Recensione
Sakamichi no Apollon
10.0/10
Prima ci si innamora della musica, poi dei personaggi, e quando ormai tutto ciò che un appassionato di anime chiede a una serie sembra avverarsi, ecco che la musica continua a rapire, e rimescola ogni cosa coinvolgendo inaspettatamente e andando a completare il tutto.
"Sakamichi no Apollon" rappresenta una delle serie anime che ha posto alla base un tema che non è proprio il frutto delle mode del momento, il jazz per l'appunto; tuttavia grazie alla trama, ai personaggi e alla forza coinvolgente che solo la musica può dare è riuscita a trasformare quella melodia a cui si è poco abituati in qualcosa di unico, che porta lo spettatore al coinvolgimento e ad appassionarlo al punto che ci si sofferma ad ascoltare a occhi chiusi tutte le bellissime melodie jazz che accompagnano i personaggi.
Attenzione però, il jazz non è il tema principale dell'opera, ma il veicolo attraverso il quale viene raccontata la storia.
Non sono un'appassionata di musica jazz, e anzi a dire la verità non mi sono mai nemmeno interessata a questo genere di musica, tuttavia in questa serie ho avuto occasione di rivalutarla e farmela pure piacere. E per chi pensa che possa essere visto solo dagli amanti del genere, sappiate che non è assolutamente così, io stessa sono una prova che può davvero piacere a molti. Detto ciò, al centro della serie non c'è solo la musica ma anche intrighi amorosi, amicizie e l'analisi di tanti temi importanti, fra cui la famiglia.
I personaggi hanno una caratterizzazione originale, con qualche cicatrice dell'animo da nascondere, e abbastanza coinvolgenti da affezionarsene quasi subito, già dalla prima puntata.
Al centro di questi ragazzi c'è la passione sfrenata per la musica, e più e più volte è la stessa musica che viene utilizzata come medicina per l'animo dei protagonisti, ed è la stessa musica che riesce a chiarire le incomprensioni e i sentimenti anche quando le parole non servono e complicherebbero ogni cosa. So che sembra alquanto banale questa affermazione, ma in questa serie c'è tutta l'abilità di pochi mangaka come Yuki Kodama, l'autrice di questa bellissima serie, di riuscire a trasmettere qualcosa ai telespettatori. La musica non è solo strumento di accompagnamento dell'anime, è molto di più: è l'azzeccato momento di intrusione delle melodie, è il ritmo coinvolgente del jazz che porta il telespettatore a muovere il piede al suo ritmo, è il mezzo attraverso il quale vengono spiegati i sentimenti dei personaggi.
La trama è allo stesso modo efficace tanto da riuscire ad esserne presi da subito. Le dodici puntate di cui è composto scorrono via senta tanta fatica sotto gli occhi del telespettatore, al punto che riesce a far cresce in lui puntata dopo puntata la curiosità di conoscerne la fine. In ogni episodio vi è l'incursione di un nuovo evento che tiene in suspense le sorti dei personaggi, e proprio per questo mantiene alta l'attenzione.
Graficamente è veramente gradevole da vedere. Sono curati i particolari, i colori caldi e comunque puliti aiutano molto a lasciarsi trasportare, al punto che anche un cupo semi-interrato illuminato solo dalla luce artificiale diventa un luogo eccezionale. Le ambientazioni che fanno riferimento a un periodo storico di ritrovato benessere per il Paese sono state create in giusta trasposizione, permettendo di addentrarsi nei periodo. Tra le vie della città, di tanto in tanto scorrono marinai in divisa, chiaro ricordo e riferimento della florida America di quel periodo, il 1966, terra natale del jazz. Personalmente ho gradito anche le copertine dei dischi che si vedono di tanto in tanto negli episodi.
Credo che a mio parere abbia veramente pochi difetti. Per il mio metro di valutazione la capacità di coinvolgimento e la trama originale sono dei fattori che contano parecchio nel giudizio finale, pertanto non posso che dare un giudizio positivo, al punto che un qualcosa di più di una semplice sufficienza non gli renderebbe nemmeno giustizia. Considerando che leggendo la trama non mi fidavo della serie e che inaspettatamente si è invece rivelata una delle mie preferite, e che mi ha permesso di conoscere il ritmo travolgente del jazz, facendomelo addirittura piacere, non posso che assegnarli un meritatissimo 10. Era da tanto che non vedevo una serie anime così eccezionale.
"Sakamichi no Apollon" rappresenta una delle serie anime che ha posto alla base un tema che non è proprio il frutto delle mode del momento, il jazz per l'appunto; tuttavia grazie alla trama, ai personaggi e alla forza coinvolgente che solo la musica può dare è riuscita a trasformare quella melodia a cui si è poco abituati in qualcosa di unico, che porta lo spettatore al coinvolgimento e ad appassionarlo al punto che ci si sofferma ad ascoltare a occhi chiusi tutte le bellissime melodie jazz che accompagnano i personaggi.
Attenzione però, il jazz non è il tema principale dell'opera, ma il veicolo attraverso il quale viene raccontata la storia.
Non sono un'appassionata di musica jazz, e anzi a dire la verità non mi sono mai nemmeno interessata a questo genere di musica, tuttavia in questa serie ho avuto occasione di rivalutarla e farmela pure piacere. E per chi pensa che possa essere visto solo dagli amanti del genere, sappiate che non è assolutamente così, io stessa sono una prova che può davvero piacere a molti. Detto ciò, al centro della serie non c'è solo la musica ma anche intrighi amorosi, amicizie e l'analisi di tanti temi importanti, fra cui la famiglia.
I personaggi hanno una caratterizzazione originale, con qualche cicatrice dell'animo da nascondere, e abbastanza coinvolgenti da affezionarsene quasi subito, già dalla prima puntata.
Al centro di questi ragazzi c'è la passione sfrenata per la musica, e più e più volte è la stessa musica che viene utilizzata come medicina per l'animo dei protagonisti, ed è la stessa musica che riesce a chiarire le incomprensioni e i sentimenti anche quando le parole non servono e complicherebbero ogni cosa. So che sembra alquanto banale questa affermazione, ma in questa serie c'è tutta l'abilità di pochi mangaka come Yuki Kodama, l'autrice di questa bellissima serie, di riuscire a trasmettere qualcosa ai telespettatori. La musica non è solo strumento di accompagnamento dell'anime, è molto di più: è l'azzeccato momento di intrusione delle melodie, è il ritmo coinvolgente del jazz che porta il telespettatore a muovere il piede al suo ritmo, è il mezzo attraverso il quale vengono spiegati i sentimenti dei personaggi.
La trama è allo stesso modo efficace tanto da riuscire ad esserne presi da subito. Le dodici puntate di cui è composto scorrono via senta tanta fatica sotto gli occhi del telespettatore, al punto che riesce a far cresce in lui puntata dopo puntata la curiosità di conoscerne la fine. In ogni episodio vi è l'incursione di un nuovo evento che tiene in suspense le sorti dei personaggi, e proprio per questo mantiene alta l'attenzione.
Graficamente è veramente gradevole da vedere. Sono curati i particolari, i colori caldi e comunque puliti aiutano molto a lasciarsi trasportare, al punto che anche un cupo semi-interrato illuminato solo dalla luce artificiale diventa un luogo eccezionale. Le ambientazioni che fanno riferimento a un periodo storico di ritrovato benessere per il Paese sono state create in giusta trasposizione, permettendo di addentrarsi nei periodo. Tra le vie della città, di tanto in tanto scorrono marinai in divisa, chiaro ricordo e riferimento della florida America di quel periodo, il 1966, terra natale del jazz. Personalmente ho gradito anche le copertine dei dischi che si vedono di tanto in tanto negli episodi.
Credo che a mio parere abbia veramente pochi difetti. Per il mio metro di valutazione la capacità di coinvolgimento e la trama originale sono dei fattori che contano parecchio nel giudizio finale, pertanto non posso che dare un giudizio positivo, al punto che un qualcosa di più di una semplice sufficienza non gli renderebbe nemmeno giustizia. Considerando che leggendo la trama non mi fidavo della serie e che inaspettatamente si è invece rivelata una delle mie preferite, e che mi ha permesso di conoscere il ritmo travolgente del jazz, facendomelo addirittura piacere, non posso che assegnarli un meritatissimo 10. Era da tanto che non vedevo una serie anime così eccezionale.