Recensione
Guilty Crown
6.0/10
Avevo delle aspettative, per quest'anime, se non altro per il character design di Redjuice di cui adoro il tratto. Forse sono state anche queste aspettative che hanno fatto calare tanto il voto.
"Guilty Crown" presenta una lavorazione tecnica quasi impeccabile, con colori brillanti com'è più o meno canonico per la Production I.G. e animazioni fluide, con pochi cali. Come dicevo, il character design non è solo di mio gusto ma, a parer mio, ben curato e rende dignitosamente il disegno di Redjuice che io amo tanto. Sempre riguardo ai disegni, una nota di merito va anche agli sfondi estremamente accurati e non poco accattivanti.
Accanto a questi complimenti, va una lode pure alle musiche ben realizzate che sanno fare immergere lo spettatore nell'atmosfera, sia essa d'azione o drammatica.
Il problema è che, proprio dove le musiche e le animazioni coinvolgono lo spettatore, i personaggi non hanno la stessa capacità. Giungiamo, quindi, al tasto dolente dell'anime e in parte sono proprio i personaggi. Molti, variegati, potevano non avere partenze originalissime ma di certo promettevano buoni sviluppi e interessanti caratteristiche. Lo stesso vale per la trama, che non era eccelsa, ma di sicuro era interessante o perlomeno poteva presentare interessanti risvolti. Ritengo infatti che la trama sia stata sciolta quanto meno male, dal momento che parte lenta e prosegue tale per i primi circa 8 episodi, vi è poi una brusca ma interessante accelerazione fino al 12, e poi un altro stop.
Da questo punto in avanti, parte la seconda parte di "Guilty Crown" (che è infatti un anime perfettamente spezzabile in due parti), molto più cupa e intensa, in un susseguirsi anche troppo svelto di avvenimenti. Questo non permette di sviluppare a dovere determinati punti, che quindi rimangono se non oscuri di sicuro poco chiari, e portano a un finale che dire frettoloso secondo me è poco. Tutto questo non aiuta neppure i personaggi, che seguiamo in svariate mutazioni non sempre giustificate o non giustificate a sufficienza. Se non si è capito, il dramma qui dentro è proprio in quello che è stato fatto a metà.
Infatti nei primi, lenti, episodi i personaggi anche secondari assumono comunque un ruolo, hanno una storia e una certa personalità, anche se pochi brillano per carisma (Gai, per esempio, fino ad un certo punto). La seconda parte, che cerca di strizzare tutto quello che ancora c'è della trama, si concentra molto sui protagonisti Shu e Inori, ma tralascia quasi tutti gli altri e insieme a loro tutte le sotto-trame che li riguardano. E che, personalmente, m'interessavano assai.
Abbiamo, in definitiva, bei disegni, belle animazioni, belle musiche, con affascinanti opening ed ending. Poi, abbiamo belle premesse. E mica tanto bei risultati: personaggi incompleti, trama che a causa della fretta risulta a volte confusionaria, sceneggiatura quindi non perfettamente riuscita. In definitiva, "Guilty Crown" poteva essere se non un capolavoro sicuramente un bell'anime, di quelli che ti lasciano con una certa soddisfazione alla fine. A me questo non è rimasto, anzi, credo che mi rifugerò nel mio angolino di fanwriter per fantasticare su tutto quello che i creatori non hanno voluto/potuto dirci. Non posso che definire "Guilty Crown" un'occasione sprecata e si becca così una sufficienza rosicata grazie alle indubbie qualità tecniche.
"Guilty Crown" presenta una lavorazione tecnica quasi impeccabile, con colori brillanti com'è più o meno canonico per la Production I.G. e animazioni fluide, con pochi cali. Come dicevo, il character design non è solo di mio gusto ma, a parer mio, ben curato e rende dignitosamente il disegno di Redjuice che io amo tanto. Sempre riguardo ai disegni, una nota di merito va anche agli sfondi estremamente accurati e non poco accattivanti.
Accanto a questi complimenti, va una lode pure alle musiche ben realizzate che sanno fare immergere lo spettatore nell'atmosfera, sia essa d'azione o drammatica.
Il problema è che, proprio dove le musiche e le animazioni coinvolgono lo spettatore, i personaggi non hanno la stessa capacità. Giungiamo, quindi, al tasto dolente dell'anime e in parte sono proprio i personaggi. Molti, variegati, potevano non avere partenze originalissime ma di certo promettevano buoni sviluppi e interessanti caratteristiche. Lo stesso vale per la trama, che non era eccelsa, ma di sicuro era interessante o perlomeno poteva presentare interessanti risvolti. Ritengo infatti che la trama sia stata sciolta quanto meno male, dal momento che parte lenta e prosegue tale per i primi circa 8 episodi, vi è poi una brusca ma interessante accelerazione fino al 12, e poi un altro stop.
Da questo punto in avanti, parte la seconda parte di "Guilty Crown" (che è infatti un anime perfettamente spezzabile in due parti), molto più cupa e intensa, in un susseguirsi anche troppo svelto di avvenimenti. Questo non permette di sviluppare a dovere determinati punti, che quindi rimangono se non oscuri di sicuro poco chiari, e portano a un finale che dire frettoloso secondo me è poco. Tutto questo non aiuta neppure i personaggi, che seguiamo in svariate mutazioni non sempre giustificate o non giustificate a sufficienza. Se non si è capito, il dramma qui dentro è proprio in quello che è stato fatto a metà.
Infatti nei primi, lenti, episodi i personaggi anche secondari assumono comunque un ruolo, hanno una storia e una certa personalità, anche se pochi brillano per carisma (Gai, per esempio, fino ad un certo punto). La seconda parte, che cerca di strizzare tutto quello che ancora c'è della trama, si concentra molto sui protagonisti Shu e Inori, ma tralascia quasi tutti gli altri e insieme a loro tutte le sotto-trame che li riguardano. E che, personalmente, m'interessavano assai.
Abbiamo, in definitiva, bei disegni, belle animazioni, belle musiche, con affascinanti opening ed ending. Poi, abbiamo belle premesse. E mica tanto bei risultati: personaggi incompleti, trama che a causa della fretta risulta a volte confusionaria, sceneggiatura quindi non perfettamente riuscita. In definitiva, "Guilty Crown" poteva essere se non un capolavoro sicuramente un bell'anime, di quelli che ti lasciano con una certa soddisfazione alla fine. A me questo non è rimasto, anzi, credo che mi rifugerò nel mio angolino di fanwriter per fantasticare su tutto quello che i creatori non hanno voluto/potuto dirci. Non posso che definire "Guilty Crown" un'occasione sprecata e si becca così una sufficienza rosicata grazie alle indubbie qualità tecniche.