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9.0/10
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Non importa come se ne parli, ma che se ne parli. Questa è stata la filosofia degli autori di "School Days", e in un certo senso ha funzionato: la loro nuova creatura ha subito preso piede tra gli appassionati di anime e non, facendo parlare di sé in pochissimo tempo.
Nato come visual novel, "School Days" è una storia basata sul classico triangolo amoroso (due ragazze amano lo stesso ragazzo), ma vi si possono trovare già elementi più particolari. Chi ha giocato all'ottima visual novel - piuttosto originale per la propria complessità e per la realizzazione che la rende un vero e proprio anime - saprà già che "School Days" non è il normale anime visto nelle prime puntate. Insomma, se volete vedere qualche sorpresa, non abbandonate la visione subito: si è già parlato moltissimo del finale di quest'opera (che non è incluso nella visual novel, tra l'altro), a tal punto che è diventato una specie di cult per gli amanti degli anime.
Ma andiamo con ordine: cos'è esattamente "School Days"?

Come già anticipato, "School Days" parte come un semplice anime romantico: viene presentato il protagonista (Makoto), classico ragazzo imbranato che non riesce ad acquisire familiarità con alcuna ragazza, e le due ragazze "rivali": una (Kotonoha) è molto timida, introversa e non ha mai avuto rapporti con ragazzi, l'altra (Sekai) è più solare, socievole e intraprendente, e cercherà di far mettere assieme Makoto e Kotonoha, sebbene anche a lei piaccia il ragazzo.
Sarebbe opportuno sottolineare l'evoluzione dei personaggi con l'evolversi delle vicende. Makoto, da ragazzo tranquillo e impacciato con le donne, si trasforma in un cinico individuo che non è mai soddisfatto di quello che possiede e che vuole sempre di più, senza cercare di fermare i suoi immorali desideri; lo spettatore lo odierà sicuramente per questo, per la sua sete di piaceri che culminerà negli ultimi episodi. Sekai si scopre una ragazza davvero ipocrita, perché nelle ultime puntate le sue parole e i suoi comportamenti contraddiranno quanto detto e fatto nelle prime; la bugia finale (o meglio, bugia secondo Kotonoha, dato che non si hanno prove certe se sia veramente un inganno oppure no) che prova a creare è il risultato di questo cambiamento dettato completamente dalla falsità. Kotonoha potrebbe sembrare la solita ragazza di buone maniere, ma appena le viene tolto ciò che possiede diventa una folle psicopatica che non vuole accettare la realtà, compiendo gesti che vanno oltre la logica umana. Anche i personaggi secondari hanno un proprio peso (soprattutto Setsuna, la migliore amica di Sekai), ma anch'essi compiranno azioni che accentueranno il loro egoismo, il quale non sembra avere limiti. Questo è "School Days": un anime in cui anche soggetti insospettabilmente puri di cuore dimostrano ragionamenti che neanche un cattivo uomo riuscirebbe mai a concepire; un arduo modo di osservare la realtà, composta da individui che si aiutano l'un l'altro, ma che in realtà lo fanno per soddisfare i propri desideri e capricci. Incredibilmente, l'unico personaggio che all'inizio potrebbe sembrare il peggiore si rivela l'unico che possiede un po' di dignità (ma solo perché è l'unico a non compiere azioni deplorevoli), Taisuke, il classico ragazzo pervertito che non ha bisogno di presentazione.
Per quanto riguarda il finale, si può affermare che arriva come una mazzata al cuore, perché si tratta della parte finale del crescendo di sensazioni che caratterizza l'anime. Alcuni dicono che non sia una naturale conclusione - basta confrontare primo e ultimo episodio per capire quanto siano diversi -, ma altri sostengono che questo è l'unico modo in cui poteva finire una storia così piena di egoismo e d'odio reciproco, in cui anche le semplici amicizie sono costruite per fini personali.

I disegni sono ottimi, come le animazioni, anche se alcuni personaggi secondari e Makoto sono molto anonimi, mentre personaggi come Kotonhoa, Sekai o Setsuna sono molto caratterizzati e particolareggiati in ogni aspetto. La colonna sonora non è un punto a favore, ma comunque il "compitino" è stato fatto sotto quest'aspetto. La durata dell'intero anime è molto ben diluita, dodici puntate che bastano a narrare ottimamente una particolare storia come questa. Se fosse stato più lungo, "School Days" avrebbe esagerato per pretenziosità.

"School Days" è un anime che ha fatto tanto parlare di sé: o si ama o si odia. Personalmente ho trovato la storia parecchio originale, dato che si tratta di un anime sentimentale con personaggi di tutt'altro genere, sfiorando addirittura il cross-over. Ho apprezzato le azioni di Makoto, mi hanno veramente suscitato disgusto e orrore perché vanno dritte al punto. Un'opera deve essere valutata per il suo obiettivo finale, ed è inutile inquadrare "School Days" come un'opera romantica, perché l'obiettivo non è raccontare com'è finita la storia d'amore, ma deve essere trattato come una parodia di tanti stereotipi di manga e anime. Gli ideatori si divertono a giocare con tanti generi facendo caricature di ogni cosa, dai desideri sfrenati di Makoto ai comportamenti di Kotonoha, e qui si può definitivamente affermare che "School Days" è molto più sperimentale di quanto sembri, e non ha addirittura scene erotiche esplicite, cosa che me lo ha fatto apprezzare ancora di più (scene che invece pulluleranno nella visual novel). Ciò che gli hater contestano è proprio la crudeltà mascherata da un velo di sadismo mostrato nell'anime, ma, come detto prima, non si presuppone che "School Days" debba essere una commedia romantica, ma piuttosto un anime di nicchia, quindi non per tutti, che incredibilmente ha fatto furore tra gli appassionati e non - forse neanche i creatori si aspettavano così tanto successo. Ecco perché non posso astenermi di regalare a un anime come questo un bel 9 pieno che si merita tutto.

Nota: consiglio di leggere anche il manga che è molto diverso (anche il finale differisce parecchio), ma che è quasi bello quanto l'anime.