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Quest'anime. potrei definirlo "sfortunato". Dopo 10 minuti di visione, infatti, scatta automaticamente il confronto con "Usagi Drop" e, purtroppo per "Aishiteruze Baby", "Usagi Drop" gli è superiore in tutto: trama, disegni, musiche, doppiaggio e quant'altro. La serie in sé per sé non è male, ma di sicuro è troppo lunga. Dopo 4-5 episodi ci si chiede: come avranno fatto gli autori a riempire 26 puntate con questa trama? E infatti alla fine il panorama si amplia e vengono affrontati temi anche scottanti come la violenza sui minori e il suicidio adolescenziale, ma questo appesantisce ancora di più una trama abbastanza piatta e ripetitiva.
L'unica cosa che mi è piaciuta davvero è il doppiaggio della piccola Yuzuyu Sakashita, ma alla fine devo confessare che non ne potevo più nemmeno dei suoi lamenti e dei suoi gridolini che mi sembravano sempre gli stessi, quasi che la doppiatrice li avesse campionati e riprodotti sempre uguali.
I disegni sono di 8 anni fa, e si vede, il doppiaggio è mediocre e le musiche non sono certo memorabili e i personaggi sono odiosi: dalla sorella maggiore di Kippei Reiko al suo fratello minore che ha sempre la stessa espressione e lo stesso tono di voce. L'impegno comunque va premiato con la sufficienza ma la serie non lascia grande traccia di sé, a differenza di "Usagi Drop", ripeto, che è una pietra miliare nel genere "bimbi abbandonati affidati a inaffidabili".