Recensione
Honey & Clover 2
10.0/10
Ero molto scettica sul fatto che in 12 episodi avrebbe potuto concludersi una serie così profonda come Honey and Clover, tuttavia è stato meglio di quanto mai mi sarei potuta aspettare. Che dire, è stato intenso, emozionante e coinvolgente.
Sono del parere, che la seconda serie ha nettamente superato anche la prima, forse perché la storia volge un poco al termine, o forse perché le emozioni si sono nettamente intensificate via via che le puntate scorrevano sotto i miei occhi.
L'anime che già dalle prime puntate risponde alle mille domande lasciate nella prima stagione, prende poi una piega che già era ricca di emozioni ma che successivamente vengono moltiplicate e amplificate, al punto che se in un primo momento vengono recepite come sensazioni, successivamente vengono trasformate in uno stato di riflessione interiore.
I nostri protagonisti, maturano, trovano le proprie strade e si accorgono che se non facessero quello che gli piace fare non saprebbero nemmeno vivere. La ricerca della propria identità giunge al termine per i nostri protagonisti ma è davvero quella giusta?
Molto spesso nella vita la domanda più frequente, almeno per chi lascia l'università, o per chi decide di non percorrere una vita di studio, è quella di capire veramente quello che si vuole fare per il resto della vita. Ci si ritrova confusi, e quasi incapaci di prendere decisioni. Questa risposta è davvero difficile da poter rispondere e da capire veramente, se non per i pochi fortunati che sanno già cosa vogliono. Honey and Clover credo che analizzi profondamente questa fase della vita, ed è forse anche per questo che come per la prima serie, i personaggi si adattano, e si mischiano con le mille sfaccettature che il telespettatore stesso, possiede.
Capita invece per molti di sapere già cosa desiderare dalla vita, tuttavia, questi, capiscono che il desiderio di scegliere quella via può non essere quello giusto o quanto meno proficuo nel senso che non permetterebbe di mantenersi, di vivere insomma, e per questo quella stessa via viene lasciata per appigliarsi a qualcosa di più stabile e sicuro. Honey and Clover contiene tutte queste domande e tutte queste risposte, spiegate in un modo che rende questa serie veramente unica. Da un punto di vista personale sono stata letteralmente catturata dalla serie, mi ha fatto provare emozioni che in ben poche ho provato.
Quel tratto grafico che lo rende unico e semplice ma cosi elaborato, da permettergli di catturare sensazioni anche dalle gote rosee dei personaggi.
I colori sono stati, come per la prima serie, quelli caldi e freddi, carichi di emozioni. Quando tutto sembrava perdersi ecco che la storia prende un altro verso e tutto cambia, tutto si rivela in modo differente, e allo stesso modo anche i colori si trasformano. E se il destino risulta essere pieno di ostacoli e di difficoltà ecco che rialzarsi e prendere in mano la propria vita e qualcosa di fondamentale, e così una situazione inaspettata rivela essere motivo di crescita interiore e di maturazione profonda.
Considerato che ho versato lacrime e risate a non finire, e che mi ha tremendamente emozionato grazie a Hagu con cui, confesso, essermi immedesimata vista la mia passione per il disegno, non posso che dargli il massimo punteggio.
Sono del parere, che la seconda serie ha nettamente superato anche la prima, forse perché la storia volge un poco al termine, o forse perché le emozioni si sono nettamente intensificate via via che le puntate scorrevano sotto i miei occhi.
L'anime che già dalle prime puntate risponde alle mille domande lasciate nella prima stagione, prende poi una piega che già era ricca di emozioni ma che successivamente vengono moltiplicate e amplificate, al punto che se in un primo momento vengono recepite come sensazioni, successivamente vengono trasformate in uno stato di riflessione interiore.
I nostri protagonisti, maturano, trovano le proprie strade e si accorgono che se non facessero quello che gli piace fare non saprebbero nemmeno vivere. La ricerca della propria identità giunge al termine per i nostri protagonisti ma è davvero quella giusta?
Molto spesso nella vita la domanda più frequente, almeno per chi lascia l'università, o per chi decide di non percorrere una vita di studio, è quella di capire veramente quello che si vuole fare per il resto della vita. Ci si ritrova confusi, e quasi incapaci di prendere decisioni. Questa risposta è davvero difficile da poter rispondere e da capire veramente, se non per i pochi fortunati che sanno già cosa vogliono. Honey and Clover credo che analizzi profondamente questa fase della vita, ed è forse anche per questo che come per la prima serie, i personaggi si adattano, e si mischiano con le mille sfaccettature che il telespettatore stesso, possiede.
Capita invece per molti di sapere già cosa desiderare dalla vita, tuttavia, questi, capiscono che il desiderio di scegliere quella via può non essere quello giusto o quanto meno proficuo nel senso che non permetterebbe di mantenersi, di vivere insomma, e per questo quella stessa via viene lasciata per appigliarsi a qualcosa di più stabile e sicuro. Honey and Clover contiene tutte queste domande e tutte queste risposte, spiegate in un modo che rende questa serie veramente unica. Da un punto di vista personale sono stata letteralmente catturata dalla serie, mi ha fatto provare emozioni che in ben poche ho provato.
Quel tratto grafico che lo rende unico e semplice ma cosi elaborato, da permettergli di catturare sensazioni anche dalle gote rosee dei personaggi.
I colori sono stati, come per la prima serie, quelli caldi e freddi, carichi di emozioni. Quando tutto sembrava perdersi ecco che la storia prende un altro verso e tutto cambia, tutto si rivela in modo differente, e allo stesso modo anche i colori si trasformano. E se il destino risulta essere pieno di ostacoli e di difficoltà ecco che rialzarsi e prendere in mano la propria vita e qualcosa di fondamentale, e così una situazione inaspettata rivela essere motivo di crescita interiore e di maturazione profonda.
Considerato che ho versato lacrime e risate a non finire, e che mi ha tremendamente emozionato grazie a Hagu con cui, confesso, essermi immedesimata vista la mia passione per il disegno, non posso che dargli il massimo punteggio.