Recensione
Toshi o Totta Wani
7.0/10
Recensione di __Nergal__
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"The old crocodile" è un breve cortometraggio di poco più di 10 minuti dallo stile molto particolare, che cattura subito l'occhio.
La storia racconta di un vecchio coccodrillo del Nilo afflitto da reumatismi che soffre per la carestia. Ciò lo spinge a mangiare un suo simile inimicandosi però il resto del gruppo, che prova, inutilmente, a ucciderlo. L'anziano coccodrillo decide allora di andarsene, alla ricerca di un posto migliore dove stare.
Durante questo viaggio incontra una polipessa che lo aiuta a cercare cibo. L'avidità e l'ingordigia del coccodrillo sono però tali da spingerlo, ogni notte, a mangiare uno dei tentacoli della sua "amica", ben conscio che lei non sa contare e non se ne può accorgere.
L'evolversi della storia procede come ce lo si aspetterebbe senza particolari colpi di scena, salvo giusto qualcosina nel finale, dove compariranno anche figure umane.
La storia si presenta quindi come una classica favola con tanto di morale abbastanza evidente, adatta certamente alla visione di tutti, nonostante la violenza e la "crudeltà" siano presenti ma non eccessivamente e soprattutto non a livello visivo (sangue che scorre, per esempio).
Ciò che cattura subito di questo cortometraggio è lo stile con cui è stato disegnato, molto semplice: sembra quasi fatto da dei bambini, per altro non molto bravi. Questo non è necessariamente un difetto ma, anzi, serve a dare un qualcosa che renda "The old crocodile" qualcosa diverso dalla massa di anime realizzati con l'ausilio della CGI.
Le animazioni non sono eccezionali, veramente pochi fotogrammi vengono utilizzati per creare le scene, sempre per restare in linea con lo stile semplice dei disegni.
Parlando del lato musicale, non c'è molto da dire; per la maggior parte del tempo l'unico suono che si sente è la voce del narratore. Musica vera e propria compare solo nel finale e durante i titoli di coda.
In conclusione "The old crocodile" è una piacevole favola, un po' triste, che penso possa piacere a un'ampia fetta di appassionati d'animazione se non per lo stile grafico, almeno per quanto riguarda la storia. Non è un capolavoro ma nemmeno da disprezzare.
La storia racconta di un vecchio coccodrillo del Nilo afflitto da reumatismi che soffre per la carestia. Ciò lo spinge a mangiare un suo simile inimicandosi però il resto del gruppo, che prova, inutilmente, a ucciderlo. L'anziano coccodrillo decide allora di andarsene, alla ricerca di un posto migliore dove stare.
Durante questo viaggio incontra una polipessa che lo aiuta a cercare cibo. L'avidità e l'ingordigia del coccodrillo sono però tali da spingerlo, ogni notte, a mangiare uno dei tentacoli della sua "amica", ben conscio che lei non sa contare e non se ne può accorgere.
L'evolversi della storia procede come ce lo si aspetterebbe senza particolari colpi di scena, salvo giusto qualcosina nel finale, dove compariranno anche figure umane.
La storia si presenta quindi come una classica favola con tanto di morale abbastanza evidente, adatta certamente alla visione di tutti, nonostante la violenza e la "crudeltà" siano presenti ma non eccessivamente e soprattutto non a livello visivo (sangue che scorre, per esempio).
Ciò che cattura subito di questo cortometraggio è lo stile con cui è stato disegnato, molto semplice: sembra quasi fatto da dei bambini, per altro non molto bravi. Questo non è necessariamente un difetto ma, anzi, serve a dare un qualcosa che renda "The old crocodile" qualcosa diverso dalla massa di anime realizzati con l'ausilio della CGI.
Le animazioni non sono eccezionali, veramente pochi fotogrammi vengono utilizzati per creare le scene, sempre per restare in linea con lo stile semplice dei disegni.
Parlando del lato musicale, non c'è molto da dire; per la maggior parte del tempo l'unico suono che si sente è la voce del narratore. Musica vera e propria compare solo nel finale e durante i titoli di coda.
In conclusione "The old crocodile" è una piacevole favola, un po' triste, che penso possa piacere a un'ampia fetta di appassionati d'animazione se non per lo stile grafico, almeno per quanto riguarda la storia. Non è un capolavoro ma nemmeno da disprezzare.