Recensione
Strange Circus
10.0/10
Recensione di VerderameAlih
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"Ero stata condannata a morte fin dalla nascita. O forse... era mia madre a dover essere giustiziata e noi ci siamo scambiate di posto", queste sono le iniziali parole significative che recita la piccola Mitsuko, prima d'iniziare a raccontarci la sua triste storia.
"Strange Circus" è un film di genere prevalentemente drammatico, fitto di mistero, colmo di suspense. Vi è la componente horror che, come in ogni pellicola giapponese che rientra in questa tipologia, è mascherata attraverso la complessa rete di psicologie diverse, tutte in bilico tra la realtà e l'irrealtà, che continuano a intrecciarsi nel corso delle scene fino a creare le battute finali dove assisterete a un tripudio di violenza, sangue e pazzia, che raggiungerà livelli elevati.
Taeko è una romanziera di successo che scrive prevalentemente libri erotici e che, in questo periodo, è intenta a scriverne uno in cui vengono raccontati i segreti di una famiglia in cui avvengono abusi sessuali su un minore, incesti e soprattutto un omicidio. Tutti questi terribili drammi sconvolgeranno per sempre la famiglia in questione e nessun tassello potrà essere rimesso al suo posto, poiché ciò che esisteva si è frantumato completamente.
Yuji, il suo misterioso assistente, tenterà di capire ciò che si cela dietro le parole della scrittrice, ma la verità sarà terribile quando verrà scoperta.
"Che cosa è reale e cosa non lo è?".
Talvolta le verità vengono eclissate e sepolte per molti anni nella parte più intima di un essere umano; questo succede perché altrimenti non si potrebbe sopportare il loro peso e le loro conseguenze. Il peso della verità, quando essa è particolarmente insolita, crudele e terribile, risulta gravoso per chiunque sia costretto ad ammettere che questa realtà esiste e non riesce a sovrastarla attraverso la tela di bugie che ha tessuto per molto tempo. Eppure la realtà e l'irrealtà si fondono come un'unica, nauseante creatura che ci continua a raccontare una storia impressionante, spiazzante e disturbante a causa delle tematiche forti affrontate, seppur con estrema profondità.
Devo dire che è assai enigmatico, il finale: un tripudio della ripugnanza raggiunta con l'apice della violenza e della follia; c'è una resa della psicologia dei personaggi davvero fuori dal comune.
"Per quanto indietro possa tornare con la memoria... sono sempre stata circondata da ghigliottine. Una mossa sbagliata e sarei morta".
È oltremodo affascinante il momento in cui il circo è l'ambientazione predominante e assume le fattezze di un incubo anziché di un sogno. È ritratto con i suoi tipici colori vivaci e le sue facce, in questo caso orribilmente pitturate, che portano il pensiero verso dei mostri in carne e ossa.
"Mi sdraiai... e divenni la mamma. Mi convinsi che io ero la mamma e la mamma era me. Papà mi toccò e io divenni la mamma".
I personaggi principali sono stati tratteggiati in modo egregio, ricalcando e delineandone la follia che li contraddistingue, ma in modo unico e personale. Ogni personaggio vi apparirà folle, pazzo, disturbato e in alcune scene questa dose eccessiva d'insania verrà percepita chiaramente e sentirete lo stomaco svuotarsi, tanto sarete presi nell'osservare questi esseri umani che umani non sono, perché la pazzia finisce per possederli totalmente e renderli qualcosa di discordante rispetto alla concezione di umanità. L'umanità sembreranno averla persa, così come la lucidità mentale e li amerete perché ne rimarrete affascinati e disgustati.
"Strange Circus" è adatto a chi vuole visionare una storia originale, laddove s'intrecciano le vite di questi personaggi misteriosi che nascondono un terribile, inconfessabile segreto, che dovrebbe rimanere sepolto nell'inconscio.
Che cosa succede quando la verità viene scoperta?
"Strange Circus" è un film di genere prevalentemente drammatico, fitto di mistero, colmo di suspense. Vi è la componente horror che, come in ogni pellicola giapponese che rientra in questa tipologia, è mascherata attraverso la complessa rete di psicologie diverse, tutte in bilico tra la realtà e l'irrealtà, che continuano a intrecciarsi nel corso delle scene fino a creare le battute finali dove assisterete a un tripudio di violenza, sangue e pazzia, che raggiungerà livelli elevati.
Taeko è una romanziera di successo che scrive prevalentemente libri erotici e che, in questo periodo, è intenta a scriverne uno in cui vengono raccontati i segreti di una famiglia in cui avvengono abusi sessuali su un minore, incesti e soprattutto un omicidio. Tutti questi terribili drammi sconvolgeranno per sempre la famiglia in questione e nessun tassello potrà essere rimesso al suo posto, poiché ciò che esisteva si è frantumato completamente.
Yuji, il suo misterioso assistente, tenterà di capire ciò che si cela dietro le parole della scrittrice, ma la verità sarà terribile quando verrà scoperta.
"Che cosa è reale e cosa non lo è?".
Talvolta le verità vengono eclissate e sepolte per molti anni nella parte più intima di un essere umano; questo succede perché altrimenti non si potrebbe sopportare il loro peso e le loro conseguenze. Il peso della verità, quando essa è particolarmente insolita, crudele e terribile, risulta gravoso per chiunque sia costretto ad ammettere che questa realtà esiste e non riesce a sovrastarla attraverso la tela di bugie che ha tessuto per molto tempo. Eppure la realtà e l'irrealtà si fondono come un'unica, nauseante creatura che ci continua a raccontare una storia impressionante, spiazzante e disturbante a causa delle tematiche forti affrontate, seppur con estrema profondità.
Devo dire che è assai enigmatico, il finale: un tripudio della ripugnanza raggiunta con l'apice della violenza e della follia; c'è una resa della psicologia dei personaggi davvero fuori dal comune.
"Per quanto indietro possa tornare con la memoria... sono sempre stata circondata da ghigliottine. Una mossa sbagliata e sarei morta".
È oltremodo affascinante il momento in cui il circo è l'ambientazione predominante e assume le fattezze di un incubo anziché di un sogno. È ritratto con i suoi tipici colori vivaci e le sue facce, in questo caso orribilmente pitturate, che portano il pensiero verso dei mostri in carne e ossa.
"Mi sdraiai... e divenni la mamma. Mi convinsi che io ero la mamma e la mamma era me. Papà mi toccò e io divenni la mamma".
I personaggi principali sono stati tratteggiati in modo egregio, ricalcando e delineandone la follia che li contraddistingue, ma in modo unico e personale. Ogni personaggio vi apparirà folle, pazzo, disturbato e in alcune scene questa dose eccessiva d'insania verrà percepita chiaramente e sentirete lo stomaco svuotarsi, tanto sarete presi nell'osservare questi esseri umani che umani non sono, perché la pazzia finisce per possederli totalmente e renderli qualcosa di discordante rispetto alla concezione di umanità. L'umanità sembreranno averla persa, così come la lucidità mentale e li amerete perché ne rimarrete affascinati e disgustati.
"Strange Circus" è adatto a chi vuole visionare una storia originale, laddove s'intrecciano le vite di questi personaggi misteriosi che nascondono un terribile, inconfessabile segreto, che dovrebbe rimanere sepolto nell'inconscio.
Che cosa succede quando la verità viene scoperta?