Recensione
Yu-Gi-Oh! 5D's
7.0/10
Recensione di demone dell'oscurità
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Quest'anime è una variante della saga " Yu-Gi-Oh!" che ho sempre concepito poco nella sua narrazione, visto che è una continua mescolanza di fanta-motomondiale con il conosciuto gioco di carte collezionabili.
Diciamo che è la chiave ultramoderna con cui tale serie può essere vista, assume dei connotati il più delle volte iper-tecnologici, basati su corruzioni, ragazzi disagiati e in preda a una continua sete di dimostrare di essere i migliori per emergere dalle loro difficili condizioni di vita. In un certo senso la serie si pone come una sorta di manifesto futurista, ovvero quello di mostrare un continuo evolversi del disagio giovanile nelle epoche che verranno, dove ci sono sempre meno punti di riferimento, e quei pochi che ci sono non bastano a colmare l'evidente divario sociale presente nella serie.
Il protagonista della serie quindi si fa anche carico di questi problemi, perché li tocca, li sente, li scruta e a volte li fa anche pesare su se stesso, anche quando non ce n'è bisogno, però vuole sempre dimostrare che nella vita, anche con l'evolversi delle epoche, amicizia e solidarietà sono valori che non tramontano mai, e dove anche un semplice gioco di carte collezionabili non deve portare alla vittoria in completo isolamento, pur di dimostrare di essere i migliori, ma deve arrivare grazie all'aiuto e alla fiducia reciproca. Dimostrazione che il protagonista riesce a dare in diversi episodi, specie se si tratta di vincere con carte in cui gli avversari credono siano destinati a difendere persone deboli, in quanto lo sono anche le carte che li rappresentano nelle partite.
E invece così non è, la carta nel caso specifico rappresenta il simbolo di una rivendicazione sociale, di chi vuole stare al mondo e di chi ha imparato le regole senza mai trasgredirle, anzi, mettendole in pratica ne facilita la visione e il rispetto anche a chi non è solito farlo, e questo accade in più di una occasione.
L'anime inoltre è dotato di una buona colorazione e l'edizione italiana gode di un ottimo doppiaggio, un vero peccato che la trama sia sotto molti aspetti troppo ripetitiva, ma forse i fan di "Yu-Gi-Oh!" non si aspettano certo altre ulteriori evoluzioni della serie, forse qui è stato raggiunto il punto estremo narrativo che ci si poteva prefiggere. Credo che, se verranno prodotti successivi titoli, difficilmente reggeranno il confronto con tutti quelli prodotti prima di questa serie. Diciamo che qualitativamente "Yu-Gi-Oh! 5D's " si pone come una via di mezzo tra le cose buone e le cose cattive della saga, pur distaccandosene, in un certo senso, stavolta.
Non esaltante, ma nel complesso è una serie che si può guardare senza tutto questo "tifo indiavolato" che c'era nelle saghe precedenti di quest'opera.
Diciamo che è la chiave ultramoderna con cui tale serie può essere vista, assume dei connotati il più delle volte iper-tecnologici, basati su corruzioni, ragazzi disagiati e in preda a una continua sete di dimostrare di essere i migliori per emergere dalle loro difficili condizioni di vita. In un certo senso la serie si pone come una sorta di manifesto futurista, ovvero quello di mostrare un continuo evolversi del disagio giovanile nelle epoche che verranno, dove ci sono sempre meno punti di riferimento, e quei pochi che ci sono non bastano a colmare l'evidente divario sociale presente nella serie.
Il protagonista della serie quindi si fa anche carico di questi problemi, perché li tocca, li sente, li scruta e a volte li fa anche pesare su se stesso, anche quando non ce n'è bisogno, però vuole sempre dimostrare che nella vita, anche con l'evolversi delle epoche, amicizia e solidarietà sono valori che non tramontano mai, e dove anche un semplice gioco di carte collezionabili non deve portare alla vittoria in completo isolamento, pur di dimostrare di essere i migliori, ma deve arrivare grazie all'aiuto e alla fiducia reciproca. Dimostrazione che il protagonista riesce a dare in diversi episodi, specie se si tratta di vincere con carte in cui gli avversari credono siano destinati a difendere persone deboli, in quanto lo sono anche le carte che li rappresentano nelle partite.
E invece così non è, la carta nel caso specifico rappresenta il simbolo di una rivendicazione sociale, di chi vuole stare al mondo e di chi ha imparato le regole senza mai trasgredirle, anzi, mettendole in pratica ne facilita la visione e il rispetto anche a chi non è solito farlo, e questo accade in più di una occasione.
L'anime inoltre è dotato di una buona colorazione e l'edizione italiana gode di un ottimo doppiaggio, un vero peccato che la trama sia sotto molti aspetti troppo ripetitiva, ma forse i fan di "Yu-Gi-Oh!" non si aspettano certo altre ulteriori evoluzioni della serie, forse qui è stato raggiunto il punto estremo narrativo che ci si poteva prefiggere. Credo che, se verranno prodotti successivi titoli, difficilmente reggeranno il confronto con tutti quelli prodotti prima di questa serie. Diciamo che qualitativamente "Yu-Gi-Oh! 5D's " si pone come una via di mezzo tra le cose buone e le cose cattive della saga, pur distaccandosene, in un certo senso, stavolta.
Non esaltante, ma nel complesso è una serie che si può guardare senza tutto questo "tifo indiavolato" che c'era nelle saghe precedenti di quest'opera.