Recensione
Quando ho cominciato la visione de "La Corda d'Oro" non avrei mai immaginato che io potessi andare incontro a un anime così ben fatto. Mi era stato consigliato da una mia amica e quindi diciamo che non pensavo potesse riuscire a piacermi così tanto!
La storia secondo me è veramente ben articolata. Colpisce soprattutto l'amore per la musica, componente essenziale che ognuno dei 7 partecipanti al concorso dell'Accademia Seisou possiede. E' molto interessante anche capire come ognuno dei protagonisti si approcci al mondo della musica: chi ritiene fondamentale la tecnica, come Len Tsukimori, il violinista per eccellenza, personaggio dinamico, che poi comprende l'importanza dei sentimenti, e chi invece ritiene l'amore per la musica una componente fondamentale della propria melodia, come Hino Kahoko, l'assoluta protagonista della storia in questione. Forse quest'anime risulta così gradito anche per la varietà di personaggi che si incontrano con il procedere della trama: personalità diverse, storie difficili, ricerca della perfezione artistica...
Con quest'anime di certo non mi sono annoiata, 25 episodi tutti vissuti fino all'ultimo minuto, fra imprevisti, colpi di scena, melodie stupende, ma soprattutto con il continuo bisogno di vedere cosa poteva accadere nell'episodio successivo. Penso che anche a un pubblico a cui non piace lo shoujo quest'anime possa piacere, perché non è la classica storia scolastico/sentimentale che ci si aspetterebbe. Sono rimasta sorpresa anch'io sotto questo punto di vista, perché mi aspettavo sicuramente qualche coinvolgimento sentimentale in più a dispetto di Hino e di tutti gli altri (fighi) partecipanti. Sicuramente, quando si finisce di visionarlo, si sente la mancanza della melodia un po' maldestra (cit. Tsukimori), ma sempre unica della nostra violinista Hino Kahoko.
La storia secondo me è veramente ben articolata. Colpisce soprattutto l'amore per la musica, componente essenziale che ognuno dei 7 partecipanti al concorso dell'Accademia Seisou possiede. E' molto interessante anche capire come ognuno dei protagonisti si approcci al mondo della musica: chi ritiene fondamentale la tecnica, come Len Tsukimori, il violinista per eccellenza, personaggio dinamico, che poi comprende l'importanza dei sentimenti, e chi invece ritiene l'amore per la musica una componente fondamentale della propria melodia, come Hino Kahoko, l'assoluta protagonista della storia in questione. Forse quest'anime risulta così gradito anche per la varietà di personaggi che si incontrano con il procedere della trama: personalità diverse, storie difficili, ricerca della perfezione artistica...
Con quest'anime di certo non mi sono annoiata, 25 episodi tutti vissuti fino all'ultimo minuto, fra imprevisti, colpi di scena, melodie stupende, ma soprattutto con il continuo bisogno di vedere cosa poteva accadere nell'episodio successivo. Penso che anche a un pubblico a cui non piace lo shoujo quest'anime possa piacere, perché non è la classica storia scolastico/sentimentale che ci si aspetterebbe. Sono rimasta sorpresa anch'io sotto questo punto di vista, perché mi aspettavo sicuramente qualche coinvolgimento sentimentale in più a dispetto di Hino e di tutti gli altri (fighi) partecipanti. Sicuramente, quando si finisce di visionarlo, si sente la mancanza della melodia un po' maldestra (cit. Tsukimori), ma sempre unica della nostra violinista Hino Kahoko.