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9.5/10
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Spettacolare. Raramente si trovano anime di questa caratura, con una cura verso i personaggi, la storia, la musica, i dettagli grafici in ogni episodio a un livello che oserei definire cinematografico. Sebbene la storia assuma molto più spessore per chi già conosce almeno a grandi linee "Fate/stay night" (in particolare molti punti della trama sono legati all'ultimo scenario della visual novel originale, l'unico mai traslato in anime) quest'ultimo non è strettamente necessaria per godere di quest'opera: le basi che stanno dietro alla Guerra del Santo Graal sono ben spiegate e comprensibili fin dal primo episodio.

Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 14 all'episodio 25. Potrebbe contenere spoiler

Uno degli anime migliori che abbia avuto l'occasione di vedere. La seconda stagione di Fate/Zero riprende dal cliffhanger del finale della prima, e continua nel combattimento contro Caster. Se la prima stagione è stata di dialogo e introspezione, con qualche rara scena d'azione, qui è l'intrigo a prendere piede.
Altra differenza tra la precedente stagione e questa è la scomparsa della struttura corale creata dal grande numero di personaggi iniziali.
Eliminati in fretta i primi Servant e Master, messa in secondo piano, anche se non del tutto accantonata, Saber (giustamente, visto che il grosso della sua storia avverrà nel sequel), e con la bellezza di due episodi flashback dedicati a lui è Emiya Kiritsugu a imporsi sulla scena: disposto a tutto pur di realizzare il suo desiderio, sacrificando ad esso tutte le cose che egli considera care, Kiritsugu vedrà prima la situazione uscire sempre più del suo controllo e, infine, i suoi sogni ridotti letteralmente in cenere. Ma questo è un prequel, e lo sapevamo: la maggior parte dei protagonisti doveva morire o fallire, così che i cattivi vincessero e tra dieci anni (tempo ridotto rispetto ai canonici 60 da alcuni fattori non esplicitamente spiegati, ma anche dalla distruzione avvenuta alla fine di questo prequel del recipiente ormai del Graal quando esso era quasi del tutto colmo, se volete saperlo) Fate/stay night potesse avere luogo. Ciò che è disposto a fare Kiritsugu per ottenere il Graal, gli sforzi disumani di Kariya per salvare Sakura, il disperato scontro tra Rider e Archer... tutto questo viene arricchito, non sminuito dal conoscere il tragico e inevitabile finale che li aspetta. Man mano che si avanza la libertà d'azione si fa più stretta, e il senso di inevitabile e di morte sempre più vivo e reale.
E difatti, dalla fine del 24 episodio in poi ogni azione dei nostri è un macigno reso inevitabile dalla trama che lo precede tanto quanto la trama che lo seguirà: la morte di Kotomine per mani di Kiritsugu, la maledizione di Angra Mainyu, la distruzione del Graal, l'incendio, la resurrezione di Kotomine, l'incarnazione di Gilgamesh, il salvataggio di Shirou. La scena ultima è proprio la scena di morte di Kiritsugu, quel dialogo con Shirou sotto la luna che diventerà la causa fondante delle azioni del figlio adottivo, quel "voler essere un eroe" che è stato, e sarà, sia salvezza che condanna per entrambi.
Complessivamente una grande opera, che sono stato lieto di aver potuto guardare. Se devo trovare un difetto, questo sta negli ultimi episodi, in cui si avverte una certa compressione degli eventi, ma probabilmente la cosa verrà sistemata nei BD.