Recensione
Mobile Suit Gundam AGE
9.0/10
Il fandom, si sa, è di facili pregiudizi. Quello di Gundam poi, soprattutto lo zoccolo duro cresciuto con le serie UC, lo è in particolar modo. E puntualmente, da G Gundam in poi, ogni serie ambientata in timeline alternative è sempre stata vittima di polemiche feroci, a volte legittime, altre molto meno.
Certo, le premesse con cui Sunrise ha lanciato Gundam AGE non hanno aiutato a tenersi buoni gli aficionados di vecchia data. Con l'intento di avvicinare nuove leve al brand Gundam (nonché di risollevare la situazione tutt'altro che rosea del settore dei Gunpla), la nuova serie del mobile suit bianco è stata affidata a Level 5, studio noto per popolari videogame e anime indirizzati a un pubblico di giovanissimi. Già dai primi poster quindi si notava come il character design strizzasse l'occhio alle nuove generazioni e questo ha portato a una vera e propria insurrezione dei Gundam fan prima ancora dell'inizio delle trasmissioni, sebbene Sunrise e Level 5 avessero comunque garantito che sarebbe stata una serie di Gundam con tutti i crismi.
Ma chi conosce un po' di storia dell'animazione giapponese, sa che in passato ci sono stati altri anime partiti con le medesime premesse, poi rivelatisi dei capolavori - qualcuno ha detto GaoGaiGar? Gundam AGE non è certo un capolavoro, ha i suoi difetti, come tutte le serie moderne di Gundam, ma è davvero un'ottima serie, capace di intrattenere qualsiasi fascia di pubblico.
Intanto partiamo dall'aspetto più innovativo: lo sviluppo della trama in tre archi generazionali. In AGE infatti non c'è un unico protagonista principale, ma una famiglia intorno alla quale ruotano le vicende più importanti, mentre si protrae un conflitto della durata di 100 anni nella nuova timeline denominata A.G. (Advanced Generation).
Il primo protagonista è Flit Asuno, un ragazzo di 14 anni appartenente a una nota famiglia di costruttori di mobile suit. Flit rimane orfano durante un attacco degli UE, nemici non identificati che attaccano la colonia in cui vive. La madre, in punto di morte, gli consegna l'AGE Device, un dispositivo contenente i dati per la creazione di un mobile suit leggendario, considerato il "salvatore" del genere umano. Si tratta ovviamente del Gundam (il Gundam AGE-1, per l'esattezza), capace di evolversi tramite un sistema denominato AGE System, altra innovazione di questa serie, che può produrre in tempo reale armi ed equipaggiamenti analizzando i dati delle battaglie precedenti.
Seguendo una trama che ricorda molto l'originale Gundam del '79 e, di conseguenza, l'inizio di Gundam Seed, Flit si ritrova a pilotare il Gundam mentre deve fuggire dalla colonia in cui è cresciuto, imbarcandosi su una nave militare della Federazione Terrestre.
Non c'è dubbio che questo arco narrativo sia quello più debole e mirato prevalentemente al pubblico più giovane, tra ingenuità e personaggi spesso ridicoli. Ma sul finire della saga di Flit la serie prende una piega più drammatica e violenta, e finalmente riconosciamo tutti gli elementi tipici di Gundam. Innanzitutto viene svelata l'identità del nemico e quindi si recupera un aspetto fondamentale, che è quello del "conoscere l'altra barricata".
Poi, con il passaggio alla seconda generazione incentrata su Asemu, il figlio sedicenne di Flit, la trama si concentra di più sui personaggi e sui rapporti tra di loro, con situazioni e atmosfere che ricordano in più di un'occasione Gundam Seed.
A risollevare poi definitivamente Gundam AGE arriva, con largo anticipo su quanto previsto inizialmente, il terzo arco narrativo, nonché quello più lungo, dedicato prevalentemente a Kio, il figlio di Asemu. Qui anche tanti detrattori della serie si sono ricreduti, in quanto è la saga maggiormente articolata dal punto di vista narrativo, con numerosi colpi di scena, combattimenti spettacolari e un taglio sicuramente più epico.
Il bello del susseguirsi di tre generazioni è che nell'arco di 49 episodi vediamo tutti i protagonisti crescere ed evolversi psicologicamente, parallelamente a come il Gundam si evolve in MS sempre più spettacolari grazie all'AGE System. Inoltre, anche invecchiando, i protagonisti degli archi precedenti non passano in secondo piano, anzi proseguono sotto-trame lasciate in sospeso, regolano vecchi conti e soprattutto assumono ruoli del tutto inattesi.
In particolare Flit, dal ragazzino gentile che è all'inizio della serie, compie una metamorfosi condizionata dalle morti alle quali ha assistito durante la sua giovinezza, e l'odio assoluto che prova verso il nemico lo renderà un personaggio del tutto diverso e assolutamente inedito per un main character nell'universo gundamico.
Va detto che la narrazione multi-generazionale di AGE, soprattutto considerato che viene sviluppata in un'unica serie di 49 episodi, comporta purtroppo uno svolgimento frettoloso di alcune sotto-trame interessanti e molti personaggi non vengono delineati come meriterebbero - molti sembrano buttati lì giusto per far numero. Anche questo è un difetto che si incontra molto spesso nelle serie di Gundam moderne, ma un progetto così ambizioso come quello di AGE necessitava di un maggior numero di puntate. Molto probabilmente sarebbero state più adatte due serie da 49 episodi ciascuna, una per coprire il Flit Arc e l'Asemu Arc e un'altra per il ben più ricco Kio Arc.
Ad ogni modo le vicende dei personaggi principali restano ben descritte e le loro evoluzioni risultano estremamente coerenti.
Ottimo è il comparto tecnico, con combattimenti sempre spettacolari e dinamici, con alcuni dei Gundam più belli che si siano mai visti (d'altra parte il mecha design è dello stesso staff di Gundam 00), mentre invece ci sono alti e bassi nelle sequenze con i soli personaggi, anche a causa di un character design non sempre adeguato alle situazioni.
Le musiche di sottofondo sono tra le più epiche di sempre (seconde solo a quelle di Seed), risultano invece abbastanza deludenti le prime due opening, mentre ottime sono quelle dell'arco di Kio e tutte e quattro le ending.
In conclusione, Gundam AGE è una serie che presenta alcuni difetti, come tutti i Gundam visti in TV dagli anni '90 a oggi. Però offre anche spunti originali e interessanti, sa coinvolgere e non trascura niente degli elementi cardine della saga creata da Tomino. C'è un affresco crudo della guerra nelle sue assurdità, ci sono riflessioni sulle politiche estremiste delle società disagiate, c'è la maturazione di personaggi cresciuti in un mondo sempre più cinico. E c'è una sensazione di morte che incombe come non si vedeva dai tempi di Victory Gundam. Forse AGE è la serie di Gundam caratterizzata dal maggior numero di morti, alcune di una violenza disarmante. Mica male per una serie che in tanti etichettavano come "da mocciosi".
Quindi per il voto l'ho pensata così: è un'ottima serie di Gundam (8) e uno splendido anime robotico (9). Meriterebbe quindi un 8,5, ma non essendoci i voti intermedi mi sbilancio con un bel 9.
Certo, le premesse con cui Sunrise ha lanciato Gundam AGE non hanno aiutato a tenersi buoni gli aficionados di vecchia data. Con l'intento di avvicinare nuove leve al brand Gundam (nonché di risollevare la situazione tutt'altro che rosea del settore dei Gunpla), la nuova serie del mobile suit bianco è stata affidata a Level 5, studio noto per popolari videogame e anime indirizzati a un pubblico di giovanissimi. Già dai primi poster quindi si notava come il character design strizzasse l'occhio alle nuove generazioni e questo ha portato a una vera e propria insurrezione dei Gundam fan prima ancora dell'inizio delle trasmissioni, sebbene Sunrise e Level 5 avessero comunque garantito che sarebbe stata una serie di Gundam con tutti i crismi.
Ma chi conosce un po' di storia dell'animazione giapponese, sa che in passato ci sono stati altri anime partiti con le medesime premesse, poi rivelatisi dei capolavori - qualcuno ha detto GaoGaiGar? Gundam AGE non è certo un capolavoro, ha i suoi difetti, come tutte le serie moderne di Gundam, ma è davvero un'ottima serie, capace di intrattenere qualsiasi fascia di pubblico.
Intanto partiamo dall'aspetto più innovativo: lo sviluppo della trama in tre archi generazionali. In AGE infatti non c'è un unico protagonista principale, ma una famiglia intorno alla quale ruotano le vicende più importanti, mentre si protrae un conflitto della durata di 100 anni nella nuova timeline denominata A.G. (Advanced Generation).
Il primo protagonista è Flit Asuno, un ragazzo di 14 anni appartenente a una nota famiglia di costruttori di mobile suit. Flit rimane orfano durante un attacco degli UE, nemici non identificati che attaccano la colonia in cui vive. La madre, in punto di morte, gli consegna l'AGE Device, un dispositivo contenente i dati per la creazione di un mobile suit leggendario, considerato il "salvatore" del genere umano. Si tratta ovviamente del Gundam (il Gundam AGE-1, per l'esattezza), capace di evolversi tramite un sistema denominato AGE System, altra innovazione di questa serie, che può produrre in tempo reale armi ed equipaggiamenti analizzando i dati delle battaglie precedenti.
Seguendo una trama che ricorda molto l'originale Gundam del '79 e, di conseguenza, l'inizio di Gundam Seed, Flit si ritrova a pilotare il Gundam mentre deve fuggire dalla colonia in cui è cresciuto, imbarcandosi su una nave militare della Federazione Terrestre.
Non c'è dubbio che questo arco narrativo sia quello più debole e mirato prevalentemente al pubblico più giovane, tra ingenuità e personaggi spesso ridicoli. Ma sul finire della saga di Flit la serie prende una piega più drammatica e violenta, e finalmente riconosciamo tutti gli elementi tipici di Gundam. Innanzitutto viene svelata l'identità del nemico e quindi si recupera un aspetto fondamentale, che è quello del "conoscere l'altra barricata".
Poi, con il passaggio alla seconda generazione incentrata su Asemu, il figlio sedicenne di Flit, la trama si concentra di più sui personaggi e sui rapporti tra di loro, con situazioni e atmosfere che ricordano in più di un'occasione Gundam Seed.
A risollevare poi definitivamente Gundam AGE arriva, con largo anticipo su quanto previsto inizialmente, il terzo arco narrativo, nonché quello più lungo, dedicato prevalentemente a Kio, il figlio di Asemu. Qui anche tanti detrattori della serie si sono ricreduti, in quanto è la saga maggiormente articolata dal punto di vista narrativo, con numerosi colpi di scena, combattimenti spettacolari e un taglio sicuramente più epico.
Il bello del susseguirsi di tre generazioni è che nell'arco di 49 episodi vediamo tutti i protagonisti crescere ed evolversi psicologicamente, parallelamente a come il Gundam si evolve in MS sempre più spettacolari grazie all'AGE System. Inoltre, anche invecchiando, i protagonisti degli archi precedenti non passano in secondo piano, anzi proseguono sotto-trame lasciate in sospeso, regolano vecchi conti e soprattutto assumono ruoli del tutto inattesi.
In particolare Flit, dal ragazzino gentile che è all'inizio della serie, compie una metamorfosi condizionata dalle morti alle quali ha assistito durante la sua giovinezza, e l'odio assoluto che prova verso il nemico lo renderà un personaggio del tutto diverso e assolutamente inedito per un main character nell'universo gundamico.
Va detto che la narrazione multi-generazionale di AGE, soprattutto considerato che viene sviluppata in un'unica serie di 49 episodi, comporta purtroppo uno svolgimento frettoloso di alcune sotto-trame interessanti e molti personaggi non vengono delineati come meriterebbero - molti sembrano buttati lì giusto per far numero. Anche questo è un difetto che si incontra molto spesso nelle serie di Gundam moderne, ma un progetto così ambizioso come quello di AGE necessitava di un maggior numero di puntate. Molto probabilmente sarebbero state più adatte due serie da 49 episodi ciascuna, una per coprire il Flit Arc e l'Asemu Arc e un'altra per il ben più ricco Kio Arc.
Ad ogni modo le vicende dei personaggi principali restano ben descritte e le loro evoluzioni risultano estremamente coerenti.
Ottimo è il comparto tecnico, con combattimenti sempre spettacolari e dinamici, con alcuni dei Gundam più belli che si siano mai visti (d'altra parte il mecha design è dello stesso staff di Gundam 00), mentre invece ci sono alti e bassi nelle sequenze con i soli personaggi, anche a causa di un character design non sempre adeguato alle situazioni.
Le musiche di sottofondo sono tra le più epiche di sempre (seconde solo a quelle di Seed), risultano invece abbastanza deludenti le prime due opening, mentre ottime sono quelle dell'arco di Kio e tutte e quattro le ending.
In conclusione, Gundam AGE è una serie che presenta alcuni difetti, come tutti i Gundam visti in TV dagli anni '90 a oggi. Però offre anche spunti originali e interessanti, sa coinvolgere e non trascura niente degli elementi cardine della saga creata da Tomino. C'è un affresco crudo della guerra nelle sue assurdità, ci sono riflessioni sulle politiche estremiste delle società disagiate, c'è la maturazione di personaggi cresciuti in un mondo sempre più cinico. E c'è una sensazione di morte che incombe come non si vedeva dai tempi di Victory Gundam. Forse AGE è la serie di Gundam caratterizzata dal maggior numero di morti, alcune di una violenza disarmante. Mica male per una serie che in tanti etichettavano come "da mocciosi".
Quindi per il voto l'ho pensata così: è un'ottima serie di Gundam (8) e uno splendido anime robotico (9). Meriterebbe quindi un 8,5, ma non essendoci i voti intermedi mi sbilancio con un bel 9.