Recensione
Psycho-Pass
10.0/10
Recensione di yoelthegreat
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Psycho-Pass è serie anime della stagione autunnale 2012, creata e sceneggiata da Gen Urobuchi e diretta da Naoyoshi Shiotani (con la supervisione di Katsuyuki Motohiro), prodotta dalla Production I.G e composta da 22 episodi. Nel 2013 Dynit l'ha acquistata, ed è stata trasmessa da Rai4 dal 10 ottobre 2013 al 10 aprile 2014 nell'Anime Thursday.
Trama: in un futuro a noi non molto lontano, dove, tramite un sistema/chip chiamato "Psycho-Pass", è possibile analizzare lo stato mentale delle persone (diviso in diverse tonalità di colore), la loro personalità e la probabilità che commetta azioni criminali. Quando il "coefficiente di criminalità" di un individuo supera una certa soglia, viene arrestato dagli agenti di polizia, che usano un'arma speciale chiamata "Dominator", con cui è possibile sparare solo ai "criminali latenti". La storia della serie ruota intorno alla nuova ispettrice dell'Unità 1, Akane Tsunemori, e ad uno degli esecutori della sua squadra, Shinya Kōgami.
Apparato tecnico: l'apparato tecnico di questa è molto curato dal punto di vista grafico, infatti solo un episodio su 22 ha animazioni poco curate. Viene usata anche della CGI -per animare le Dominator, oppure gli edifici della città (come la sede dell'Unità 1)- che non risulta molto invasiva (almeno dal mio punto di vista). Il character design a cura della mangaka Akira Amano può piacere come non piacere, e viene utilizzato a dovere.
Le musiche, composte da Yuugo Kanno, sono per la maggior parte delle volte adatte alle situazioni (soprattutto durante un indagine o i momenti di riflessione).
Entrambe le opening ed entrambe le ending sono ottime, ma ho preferito "Out of Control" e "All Alone With Me".
Personaggi: i personaggi di questa sono si e no caratterizzati tutti bene. Akane nei primi episodi mi ha ricordato non poco la Ai Tanabe dei primi episodi di Planetes, all'inizio sentiremo la sua insicurezza e inesperienza verso il nuovo lavoro di ispettrice. Kōgami è un grande investigatore (anche se forse le sue capacità deduttive sono troppo esagerate, infatti molte volte capirà tutto all'istante) e ha qualcosa in comune con Makishima (l'antagonista di questa prima stagione), scaltro, furbo, anarchico e intellettuale. Anche l'ispettore Ginoza, Masaoka, Yayoi, Choe Gu-sun e il Sybil System sono caratterizzati a dovere (anche gli psicopatici criminali che ritroveremo al finaco di makishima non sono da meno). Purtroppo forse Kagari e Karanomori non sono troppo sviluppati, insomma, sono dei buoni personaggi, e non certo delle macchiette. Il doppiaggio italiano è ottimo, soprattutto sui personaggi principali.
In conclusione: Psycho-Pass è una serie matura e riflessiva, lo si può considerare un misto tra Puella Magi Madoka Magica e Ghost in the Shell (inizialmente ricorderà anche Minority Report), che a differenza di altre l'azione non la fa da padrona, cedendo il passo alle riflessioni sulla società, che ricorderà molto quella attuale (si potrebbe dire che in un certo senso la denuncia). E' una serie che coinvolge in ogni suo punto. Per questi motivi, il mio voto è 9,5, che arrotondo a 10. Vi consiglio la visione di questa serie, soprattutto se siete amanti del genere, o se cercate delle riflessioni profonde.
Trama: in un futuro a noi non molto lontano, dove, tramite un sistema/chip chiamato "Psycho-Pass", è possibile analizzare lo stato mentale delle persone (diviso in diverse tonalità di colore), la loro personalità e la probabilità che commetta azioni criminali. Quando il "coefficiente di criminalità" di un individuo supera una certa soglia, viene arrestato dagli agenti di polizia, che usano un'arma speciale chiamata "Dominator", con cui è possibile sparare solo ai "criminali latenti". La storia della serie ruota intorno alla nuova ispettrice dell'Unità 1, Akane Tsunemori, e ad uno degli esecutori della sua squadra, Shinya Kōgami.
Apparato tecnico: l'apparato tecnico di questa è molto curato dal punto di vista grafico, infatti solo un episodio su 22 ha animazioni poco curate. Viene usata anche della CGI -per animare le Dominator, oppure gli edifici della città (come la sede dell'Unità 1)- che non risulta molto invasiva (almeno dal mio punto di vista). Il character design a cura della mangaka Akira Amano può piacere come non piacere, e viene utilizzato a dovere.
Le musiche, composte da Yuugo Kanno, sono per la maggior parte delle volte adatte alle situazioni (soprattutto durante un indagine o i momenti di riflessione).
Entrambe le opening ed entrambe le ending sono ottime, ma ho preferito "Out of Control" e "All Alone With Me".
Personaggi: i personaggi di questa sono si e no caratterizzati tutti bene. Akane nei primi episodi mi ha ricordato non poco la Ai Tanabe dei primi episodi di Planetes, all'inizio sentiremo la sua insicurezza e inesperienza verso il nuovo lavoro di ispettrice. Kōgami è un grande investigatore (anche se forse le sue capacità deduttive sono troppo esagerate, infatti molte volte capirà tutto all'istante) e ha qualcosa in comune con Makishima (l'antagonista di questa prima stagione), scaltro, furbo, anarchico e intellettuale. Anche l'ispettore Ginoza, Masaoka, Yayoi, Choe Gu-sun e il Sybil System sono caratterizzati a dovere (anche gli psicopatici criminali che ritroveremo al finaco di makishima non sono da meno). Purtroppo forse Kagari e Karanomori non sono troppo sviluppati, insomma, sono dei buoni personaggi, e non certo delle macchiette. Il doppiaggio italiano è ottimo, soprattutto sui personaggi principali.
In conclusione: Psycho-Pass è una serie matura e riflessiva, lo si può considerare un misto tra Puella Magi Madoka Magica e Ghost in the Shell (inizialmente ricorderà anche Minority Report), che a differenza di altre l'azione non la fa da padrona, cedendo il passo alle riflessioni sulla società, che ricorderà molto quella attuale (si potrebbe dire che in un certo senso la denuncia). E' una serie che coinvolge in ogni suo punto. Per questi motivi, il mio voto è 9,5, che arrotondo a 10. Vi consiglio la visione di questa serie, soprattutto se siete amanti del genere, o se cercate delle riflessioni profonde.