguali.
Molto bello è anche il finale, che rivela una leggera complessità della storia e un’attenzione alla fantascienza che va un po’ oltre il semplice fatto che la protagonista possa viaggiare nel tempo.
Il film non è fondamentale, da vedere in un paio d’ore libere per rilassarsi e lasciarsi coinvolgere in una storia molto bella.
Come voto vorrei dare 7,5, ma dato che non è possibile dare mezzi voti arrotondo a 7. Ripeto, è un film molto bello, ma non indimenticabile. Consigliato.
Si tratta di un film molto delicato e ben costruito, la storia non è del tutto originale e utilizza molto bene temi classici come la capacità di viaggiare nel tempo per colpire al cuore gli spettatori in un intreccio romantico. Il film è basato su una buona unione di sentimenti e fantascienza piuttosto soft, ha un ottimo doppiaggio italiano e due versioni manga di cui una in due volumi, a cura della disegnatrice del nuovo manga di Suzumiya Haruhi (dal tratto piuttosto convenzionale e tipico degli shounen moderni, sconsigliabile) del 2004 e un’altra di un solo volume del 2006, che appare di maggior pregio e rispecchia di più il film; ricordo che per questa seconda versione è il manga a essere tratto dal film, e non viceversa.
Non mi dilungo sulla trama del film perché non ha molta importanza: state sicuri che nel vederlo non resterete delusi. All’epoca di uscita ha avuto notevole successo sia in Giappone che nel limitato mercato italiano arrivando a essere considerato tra i migliori film dell’anno. Forse in quell’anno non è uscito un granché, Tokikake non sarà un capolavoro che rimarrà nella storia, ma vi assicuro che è davvero difficile trovarvi dei difetti.
Un’altra nota positiva: tra le musiche non originali utilizzate nel film vi sono alcuni brani dalle Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach, a rappresentare gli eventi che si susseguono sempre simili, ma mai uguali.
Molto bello è anche il finale, che rivela una leggera complessità della storia e un’attenzione alla fantascienza che va un po’ oltre il semplice fatto che la protagonista possa viaggiare nel tempo.
Il film non è fondamentale, da vedere in un paio d’ore libere per rilassarsi e lasciarsi coinvolgere in una storia molto bella.
Come voto vorrei dare 7,5, ma dato che non è possibile dare mezzi voti arrotondo a 7. Ripeto, è un film molto bello, ma non indimenticabile. Consigliato.