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Nagi no asukara è una vera e propria sorpresa. Scettica sul guardare una serie anime sul fantasy, ho dovuto rimpiangere tutte le volte che ne ho rimandato la visione.

Il mare, in un modo o nell'altro è stato sempre magico agli umani, perchée essendo creature terrestri, non potremmo mai viverci, e proprio per questo racchiude infiniti significati. Eppure malgrado ciò, noi, semplici umanoidi del mondo terreno, siamo composti quasi per la totalità da acqua, nasciamo nell'acqua e moriamo invece sulla terra, un connubio perfetto tra acqua e e terra. Nagi no asukara inizia proprio con la presentazione di quattro ragazzi abitanti di Shioshishio, villaggio marino popolato da esseri umani dotati della capacità di vivere nell'acqua ma, grazie al dio del mare, possono vivere anche fuori dall'acqua, al patto che si idratino di tanto in tanto in acqua e sale. Intrighi amorosi e sentimenti contrastanti tipici di chi sa voler bene e vuole vicino a se le persone che sono a lui preziose, sono in continuo evolversi nell'anime. Ma non è solo il racconto di quattro ragazzi che uscendo di tanto in tanto dall'oceano, creano qualche situazione interessante con quelli della superficie, è molto, molto di più.

Vengono fatte diverse riflessioni fra cui quella sulla diversità della specie, ed è forte la frase che dice Hikari; "noi non siamo pesci e loro non sono maiali", è un chiaro e semplice messaggio che vuole far ricordare a chiunque che siamo tutti uguali e che pertanto non sta a nessuno giudicare. D'altro canto questi ragazzi poco più che quattordicenni, insegnano anche agli adulti questo messaggio. Vengono affrontati i sentimenti, in quantità tale che forse nemmeno l'oceano riesce a contenerli e riuscire a riassumerli in poche righe, per questo la recensione è veramente difficile. Amore, amicizia e tanti altri sentimenti che vengono mischiati, e riavvolti in continuazione. A far prova che quelle emozioni sono tutte vere anche quando passa il tempo, è che, invece di essere distrutti, sono al contrario rinnovati e intensificati, constatando che anche i cambiamenti sono utili all'animo.
Tra le chiare differenze tra mare e terra vi sono poi assonanze. Il fuoco sacro nel mare, che rappresenta la necessità per l'umanità acquatica della terraferma, e ancora la neve salata in superficie che è il simbolo del bisogno continuo dell'umanità terrestre dello stesso mare, visto che dalla neve rinasce ogni cosa grazie al lungo letargo invernale, così come è successo agli abitanti di Shioshishio. Tutto ciò a voler riaffermare puntata dopo puntata che l'inesistenza dell'uno negherebbe l'esistenza stesso dell'altro.

In tutta la serie c'è una atmosfera mistica, un po' dovuta al al mare e le sue profondità, e un po' grazie anche alla presenza delle divinità, e delle storie, raccontate e tramandate di generazione in generazione.
I colori freddi del bianco, del blu marino e la luce in cui sono avvolti questi personaggi, contribuiscono a creare quella magia, in particolare gli occhi degli abitanti di Shioshishio blu come quelli del mare dotati di una profondità che colpisce e cattura l'attenzione, sono limpidi e puliti come l'aria che sta in superficie. I paesaggio ricoperto di neve salata, è spettacolare, sia fuori che dentro l'acqua. Ci si perde poi a guardare la particolarità degli sfondi. Già nel mare troviamo i branchi di pesci che scorrazzano nelle case, e via via che si guardano le puntate, le case e le vie di Shioshishio divengono familiari. Nella superficie ci si perde tra le cucine particolarmente dettagliate e la ruggine che inevitabilmente ricopre ogni cosa. Anche le espressioni dei personaggi si differenziano; molto belle quelle in cui le protagoniste stanno per piangere e il modo in cui gli hanno disegnato le lacrime.
Opening e ending veramente eccezionali, al punto che vengono ascoltate ad ogni puntata, anche le musiche di sottofondo sono speciali, permettono di catturare l'attenzione e rendono ancora più unica quella sensazione di magia.

Finale che scioglie tutti i nodi e che segna, visto che poi a questi ragazzi ci si affeziona in un modo o nell'altro. Avendomi fatto commuovere, e sorridere allo stesso tempo e per tutti i giudizi positivi che ho già elencato qui sopra, sono del parere che merita un bel voto.