Recensione
Sword Art Online
9.0/10
Attenzione: la recensione contiene spoiler
"Sword Art Online", o abbreviato SAO, è stato ed è tuttora uno degli anime più discussi da parecchio tempo da due "fazioni" di fan, gli amanti e gli hater, entrambi devo dire parecchio esagerati. Iniziata a scrivere nel 2002 da Reki Kawahara in contemporanea con "Accel World", la novel venne pubblicata nel 2009 divenne anime nel 2012.
L'anime è ambientato nel lontano 2022, dove la tecnologia è avanzata tanto da creare un dispositivo per la realtà virtuale e quindi ovviamente un videogame MMORPG per quella console. Il protagonista Kirigaya Kazuto (Kirito nel gioco) è un normale studente/nerd; amante degli RPG, dopo aver provato il beta server del gioco decide di entrare nella versione ufficiale. Ma qualcosa va storto, il pulsante del log-out non si trova e di sana pianta lui insieme a un altro player viene teletrasportato nella città iniziale. Appare quindi il Game Master, a loro e a tutti i player nella città, che rivela di aver tolto il log-out e che alla morte in-game sarebbero morti nella realtà tramite un dispositivo che gli avrebbe fritto letteralmente il cervello.
Basilarmente la trama potrebbe sembrare normale e accettabile, ma ciò che ha lasciato l'amaro in bocca di alcuni che l'hanno visto è stata l'aggiunta del sentimentale e dell'harem. Sinceramente basare tutta la trama sul videogioco sarebbe stata una cosa monotona e noiosa, e quindi accetto di buon gusto la parte sentimentale (e non ditemi che non avete mai visto una coppia in un game online), ma obbiettivamente l'idea dell'harem può essere parecchio eccessiva. A maggior ragione se il protagonista non si accorge di piacere a una singola ragazza se quella non fa dichiarazioni, inviti a cena, abbordaggi... beh, a quel punto pure io comincio a innervosirmi un po', finché non comincia tutta la scenata con Asuna che porterà la trama a una nuova svolta. Dunque la seconda parte: quando finiscono il gioco, Asuna non si sveglia, la ritrovano in un nuovo game e subentra la sorella/cugina di Kirito innamorata di lui (ma dai...). Ho odiato parecchio la seconda parte, non tanto per questa storiella di amore proibito, anzi personalmente preferisco un cambiamento delle regole, ma seriamente sembrava che avesse scritto la storia in cinque minuti. Alla fin fine salva Asuna e tornano tutti sani e salvi.
Personalmente devo dire che in compenso SAO l'ho amato parecchio, la storia è molto avvincente anche se contiene tutta quella roba. Però, pensandoci bene, è difficile da rimuovere l'harem per lasciare un senso alla trama, e certo non ha nulla a che vedere con un videogioco. Però, tralasciando un pochino la seconda parte, per me l'anime è fatto davvero bene. Nient'altro da dire insomma, per capirlo meglio conviene andiate voi stessi a seguirlo.
"Sword Art Online", o abbreviato SAO, è stato ed è tuttora uno degli anime più discussi da parecchio tempo da due "fazioni" di fan, gli amanti e gli hater, entrambi devo dire parecchio esagerati. Iniziata a scrivere nel 2002 da Reki Kawahara in contemporanea con "Accel World", la novel venne pubblicata nel 2009 divenne anime nel 2012.
L'anime è ambientato nel lontano 2022, dove la tecnologia è avanzata tanto da creare un dispositivo per la realtà virtuale e quindi ovviamente un videogame MMORPG per quella console. Il protagonista Kirigaya Kazuto (Kirito nel gioco) è un normale studente/nerd; amante degli RPG, dopo aver provato il beta server del gioco decide di entrare nella versione ufficiale. Ma qualcosa va storto, il pulsante del log-out non si trova e di sana pianta lui insieme a un altro player viene teletrasportato nella città iniziale. Appare quindi il Game Master, a loro e a tutti i player nella città, che rivela di aver tolto il log-out e che alla morte in-game sarebbero morti nella realtà tramite un dispositivo che gli avrebbe fritto letteralmente il cervello.
Basilarmente la trama potrebbe sembrare normale e accettabile, ma ciò che ha lasciato l'amaro in bocca di alcuni che l'hanno visto è stata l'aggiunta del sentimentale e dell'harem. Sinceramente basare tutta la trama sul videogioco sarebbe stata una cosa monotona e noiosa, e quindi accetto di buon gusto la parte sentimentale (e non ditemi che non avete mai visto una coppia in un game online), ma obbiettivamente l'idea dell'harem può essere parecchio eccessiva. A maggior ragione se il protagonista non si accorge di piacere a una singola ragazza se quella non fa dichiarazioni, inviti a cena, abbordaggi... beh, a quel punto pure io comincio a innervosirmi un po', finché non comincia tutta la scenata con Asuna che porterà la trama a una nuova svolta. Dunque la seconda parte: quando finiscono il gioco, Asuna non si sveglia, la ritrovano in un nuovo game e subentra la sorella/cugina di Kirito innamorata di lui (ma dai...). Ho odiato parecchio la seconda parte, non tanto per questa storiella di amore proibito, anzi personalmente preferisco un cambiamento delle regole, ma seriamente sembrava che avesse scritto la storia in cinque minuti. Alla fin fine salva Asuna e tornano tutti sani e salvi.
Personalmente devo dire che in compenso SAO l'ho amato parecchio, la storia è molto avvincente anche se contiene tutta quella roba. Però, pensandoci bene, è difficile da rimuovere l'harem per lasciare un senso alla trama, e certo non ha nulla a che vedere con un videogioco. Però, tralasciando un pochino la seconda parte, per me l'anime è fatto davvero bene. Nient'altro da dire insomma, per capirlo meglio conviene andiate voi stessi a seguirlo.