Recensione
Sakamichi no Apollon
8.0/10
Recensione di __Nergal__
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"Sakamichi no Apollon", ovvero "i ragazzi sulla discesa", è un anime del 2012 piuttosto breve ma intenso. Il titolo fa riferimento alla discesa che porta alla scuola, e che il protagonista Nishimi Kaoru tanto odia.
La storia è piuttosto semplice, così come il suo svolgimento: Kaoru è uno studente timido costretto a trasferirsi di continuo di scuola in scuola che troverà nel nuovo istituto un luogo felice dove passare probabilmente i più begli anni della sua vita. Qui incontrerà Sentaru, un ragazzo che inizialmente sembra calzare a pennello i panni del "bullo dal cuore d'oro", salvo poi mostrare lati del suo carattere piuttosto interessanti.
Ai due si unisce Riko, l'amica d'infanzia di Sentaru e tra i tre si creerà un bellissimo legame di amicizia e amore.
La parte migliore della serie, che riesce a distaccarla dal resto degli "slice of life" (genere che tratta di scene vita quotidiana) è la componente musicale jazz. Sentaru e Kaoru inizieranno infatti a suonare jazz assieme creando un legame indissolubile nella loro amicizia.
Ovviamente non mancheranno le storie d'amore che creeranno non pochi problemi ai personaggi: ad A piace B, ma a B piace C, a cui però piace A... un po' un classico del genere, ma qui strutturato abbastanza bene.
Il problema più grande ritengo che sia però la brevità della serie. In dodici episodi sono condensati 2 anni di vita, veramente una cosa esagerata. Nel giro di poche puntate si assiste alla festa di Natale e poco dopo di nuovo in quanto è già trascorso un anno. Possibile che in un anno non sia successo nulla di interessante? Che i protagonisti abbiano trascorso il tempo tra la scuola e la normale routine di musica nello scantinato? Molte volte si cerca di allungare il brodo inserendo episodi filler che non aggiungono proprio nulla alla storia ma, anzi, la rendono noiosa. Qui è tutto il contrario: gli eventi si susseguono con una rapidità tale che quando meno te lo aspetti è già il momento dell'addio.
Come già accennato prima, la componente dell'anime più apprezzabile è quella musicale; non solo dal punto di vista dei brani scelti (tutti dei classici del genere jazz, di autori del calibro di Bill Evans e John Coltrane), ma anche da quello delle animazioni. Spesso per questioni di tempo nelle sessioni musicali vengono inseriti singoli fotogrammi su cui è montato il sonoro mentre qui le scene sono ricreate con una cura per i dettagli veramente impressionante.
Per coloro che amano le storie d'amicizia e d'amore questo è un must da vedere, ma mi sento di consigliarlo anche a chi vuole un anime piacevole e dai temi sempre attuali senza però pretendere colpi di scena che si discostino dai classici cliché del genere. Se gli episodi fossero stati il doppio probabilmente sarebbe uscito un capolavoro più completo, mentre con sole 12 puntate si ha un po' il senso di qualcosa di tronco, di mozzato.
La storia è piuttosto semplice, così come il suo svolgimento: Kaoru è uno studente timido costretto a trasferirsi di continuo di scuola in scuola che troverà nel nuovo istituto un luogo felice dove passare probabilmente i più begli anni della sua vita. Qui incontrerà Sentaru, un ragazzo che inizialmente sembra calzare a pennello i panni del "bullo dal cuore d'oro", salvo poi mostrare lati del suo carattere piuttosto interessanti.
Ai due si unisce Riko, l'amica d'infanzia di Sentaru e tra i tre si creerà un bellissimo legame di amicizia e amore.
La parte migliore della serie, che riesce a distaccarla dal resto degli "slice of life" (genere che tratta di scene vita quotidiana) è la componente musicale jazz. Sentaru e Kaoru inizieranno infatti a suonare jazz assieme creando un legame indissolubile nella loro amicizia.
Ovviamente non mancheranno le storie d'amore che creeranno non pochi problemi ai personaggi: ad A piace B, ma a B piace C, a cui però piace A... un po' un classico del genere, ma qui strutturato abbastanza bene.
Il problema più grande ritengo che sia però la brevità della serie. In dodici episodi sono condensati 2 anni di vita, veramente una cosa esagerata. Nel giro di poche puntate si assiste alla festa di Natale e poco dopo di nuovo in quanto è già trascorso un anno. Possibile che in un anno non sia successo nulla di interessante? Che i protagonisti abbiano trascorso il tempo tra la scuola e la normale routine di musica nello scantinato? Molte volte si cerca di allungare il brodo inserendo episodi filler che non aggiungono proprio nulla alla storia ma, anzi, la rendono noiosa. Qui è tutto il contrario: gli eventi si susseguono con una rapidità tale che quando meno te lo aspetti è già il momento dell'addio.
Come già accennato prima, la componente dell'anime più apprezzabile è quella musicale; non solo dal punto di vista dei brani scelti (tutti dei classici del genere jazz, di autori del calibro di Bill Evans e John Coltrane), ma anche da quello delle animazioni. Spesso per questioni di tempo nelle sessioni musicali vengono inseriti singoli fotogrammi su cui è montato il sonoro mentre qui le scene sono ricreate con una cura per i dettagli veramente impressionante.
Per coloro che amano le storie d'amicizia e d'amore questo è un must da vedere, ma mi sento di consigliarlo anche a chi vuole un anime piacevole e dai temi sempre attuali senza però pretendere colpi di scena che si discostino dai classici cliché del genere. Se gli episodi fossero stati il doppio probabilmente sarebbe uscito un capolavoro più completo, mentre con sole 12 puntate si ha un po' il senso di qualcosa di tronco, di mozzato.