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10.0/10
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Uscito in patria nel 2010 ma arrivato in Italia solo tre anni più tardi, "Confessions" è un film dal crudele fascino.
L'ultimo giorno di scuola la professoressa Moriguchi Yuko annuncia ai suoi studenti di prima media che non sarà con loro l'anno scolastico successivo e rivela di essere a conoscenza del fatto che sua figlia Manami, di soli quattro anni, non è affogata nella piscina della scuola per puro caso ma è stata assassinata da due di loro, intoccabili dodicenni che non verranno mai puniti per il loro crimine.
Il film riprende con assoluta fedeltà il libro di Kanae Minato da cui è tratto, narrando i fatti immediatamente successivi alla rivelazione della professoressa, e al tempo stesso scavando nella vita di questi ragazzi, scoprendone i traumi senza tuttavia giustificare ciò che, obiettivamente, è ingiustificabile.
Il regista Nakashima Tetsuya ha magistralmente creato un film dalle atmosfere cupe quanto la vicenda narrata, scegliendo e scoprendo dei giovani attori che negli anni successivi si sono fatti strada nel mondo dello spettacolo giapponese, come la futura beniamina della TV Ashida Mana e la bravissima Hashimoto Ai, e al tempo stesso usando volti molto noti per i personaggi adulti, tra i quali spicca una Matsu Takako in grande spolvero (senza nulla togliere alla commovente interpretazione di Kimura Yoshino).
Nonostante sia un film indubbiamente pesante per le tematiche trattate, è un lungometraggio assolutamente da vedere.