Recensione
Steins;Gate
7.0/10
Ultimamente si parla sempre di più dei viaggi nel tempo, e di come questi potrebbero rivoluzionare il nostro stile di vita condizionando l'umanità negli anni a venire. In "Steins;Gate" si inizia da un microonde e da un casco di banane per poi arrivare al termine dei 24 episodi potendo ammirare un'opera a tratti drammatica, dalla grandissima capacità di coinvolgere.
Tanti stereotipi voluti, inseriti in un contesto originalissimo, con un protagonista caratterizzato alla perfezione: "Steins;Gate" è un anime particolare, indubbiamente, o si ama il genere, oppure è meglio lasciarlo perdere.
Siamo nel 2010, il SERN (l'equivalente del nostro CERN) compie degli esperimenti sui viaggi nel tempo utilizzando cavie umane. Un gruppo di amici verrà a conoscenza di tutto questo, dopo aver realizzato "quasi per caso" una macchina in grado di mandare messaggi nel passato, e Okabe, leader del gruppo, nonché scienziato pazzo un tantino megalomane, si troverà a dover lottare disperatamente per cambiare un futuro apparentemente ineluttabile.
La prima cosa che colpisce è il filtro applicato alla maggior parte delle scene: i toni grigi e la luminosità a tratti accecante accompagnano lo spettatore per tutta la durata della serie, trasportandolo in una dimensione fantascientifica in cui è possibile creare, partendo da oggetti semplicissimi, un congegno in grado di controllare il tempo. Purtroppo, la grafica non eccelle: vi sono molti alti e bassi, i disegni sono semplicissimi, e le animazioni sobrie. Questo un po' dispiace, poiché essendo "Steins;Gate" un anime piuttosto recente, si poteva fare di più sotto quest'aspetto. Lo stesso vale per le musiche, buone ma non degne di nota.
Non vi sono molti personaggi secondari o comparse, poiché si è cercato di caratterizzare al meglio i membri appartenenti al gruppo di ricerca. Nonostante tutto ciò, la maggior parte di essi sono stereotipati, e restano confinati nel proprio ruolo, senza mai fare scelte "fuori dal comune" e senza maturare granché. Questo non mi ha dato però fastidio, anzi, mi è parsa come una scelta voluta, tant'è che senza tutti gli stereotipi presenti non sarebbe stato possibile realizzare i tanti siparietti comico-demenziali che alleggeriscono la serie in particolare nei primi episodi.
La prima metà di "Steins;Gate" è piuttosto monotona e non vi sono molti colpi di scena. Il ritmo si fa più serrato nella seconda parte dell'anime, in cui tutti i nodi vengono al pettine e il clima disteso cambia a favore di un'atmosfera più cupa e matura. E' stata proprio questa parte a convincermi ad assegnare un voto abbastanza alto: ogni cosa viene chiarita nel finale, buono, ma un po' troppo prevedibile.
In conclusione assegno 7 a "Steins;Gate", un anime particolare, riflessivo, che spicca rispetto alle altre produzioni del 2011 per la sua innegabile originalità, ma che presenta alcuni difetti dai quali non posso prescindere: la grafica mediocre, la sceneggiatura a volte un po' piatta, e alcune scene un po' sottotono, presenti soprattutto nella prima parte della serie.
Tanti stereotipi voluti, inseriti in un contesto originalissimo, con un protagonista caratterizzato alla perfezione: "Steins;Gate" è un anime particolare, indubbiamente, o si ama il genere, oppure è meglio lasciarlo perdere.
Siamo nel 2010, il SERN (l'equivalente del nostro CERN) compie degli esperimenti sui viaggi nel tempo utilizzando cavie umane. Un gruppo di amici verrà a conoscenza di tutto questo, dopo aver realizzato "quasi per caso" una macchina in grado di mandare messaggi nel passato, e Okabe, leader del gruppo, nonché scienziato pazzo un tantino megalomane, si troverà a dover lottare disperatamente per cambiare un futuro apparentemente ineluttabile.
La prima cosa che colpisce è il filtro applicato alla maggior parte delle scene: i toni grigi e la luminosità a tratti accecante accompagnano lo spettatore per tutta la durata della serie, trasportandolo in una dimensione fantascientifica in cui è possibile creare, partendo da oggetti semplicissimi, un congegno in grado di controllare il tempo. Purtroppo, la grafica non eccelle: vi sono molti alti e bassi, i disegni sono semplicissimi, e le animazioni sobrie. Questo un po' dispiace, poiché essendo "Steins;Gate" un anime piuttosto recente, si poteva fare di più sotto quest'aspetto. Lo stesso vale per le musiche, buone ma non degne di nota.
Non vi sono molti personaggi secondari o comparse, poiché si è cercato di caratterizzare al meglio i membri appartenenti al gruppo di ricerca. Nonostante tutto ciò, la maggior parte di essi sono stereotipati, e restano confinati nel proprio ruolo, senza mai fare scelte "fuori dal comune" e senza maturare granché. Questo non mi ha dato però fastidio, anzi, mi è parsa come una scelta voluta, tant'è che senza tutti gli stereotipi presenti non sarebbe stato possibile realizzare i tanti siparietti comico-demenziali che alleggeriscono la serie in particolare nei primi episodi.
La prima metà di "Steins;Gate" è piuttosto monotona e non vi sono molti colpi di scena. Il ritmo si fa più serrato nella seconda parte dell'anime, in cui tutti i nodi vengono al pettine e il clima disteso cambia a favore di un'atmosfera più cupa e matura. E' stata proprio questa parte a convincermi ad assegnare un voto abbastanza alto: ogni cosa viene chiarita nel finale, buono, ma un po' troppo prevedibile.
In conclusione assegno 7 a "Steins;Gate", un anime particolare, riflessivo, che spicca rispetto alle altre produzioni del 2011 per la sua innegabile originalità, ma che presenta alcuni difetti dai quali non posso prescindere: la grafica mediocre, la sceneggiatura a volte un po' piatta, e alcune scene un po' sottotono, presenti soprattutto nella prima parte della serie.