Recensione
Un'estate con Coo
5.0/10
"Un'estate con Coo" è un film del 2007 diretto da Keiichi Hara.
E' un'opera che ha ottenuto un grande successo sia a livello di pubblico che di critica, vincendo il premio come miglior film d'animazione in occasione dei Mainichi Film Award, dei Japan Media Arts Festival e il premio come miglior film ai Tokyo Anime Award del 2008. Di quest'opera un mostro sacro come Isao Takahata ha detto: "Un film spontaneo e caldo, una grande gioia".
Con questa premessa mi dovrei apprestare a scrivere una recensione colma di elogi e con un bel 10 e lode come voto finale. Invece, nella visione del film non ho riscontrato tutti i grandi pregi per cui è stato elogiato e premiato. La cosa che più mi ha deluso è stato il character design, a mio parere di bassissimo livello. A tal punto da definire i vari protagonisti inespressivi. Inoltre, i personaggi erano anche sproporzionati fisicamente. La definizione degli sfondi, sia paesaggi di campagna sia quelli cittadini, forse è l'unica caratteristica tecnica che si salva.
Ora veniamo a parlare della sceneggiatura. E' indubbiamente una sceneggiatura molto interessante, lo sviluppo della storia porta con sé vari messaggi, come il valore dell'amicizia, il saper accettare senza alcuna paura chi è diverso da te, il rispetto della natura. Sviluppato come si deve sarebbe stato un gran bel soggetto. Purtroppo Keiichi Hara non è riuscito a sviluppare nel modo migliore del materiale potenzialmente molto valido: è risultata una storia senza mordente, che non riesce mai a renderti del tutto partecipe. Ci sono dei momenti in cui sembra che il film stia prendendo quella forza che hanno tanti altri anime, come quelli dello Studio Ghibli, ma, invece, non "spicca mai il volo". Ho nominato lo Studio Ghibli perché "Un'estate con Coo" è stato paragonato più volte ai prodotti Ghibli. I messaggi che sono presenti nel film e il fatto che il protagonista sia un animale mitologico come un Kappa sa molto di film alla Hayao Miyazaki. Purtroppo, non trasmette emotivamente una minima parte di ciò che hanno potuto trasmettere i film "naturalistici" di Miyazaki.
Può sembrare un'eresia il voto che ho attribuito a questo film, ma non me la sento proprio di dare una sufficienza a "Un'estate con Coo". E' un peccato, visto che la storia avrebbe avuto un grande potenziale e visto che con questo giudizio vado contro l'opinione di un mio grande idolo come Takahata.
E' un'opera che ha ottenuto un grande successo sia a livello di pubblico che di critica, vincendo il premio come miglior film d'animazione in occasione dei Mainichi Film Award, dei Japan Media Arts Festival e il premio come miglior film ai Tokyo Anime Award del 2008. Di quest'opera un mostro sacro come Isao Takahata ha detto: "Un film spontaneo e caldo, una grande gioia".
Con questa premessa mi dovrei apprestare a scrivere una recensione colma di elogi e con un bel 10 e lode come voto finale. Invece, nella visione del film non ho riscontrato tutti i grandi pregi per cui è stato elogiato e premiato. La cosa che più mi ha deluso è stato il character design, a mio parere di bassissimo livello. A tal punto da definire i vari protagonisti inespressivi. Inoltre, i personaggi erano anche sproporzionati fisicamente. La definizione degli sfondi, sia paesaggi di campagna sia quelli cittadini, forse è l'unica caratteristica tecnica che si salva.
Ora veniamo a parlare della sceneggiatura. E' indubbiamente una sceneggiatura molto interessante, lo sviluppo della storia porta con sé vari messaggi, come il valore dell'amicizia, il saper accettare senza alcuna paura chi è diverso da te, il rispetto della natura. Sviluppato come si deve sarebbe stato un gran bel soggetto. Purtroppo Keiichi Hara non è riuscito a sviluppare nel modo migliore del materiale potenzialmente molto valido: è risultata una storia senza mordente, che non riesce mai a renderti del tutto partecipe. Ci sono dei momenti in cui sembra che il film stia prendendo quella forza che hanno tanti altri anime, come quelli dello Studio Ghibli, ma, invece, non "spicca mai il volo". Ho nominato lo Studio Ghibli perché "Un'estate con Coo" è stato paragonato più volte ai prodotti Ghibli. I messaggi che sono presenti nel film e il fatto che il protagonista sia un animale mitologico come un Kappa sa molto di film alla Hayao Miyazaki. Purtroppo, non trasmette emotivamente una minima parte di ciò che hanno potuto trasmettere i film "naturalistici" di Miyazaki.
Può sembrare un'eresia il voto che ho attribuito a questo film, ma non me la sento proprio di dare una sufficienza a "Un'estate con Coo". E' un peccato, visto che la storia avrebbe avuto un grande potenziale e visto che con questo giudizio vado contro l'opinione di un mio grande idolo come Takahata.