Recensione
"Fuyu no semi" (l'inverno della cicala) è una serie OAV basata sul manga "Haru wo Daiteita", opera di Youka Nitta. La storia è ambiantata nel periodo del passaggio dallo shogunato a un Giappone che aveva ormai già aperto le sue frontiere ai restanti paesi del mondo, nel periodo quindi tra il 1862 e il 1869. Protagonisti dell'opera sono Kusaka e Akizuki, rispettivamente parte del clan Choushuu e dello shogunato. Le vicende iniziano quando Kusaka cercando di fermare alcuni membri del suo stesso clan, che avevano intenzione di dare fuoco all'ambasciata britannica, viene aiutato da Akizuki, membro della fazione opposta, che lo aiuta a scappare. Akizuki viene colpito dall'atteggiamento di Kusaka, che davanti a un nemico e messo letteralmente con le spalle al muro, non ha sguainato la sua spada. All'epoca il clan Choushuu aveva iniziato un movimento di espulsione degli stranieri, ma Kusaka ne era contrario. Egli infatti era convinto che l'apertura del Giappone sullo scenario degli scambi mondiale avrebbe solo portato pace e per il paese sarebbe stata una cosa positiva. I due si rincontrano dopo anni, durante il tentativo di Kusaka di frequentare una scuola d'inglese. Akizuki riconosce subito il ragazzo, proponendogli di insegnargli lui stesso quello che avrebbe imparato a scuola. Da questo episodio i due ragazzi si avvicinano sempre di più, fino a quando tra i due non sboccia un sentimento che è molto più forte dell'amicizia e che supera le differenze di clan.
Passando alle mie opinioni, in linea generale l'opera è sviluppata davvero bene. Ogni singola parola e ogni discorso sono affrontati e pesati in maniera giusta, e mai affrettata. Guardando i tre episodi si può vedere come il sentimento provato dai protagonisti cresce gradatamente passo dopo passo, fino ad arrivare a un amore quasi sofferto e nostalgico. Nell'evolversi della storia gli eventi cambieranno i protagonisti, che arriveranno a soffrire per quell'amore proibito e impossibile.
Passando ai disegni, li ritengo molto curati nei tratti e davvero piacevoli. Anche le uniformi dell'epoca sono riprodotte in maniera impeccabile e realistica. I luoghi e gli eventi del conflitto sono mostrati senza mezzi termini, tanto da fare capire e vedere la durezza e l'atrocità della guerra. La mia impressione generale sull'opera non può che essere più che positiva. Secondo la mia opinione la storia sarebbe stata impeccabile se si fossero mostrati in maniera più approfondita i pensieri le introspezioni dei personaggi. L'opera è composta solo da 3 episodi, e forse questo toglie molto alla storia, che è davvero originale e molto poetica, a mio parere. Lo consiglio agli amanti del genere e a chi volesse vedere un'anime che tratta di un amore così profondo e nello stesso tempo così triste, da spingere i due protagonisti ad "aspettare la primavera".
Passando alle mie opinioni, in linea generale l'opera è sviluppata davvero bene. Ogni singola parola e ogni discorso sono affrontati e pesati in maniera giusta, e mai affrettata. Guardando i tre episodi si può vedere come il sentimento provato dai protagonisti cresce gradatamente passo dopo passo, fino ad arrivare a un amore quasi sofferto e nostalgico. Nell'evolversi della storia gli eventi cambieranno i protagonisti, che arriveranno a soffrire per quell'amore proibito e impossibile.
Passando ai disegni, li ritengo molto curati nei tratti e davvero piacevoli. Anche le uniformi dell'epoca sono riprodotte in maniera impeccabile e realistica. I luoghi e gli eventi del conflitto sono mostrati senza mezzi termini, tanto da fare capire e vedere la durezza e l'atrocità della guerra. La mia impressione generale sull'opera non può che essere più che positiva. Secondo la mia opinione la storia sarebbe stata impeccabile se si fossero mostrati in maniera più approfondita i pensieri le introspezioni dei personaggi. L'opera è composta solo da 3 episodi, e forse questo toglie molto alla storia, che è davvero originale e molto poetica, a mio parere. Lo consiglio agli amanti del genere e a chi volesse vedere un'anime che tratta di un amore così profondo e nello stesso tempo così triste, da spingere i due protagonisti ad "aspettare la primavera".