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Toki è sicuramente tra i personaggi più amati della serie, escludendo ovviamente Ken, e quindi parlo dei vari Shoo, Rei, Fudo della montagna e Julia.

Toki è sempre stato uno di quei personaggi che, pur parecchio "assenti" nelle scene cardine della serie, sono sempre determinanti per la stessa. Diciamo che, per dirla alla americana, in un'ipotetica notte degli Oscar gli andrebbe conferita immediatamente la statuetta del miglior attore non protagonista. Un premio, che a mio modo di vedere, è da condividere con Shoo e Rei.

Inutile dire che a livello di doppiaggio italiano c'è una differenza pazzesca tra il trio dell'anime classico Grana-Mete-Cattaneo con il grande Ivo De Palma, ma emerge un tale professionismo e un calarsi sul personaggio di quelli che alla fine danno quel gusto in più a questo film, che davvero merita di essere visto, proprio in virtù di come è stato gestito nell'edizione italiana questo lavoro.
Detto questo, ciò è forse il più grande merito che si può attribuire a questo film; esso non raggiunge a mio avviso il voto di eccellenza proprio perché la trama aggiunge poco a quanto già apprezzato sul personaggio guaritore durante la serie classica. Diciamo che il film si sofferma sì sui punti ancora oscuri, ma non così tanto da approfondirli come invece è avvenuto per i precedenti episodi di questa nuova pentalogia che ripercorre le gesta di grandi personaggi presenti nelle avventure dell'uomo delle 7 stelle.

Una trama tutto sommato scarna, specie per chi conosce bene la serie; lo vedo di più come un primo approccio per chi conosce meno il personaggio, per dare un'idea maggiore di chi egli sia, e di come sia determinante nelle sue azioni nel corso della saga. Però il fascino di questo personaggio è innegabile, non si può fare a meno di amarlo anche un po', il suo tratto è così evidente che emerge immediatamente rispetto agli altri personaggi; egli costruisce le sue azioni importanti contemporaneamente con pensieri e azioni, e qui sta l'analisi più diretta per lo spettatore in questo episodio della pentalogia. Ovvero che Toki è sempre un punto di riferimento in tutta la saga, il simbolo dell'invito a non fermarsi mai. Nonostante la sua vita sia stata un continuo generare di privazioni personali, lui le ha accettate come se fossero una specie di grazia divina, senza mai dare un grande peso; egli è la testimonianza che la vita, anche se riserva un destino infame e beffardo, non va mai sprecata, se c'è del bene, non puoi fare a meno di donarti, nonostante sia tu il primo ad aver bisogno di tali azioni per sopravvivere.

A volte nella vita ci troviamo davanti a gente che ci dà una mano, e sono invece proprio quelle persone ad averne più bisogno di noi. Io credo che anche in questo film emerga ancora una volta questa grande testimonianza che questo personaggio, ad ogni sua apparizione nella trama di "Ken il guerriero", ci lascia.