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10.0/10
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"Kanon 2006" è la rivisitazione del precedente anime "Kanon", prodotto nel 2002. "Kanon 2006", rispetto al precedente, ha un maggiore numero di episodi e un chara design migliore.
La storia è incentrata su un ragazzo di nome Yuichi, che ritorna nella città in cui trascorreva le vacanze da bambino e va ad abitare a casa della zia. Egli si ricorda poco o nulla del suo passato da ragazzino e giorno dopo giorno un frammento di memoria si materializza nella sua mente, fino a quando dovrà fare i conti con la realtà.
La trama è molto misteriosa e priva di molti particolari. Proprio per questo ero un po' scettica a iniziare la visione di quest'anime, ma dopo mi sono ricreduta.
I primi episodi sono per lo più una preparazione a tutto ciò che deve succedere dopo e si tratta soprattutto di gag divertenti. Negli episodi successivi invece, vengono presentate delle misteriose ragazze che hanno in qualche modo un legame con il passato di Yuichi. La storia, infatti, si divide in "archi" che approfondiscono il carattere di queste ragazze e la loro "storia", che rivela lentamente segreti nascosti nella memoria del ragazzo.

"Kanon 2006" è un crescendo di emozioni; se all'inizio sembra un anime banale e senza senso, lentamente prende una piega inaspettata, diventando una storia profonda, malinconica, dolce e triste, che vi farà versare sicuramente qualche lacrima. L'atmosfera in cui è ambientata la storia è molto d'effetto: una città addormentata e perennemente coperta dalla neve, che alla fine diventa una città allegra in cui è sbocciata finalmente la primavera.
Per quanto riguarda il lato tecnico, trovo che l'animazione sia ottima e che il chara design sia molto particolare. Il doppiaggio è ben realizzato e le voci sono perfette per ogni personaggio. Le musiche di "Kanon 2006" sono molto emozionanti e accompagnano benissimo la storia.
Per concludere, "Kanon 2006" è un anime che vi sorprenderà ed emozionerà dal primo fino all'ultimo episodio, ogni puntata è un piccolo pezzo di un puzzle che poi si andrà a unire agli altri, fino a formare quel capolavoro che ritengo che sia "Kanon 2006".