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9.0/10
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La Key pubblica nel 2000 una light novel, "Air", dai forti contenuti hentai; un eroge, in pratica, i cui sfondi erotici vengono ripuliti per portarla sulla PS2 e da cui, nel 2005, viene tratta una serie animata. Letta questa premessa, chiunque si voglia avvicinare a quest'anime se ne allontanerebbe o non si aspetterebbe niente di eccezionale, probabilmente la solita roba ecchi e harem.
Partendo da tali presupposti, la cosa più ovvia è restare a bocca aperta, (sovente con gli occhi umidi o addirittura la faccia rigata di lacrime), quando ci si inoltra nella visione di questa serie. La Kyoto Animation esegue un lavoro di reinterpretazione e stravolgimento di contenuti e linguaggio creando un'opera che è quanto di più lontano ci si possa immaginare dopo tale premessa.

"Air" è incentrato su una trama molto complessa ed estremamente profonda, sviluppata su due ampi piani temporali distinti tra loro ma che sono parte di un'unica storia, in cui una spiega, sorregge e giustifica l'altra. Una narrazione atipica, caratterizzata da una prima metà composta da due storie riguardanti i personaggi intorno al protagonista maschile (tutte ragazze), apparentemente staccate dalla trama principale eppure in qualche modo legate a essa. Poi la seconda metà ci introduce nella trama principale, alla quale segue all'improvviso un lunghissimo flashback all'altezza dei 2/3 serie, seguito da un apparentemente inspiegabile riavvolgimento della storia, con tanto di cambio di prospettiva che si protrae fino al finale, bellissimo e al contempo straziante. Una struttura atipica e complessissima di almeno cinque piani, una narrazione originale e quasi destrutturante di una storia solida e profonda, a cui si aggiunge, come se non bastasse, una sceneggiatura dalle sfaccettature ermetiche che crea un effetto generale di "dico-non dico" che lascia parlare le immagini e permette lo sviluppo di certi eventi senza spiegarli chiaramente, o spiegandoli in maniera oscura. Ciò rende la comprensione difficile e ostica, ma allo stesso tempo regala all'anime fascino, magia, profondità e particolarità come in pochi altri casi: è croce e delizia della serie, un elemento, questo, che sarà affinato e perfezionato sul successivo, splendido "Kanon 2006", molto meno complesso, ermetico e caotico e decisamente più ordinato, lineare e meglio strutturato.

Su questa solida e originale base si sviscera la vera anima della serie; come accadrà nei successivi anime trasposti da lavori della Key, c'è un solo protagonista maschile che giunge in città e fa la conoscenza di varie ragazze, ognuna delle quali, a prima vista, ricopre uno stereotipo del genere harem (perché "Air" è anche questo, cioè un harem), ed eroge: la ragazza tonta e infantile caratterizzata da un'espressione bambinesca, "Gao", Misuzu; la ragazzina vivacissima, Michiru; la studentessa brillante e dal carattere gentile e mansueto, amica di quella vivace, Minagi; la dottoressa bella e misteriosa del villaggio, Hijiri; e la sorellina kawaii che porta sempre un cucciolo con sé, Kano e il cucciolo Potato; e infine Haruko, madre adottiva e zia di Misuzu, donna intraprendente ed estroversa.
Ma come accadrà anche in "Kanon" e "Clannad", qui si parte da una prima, vaga atmosfera harem per approdare a qualcos'altro; "Air" parte da qui per poi sviscerare tanto delicatamente quanto profondamente i sentimenti, le fragilità, le storie, drammatiche e tragiche, che ognuno dei personaggi tiene dentro di sé, svela le vere emozioni, tanto abissali quanto commoventi e toccanti, che ciascun personaggio nasconde dietro la propria apparenza. E così ognuno di essi straripa con la forza delle proprie storie dallo stereotipo che assumeva, si mette a nudo in tutta la sua profondità e fragilità, svelando una toccante e bellissima caratterizzazione.

La regia di Tatsuya Ishihara ("Kanon 2006", "Clannad"), le musiche non eccezionali ma appropriate, mai invasive, che anzi ben interpretano lo spirito profondo e drammatico dell'anime, contribuiscono ulteriormente e in modo determinante a creare un'atmosfera profonda, eterea, magica, sognante, fiabesca e al contempo drammatica, tragica e commovente.
E parlando di "atmosfera fiabesca", (come sarà su "Kanon 2006" e "Clannad"), quello di "Air" è un mondo sospeso, in bilico tra realtà e sogno, una sorta di meravigliosa favola triste. L'elemento sovrannaturale e magico è determinante e caratterizzante dell'anime, ma non è mai invasivo, mai tracimante, ma anzi delicato, posato, rarefatto, legato a doppio filo ai sentimenti, puri, candidi e profondi, dei protagonisti. Il chara design, così brillante e con colori accesi e caratterizzato da linee "infantili" e occhioni grandi, è perfetto poiché funzionale a tutto questo; oltre a disegni, luci e colori, anche l'animazione è di livello.
In conclusione, "Air" è una serie stra-consigliata, che colpisce in profondità e commuove lo spettatore come poche altre, un vero e proprio viaggio sognante, etereo e fiabesco negli affetti più diversificati e puri, sinceri, profondi dai risvolti però ineluttabilmente drammatici e tragici, davanti al quale è impossibile restare indifferenti ma che sa colpire al cuore, tanto che sarà difficile non piangere o non sentire un nodo alla gola durante la visione, in particolare nello straziante finale, apice emozionale di questa meraviglia, a tutti gli effetti pietra miliare dell'animazione. Ritengo la serie una meraviglia da 9 pieno.