Recensione
Porco Rosso
6.0/10
"Porco Rosso" è il sesto film dello Studio Ghibli, presentato il 18 luglio del 1992 per la regia Hayao Miyazaki.
Forse andrò un po' contro corrente, ma di certo questo lungo metraggio non è tra i migliori prodotti da colui che è definito "il dio degli anime". Specifichiamo, non che sia un brutto film. A livello tecnico mantiene sempre un'alta qualità, come buona parte degli anime Ghibli. L'animazione è ineccepibile, gli sfondi molto curati. E' molto bella la riproduzione dell'Italia post-guerra. I personaggi sono molto ben caratterizzati, anche se c'è da dire che tra un film e l'altro si somigliano sempre un po' tutti.
Il problema fondamentale di questo film è la sceneggiatura. Premettendo che i prodotti di Hayao Miyazaki vogliono trasmettere sempre gli stessi messaggi, anche questo è un piccolo neo del grande maestro, come il pacifismo, il rispetto per la natura ed il rispetto per ciò che può sembrare diverso dalla normalità, "Porco rosso" non ha una trama ben sviluppata che possa mantenere costante l'attenzione del pubblico. E' una storia senza un vero e proprio filo logico, piena di buchi, come l'inspiegata maledizione del protagonista, ed è una storia che non porta da nessuna parte. In fondo è un film che non ha un vero e proprio inizio e neanche una vera e propria fine. Questa struttura poco solida non permette allo stesso Miyazaki di trasmettere chiaramente, ed anche piacevolmente per lo spettatore, quei messaggi ai quali è molto legato.
"Porco rosso" è uscito l'anno dopo "Omohide poro poro", il capolavoro di Takahata, e visto che al secondo ho assegnato 10 in una mia precedente recensione, a "Porco rosso" non posso assegnare più di 6. Non è assolutamente accostabile ad un'opera immensa come quella che uscì l'anno prima.
Forse andrò un po' contro corrente, ma di certo questo lungo metraggio non è tra i migliori prodotti da colui che è definito "il dio degli anime". Specifichiamo, non che sia un brutto film. A livello tecnico mantiene sempre un'alta qualità, come buona parte degli anime Ghibli. L'animazione è ineccepibile, gli sfondi molto curati. E' molto bella la riproduzione dell'Italia post-guerra. I personaggi sono molto ben caratterizzati, anche se c'è da dire che tra un film e l'altro si somigliano sempre un po' tutti.
Il problema fondamentale di questo film è la sceneggiatura. Premettendo che i prodotti di Hayao Miyazaki vogliono trasmettere sempre gli stessi messaggi, anche questo è un piccolo neo del grande maestro, come il pacifismo, il rispetto per la natura ed il rispetto per ciò che può sembrare diverso dalla normalità, "Porco rosso" non ha una trama ben sviluppata che possa mantenere costante l'attenzione del pubblico. E' una storia senza un vero e proprio filo logico, piena di buchi, come l'inspiegata maledizione del protagonista, ed è una storia che non porta da nessuna parte. In fondo è un film che non ha un vero e proprio inizio e neanche una vera e propria fine. Questa struttura poco solida non permette allo stesso Miyazaki di trasmettere chiaramente, ed anche piacevolmente per lo spettatore, quei messaggi ai quali è molto legato.
"Porco rosso" è uscito l'anno dopo "Omohide poro poro", il capolavoro di Takahata, e visto che al secondo ho assegnato 10 in una mia precedente recensione, a "Porco rosso" non posso assegnare più di 6. Non è assolutamente accostabile ad un'opera immensa come quella che uscì l'anno prima.