Recensione
Hime-Chan no Ribbon, oltre ad essere un anime delizioso, ha per me un valore affettivo immenso: è stato proprio grazie all'anime, che ho avuto modo di rivedere tre anni fa, che mi sono avvicinata al colorato mondo dei manga.
La storia narra le avventure di Himeko, una ragazzina di 13 anni che non presenta particolari doti ma che anzi è definita da parenti e amici come un "maschiaccio" fatto e finito. Un giorno la nostra protagonista, triste e demoralizzata, è affacciata alla finestra e chiudendo gli occhi riflette su quanto potrebbe essere bello se si trasformasse in una fanciulla femminile ed adorabile; quando riapre gli occhi ecco che si ritrova davanti una ragazza identica spiccicata a lei soltanto con i capelli più lunghi e gli abiti più femminili. Questa, sorretta da una scopa chiamata "Scopina", si presenta ad Himi: si chiama Erika e proviene dal mondo della magia, la sua missione è quella di donare un oggetto magico in fase sperimentale e da lei stessa creato, e donarlo ad un umano che lo dovrà tenere per un anno, affinché lo possa collaudare nel suo mondo. L'oggetto in questione è un fiocco dagli incredibili poteri, che può trasformare Himi in tutte le persone che desidera per un tempo massimo di un'ora.
La prima persona in cui si trasformerà Himi sarà la sorella Aiko, in cui la nostra protagonista vede un modello da imitare ma al contempo difficile da eguagliare, e per cui nutre profonda stima.
Ad accompagnare Himi nella sua avventura ci saranno Pokotà, un animaletto di pezza che è stato animato grazie ai poteri di Erika e Daichi Kobayashi, il belloccio della scuola che, venendo a conoscenza quasi subito dei poteri di cui gode Himi, sarà legata a quest'ultima in maniera indissolubile.
Ovviamente non mancheranno gag divertenti, equivoci durante le trasformazioni, e i sentimenti, che saranno l'imput di scene toccanti e poetiche.
Che cosa ha di speciale Hime-Chan no Ribbon rispetto agli altri majokko allora?
Fondamentalmente troviamo elementi simili a quelli delle altre storie di questo genere: abbiamo infatti un animaletto/mascotte ad accompagnare nelle sue avventure la protagonista, i vari amuleti di cui si serve la maghetta per trasformarsi/duplicarsi/rimpicciolirsi e ovviamente è presente anche il tema amoroso proprio dello shoujo; tuttavia ci sono elementi che, a parer mio, rendono l'anime superiore rispetto agli altri che trattano il medesimo tema. I personaggi prima di tutto sono fortemente caratterizzati: Himi soffre molto per non essere come sua sorella, non è una persona buonista e non si piange addosso, è simpatica e altruista ed un'ottima amica. Daichi dal canto suo partendo dall'essere soltanto il ragazzo più corteggiato e che si unisce a coloro i quali chiamano Himi "maschiaccio", maturerà gradualmente e si dimostrerà un eccellente compagno per Himi, di cui ovviamente si innamorerà col passare del tempo.
Benché sia presente la solita rivale d'amore, in questa storia non esistono "cattivi" veri e propri, ma solo ragazzine che vogliono mettere in difficoltà la protagonista, che copriranno per la maggior parte i momenti comici.
La colonna sonora è un altro punto di forza dell'anime: troviamo prima di tutto le canzoni del famoso gruppo giapponese SMAP nell'opening con "Egao no Genki" e nelle varie ending, a me è piaciuta particolarmente "Bura Bura Sasete"; oltretutto sono presenti delle musiche davvero suggestive all'interno degli episodi, che ovviamente non possono essere descritte qui da me soltanto a parole ma che assicuro essere davvero toccanti.
Il character design è fedele ai disegni del manga di Megumi Mizusawa, presenta dunque un tratto delicato e gradevole.
Fondamentalmente l'opera vuole far capire allo spettatore cosa si prova a vivere determinate situazioni sotto i diversi punti di vista delle persone in cui si trasforma Himi, lanciando un messaggio ben chiaro: ossia che i problemi non si risolvono soltanto trasformandosi, anzi! Il più delle volte è proprio mutando forma che Himi si caccia nei guai.
E' un anime molto poetico, con dei bei personaggi e dalle ambientazioni quotidiane; sicuramente vi strapperà qualche risata, tuttavia non mancherà di emozionarvi e commuovervi sotto certi aspetti.
Lo consiglio senza ombra di dubbio, a parer mio Hime-Chan no Ribbon è il majokko per eccellenza.
La storia narra le avventure di Himeko, una ragazzina di 13 anni che non presenta particolari doti ma che anzi è definita da parenti e amici come un "maschiaccio" fatto e finito. Un giorno la nostra protagonista, triste e demoralizzata, è affacciata alla finestra e chiudendo gli occhi riflette su quanto potrebbe essere bello se si trasformasse in una fanciulla femminile ed adorabile; quando riapre gli occhi ecco che si ritrova davanti una ragazza identica spiccicata a lei soltanto con i capelli più lunghi e gli abiti più femminili. Questa, sorretta da una scopa chiamata "Scopina", si presenta ad Himi: si chiama Erika e proviene dal mondo della magia, la sua missione è quella di donare un oggetto magico in fase sperimentale e da lei stessa creato, e donarlo ad un umano che lo dovrà tenere per un anno, affinché lo possa collaudare nel suo mondo. L'oggetto in questione è un fiocco dagli incredibili poteri, che può trasformare Himi in tutte le persone che desidera per un tempo massimo di un'ora.
La prima persona in cui si trasformerà Himi sarà la sorella Aiko, in cui la nostra protagonista vede un modello da imitare ma al contempo difficile da eguagliare, e per cui nutre profonda stima.
Ad accompagnare Himi nella sua avventura ci saranno Pokotà, un animaletto di pezza che è stato animato grazie ai poteri di Erika e Daichi Kobayashi, il belloccio della scuola che, venendo a conoscenza quasi subito dei poteri di cui gode Himi, sarà legata a quest'ultima in maniera indissolubile.
Ovviamente non mancheranno gag divertenti, equivoci durante le trasformazioni, e i sentimenti, che saranno l'imput di scene toccanti e poetiche.
Che cosa ha di speciale Hime-Chan no Ribbon rispetto agli altri majokko allora?
Fondamentalmente troviamo elementi simili a quelli delle altre storie di questo genere: abbiamo infatti un animaletto/mascotte ad accompagnare nelle sue avventure la protagonista, i vari amuleti di cui si serve la maghetta per trasformarsi/duplicarsi/rimpicciolirsi e ovviamente è presente anche il tema amoroso proprio dello shoujo; tuttavia ci sono elementi che, a parer mio, rendono l'anime superiore rispetto agli altri che trattano il medesimo tema. I personaggi prima di tutto sono fortemente caratterizzati: Himi soffre molto per non essere come sua sorella, non è una persona buonista e non si piange addosso, è simpatica e altruista ed un'ottima amica. Daichi dal canto suo partendo dall'essere soltanto il ragazzo più corteggiato e che si unisce a coloro i quali chiamano Himi "maschiaccio", maturerà gradualmente e si dimostrerà un eccellente compagno per Himi, di cui ovviamente si innamorerà col passare del tempo.
Benché sia presente la solita rivale d'amore, in questa storia non esistono "cattivi" veri e propri, ma solo ragazzine che vogliono mettere in difficoltà la protagonista, che copriranno per la maggior parte i momenti comici.
La colonna sonora è un altro punto di forza dell'anime: troviamo prima di tutto le canzoni del famoso gruppo giapponese SMAP nell'opening con "Egao no Genki" e nelle varie ending, a me è piaciuta particolarmente "Bura Bura Sasete"; oltretutto sono presenti delle musiche davvero suggestive all'interno degli episodi, che ovviamente non possono essere descritte qui da me soltanto a parole ma che assicuro essere davvero toccanti.
Il character design è fedele ai disegni del manga di Megumi Mizusawa, presenta dunque un tratto delicato e gradevole.
Fondamentalmente l'opera vuole far capire allo spettatore cosa si prova a vivere determinate situazioni sotto i diversi punti di vista delle persone in cui si trasforma Himi, lanciando un messaggio ben chiaro: ossia che i problemi non si risolvono soltanto trasformandosi, anzi! Il più delle volte è proprio mutando forma che Himi si caccia nei guai.
E' un anime molto poetico, con dei bei personaggi e dalle ambientazioni quotidiane; sicuramente vi strapperà qualche risata, tuttavia non mancherà di emozionarvi e commuovervi sotto certi aspetti.
Lo consiglio senza ombra di dubbio, a parer mio Hime-Chan no Ribbon è il majokko per eccellenza.