Recensione
Tokyo Ghoul
8.0/10
Spesso e volentieri, ci si trova in difficoltà a trovare un appellativo o una frase che possa riassumere il significato di un opera. Questo, ovviamente, accade anche negli anime, ma "Tokyo Ghoul", in pochi episodi, è riuscito a imprimermi realisticamente qual è il messaggio che voleva dare allo spettatore, ovvero "questo mondo è sbagliato", da qualsiasi punto di vista lo si vada a guardare, da qualsiasi prospettiva: da quella di un protagonista che ne vede di ogni colore, a quella di un umano che deve o/e forse vuole andargli contro.
Tratto dall'omonimo manga di Sui Ishida, questo prodotto di dodici episodi a finale aperto (ma proprio apertissimo) è solo un piccolo pezzo dell'infinito puzzle che si crea nel cartaceo, ma, non per questo, incapace di far valere il suo significato, infrangendo quella che è l'idea tipo del protagonista ideale, a cui purtroppo spesso e volentieri ci dobbiamo abituare. Ken Kaneki non è identificabile come il classico primo attore senza macchia, tanto onore e capacità fuori da ogni schema: lui è realisticamente una persona qualunque, che in un momento qualunque della sua vita si trova ad affrontare un orrore. E non c'è spirito impavido, non c'è sangue freddo, perché quello che succede a lui farebbe impallidire qualunque persona: diventare un essere ripudiato dagli umani (che tu stesso eri fino a poco prima) e allo stesso tempo cacciato anche dalla fazione a cui ora appartieni. Non poterne parlare con nessuno, per non finire morto, né potersi suicidare in un atto di follia, dato che ormai non si è più un essere comune. Staccarsi così dagli amici, dover sacrificare la vita che conducevi prima, venendo catapultati in una nuova, volenti o no.
I Ghoul, i primi nella catena alimentare, coloro che stanno sopra agli esseri umani, perché proprio di questi si nutrono, sono la rovina di Kaneki, che diventa per metà tale a causa di Rize, una sadica e ingorda cacciatrice di "carne fresca" che, mentre cerca di mangiarsi il ragazzo squartandolo allegramente, finisce improvvisamente lei vittima della morte, a causa di un misterioso incidente. Diventa così parte di questo ragazzo comune, grazie, si fa per dire, a un'operazione chirurgica in cui vengono importati gli organi della sua quasi assassina nel corpo di un quasi morto Kaneki. Una Rize che prenderà possesso della mente del ragazzo, continuamente in bilico tra giusto e sbagliato... per l'ottica di un umano, si intende. Ma i Ghoul si scopriranno non essere solo affamati, in fondo come gli umani: ci sono i soggetti che odiano uccidere per nutrirsi e chi, viceversa, lo fa senza alcun rimorso, e vittima dell'ingordigia; ci verranno presentati molti esempi, estremi delle volte, esagerati ci verrà da pensare, ma tutti carismatici e sorprendenti, soprattutto se si pensa a quanto poco tempo gli ci vuole per entrare nel cuore dello spettatore... o nelle antipatie, ma pur sempre un sentimento ti suscita, e con grande maestria.
Dall'altra parte avremmo ovviamente gli umani, con il loro terrore verso chi potrebbe divorarli dall'oggi al domani, fino a quello più curioso verso i Ghoul, o chi li accetta. Al contrario, vi è anche chi non accetta la loro esistenza, ma non vuole nascondersi, bensì combatterli. Essendo creature ripudiate dal mondo, sono anche ricercati dalle forze dell'ordine, e in quel di Tokyo vi sono delle squadre speciali adibite all'estinzione di questo "orrore"; anche loro avranno una parte interessante.
Come detto dall'inizio, ci vogliono far capire che "questo mondo è sbagliato", perciò non saranno solo i Ghoul a imprimercelo, ma anche quelli per cui solitamente parteggeremmo, essendo a noi simili. Ci sono quelli buoni e quelli cattivi, in ogni caso, nessuno è totalmente nella parte della ragione. Peccato che in questa trasposizione animata tali agenti umani chiamati "colombe" non avranno molto tempo per farci riflettere sui loro traumi, ma avranno un ruolo più "caotico", per pensare su cosa siano in fondo questi mangiatori di umani. La differenza c'è? Sta alla libera interpretazione dello spettatore darsi una risposta.
Dal punto di vista tecnico, abbiamo dei personaggi disegnati in maniera realistica, adulta ed equilibrata, dato che i personaggi sono la maggior parte oltre i diciotto anni; assenti colori assurdi, se non qualche viola e blu per personalizzare un capello scuro o un riflesso dell'occhio. Sono comunque facilmente riconoscibili, e c'è una grande cura per i particolari, tra i Ghoul che per nascondere la loro identità e celarsi meglio tra gli umani indossano maschere, e tra i tantissimi agenti che, pur non avendo modo di contraddistinguersi in tale maniera, riescono comunque a non creare confusione. I "poteri" dei terribili "mangiatori di umani" e le armi usate dai loro nemici sono resi benissimo, con dei colori spettacolari che spezzano l'atmosfera lugubre del contesto notturno in cui sempre si ritrovano a manifestarsi, essendo quello a loro più congeniale (per non farsi notare troppo). Doppiaggi davvero di alto livello, grandi nomi e ottime prestazioni soprattutto da parte della voce di Rize e Tsukiyama. Per essere un prodotto volto a pubblicizzare un manga, le animazioni soddisfano le aspettative, i combattimenti sono ben serviti a tavola da delle colonne sonore all'altezza, anche se le colorazioni nei combattimenti fanno davvero un gran effetto. Purtroppo, la trasmissione televisiva ha imposto anche delle censure sulle scene splatter: per i più puntigliosi sarà un pianto, per quelli che badano più allo scorrere degli eventi un fastidio più che ignorabile. Per me non va calcolato in una recensione, dato che verranno senz'altro rimossi con l'uscita dei DVD.
Una menzione d'onore va alla opening, che sia nel video che nella musica è una delle più incisive dell'anno! Davvero un'ottima scelta, gradita fin dal primo ascolto, capace di gasarti al punto giusto ma con le giuste tinte "scure" e le citazioni alle doppie facce dei personaggi. Buona anche la ending, molto più tranquilla e avente come video delle semplici fanart, ma molto d'impatto. Un contrasto che ho trovato interessante, perché in fondo "Tokyo Ghoul" non è fatto solo di battaglie e momenti d'adrenalina.
Anche se è un anime nato per propagandare e appagare il fan del manga (con un finale che, dal mio punto di vista, fa apparire proprio ciò che tutti volevano, dopo averlo letto), si è svolto un ottimo lavoro; la perfezione non esiste, e il budget si sa che non sempre è quello che tutti vorremmo, ma lo staff ha saputo bilanciare un horror, che non è per forza sangue e budella, ma anche discorsi intensi e pensieri "pesanti". Riflessioni e non solo combattimenti, atmosfere, soprattutto quelle, fanno i dodici episodi di "Tokyo Ghoul"gradevoli da tutti i punti di vista.
Tratto dall'omonimo manga di Sui Ishida, questo prodotto di dodici episodi a finale aperto (ma proprio apertissimo) è solo un piccolo pezzo dell'infinito puzzle che si crea nel cartaceo, ma, non per questo, incapace di far valere il suo significato, infrangendo quella che è l'idea tipo del protagonista ideale, a cui purtroppo spesso e volentieri ci dobbiamo abituare. Ken Kaneki non è identificabile come il classico primo attore senza macchia, tanto onore e capacità fuori da ogni schema: lui è realisticamente una persona qualunque, che in un momento qualunque della sua vita si trova ad affrontare un orrore. E non c'è spirito impavido, non c'è sangue freddo, perché quello che succede a lui farebbe impallidire qualunque persona: diventare un essere ripudiato dagli umani (che tu stesso eri fino a poco prima) e allo stesso tempo cacciato anche dalla fazione a cui ora appartieni. Non poterne parlare con nessuno, per non finire morto, né potersi suicidare in un atto di follia, dato che ormai non si è più un essere comune. Staccarsi così dagli amici, dover sacrificare la vita che conducevi prima, venendo catapultati in una nuova, volenti o no.
I Ghoul, i primi nella catena alimentare, coloro che stanno sopra agli esseri umani, perché proprio di questi si nutrono, sono la rovina di Kaneki, che diventa per metà tale a causa di Rize, una sadica e ingorda cacciatrice di "carne fresca" che, mentre cerca di mangiarsi il ragazzo squartandolo allegramente, finisce improvvisamente lei vittima della morte, a causa di un misterioso incidente. Diventa così parte di questo ragazzo comune, grazie, si fa per dire, a un'operazione chirurgica in cui vengono importati gli organi della sua quasi assassina nel corpo di un quasi morto Kaneki. Una Rize che prenderà possesso della mente del ragazzo, continuamente in bilico tra giusto e sbagliato... per l'ottica di un umano, si intende. Ma i Ghoul si scopriranno non essere solo affamati, in fondo come gli umani: ci sono i soggetti che odiano uccidere per nutrirsi e chi, viceversa, lo fa senza alcun rimorso, e vittima dell'ingordigia; ci verranno presentati molti esempi, estremi delle volte, esagerati ci verrà da pensare, ma tutti carismatici e sorprendenti, soprattutto se si pensa a quanto poco tempo gli ci vuole per entrare nel cuore dello spettatore... o nelle antipatie, ma pur sempre un sentimento ti suscita, e con grande maestria.
Dall'altra parte avremmo ovviamente gli umani, con il loro terrore verso chi potrebbe divorarli dall'oggi al domani, fino a quello più curioso verso i Ghoul, o chi li accetta. Al contrario, vi è anche chi non accetta la loro esistenza, ma non vuole nascondersi, bensì combatterli. Essendo creature ripudiate dal mondo, sono anche ricercati dalle forze dell'ordine, e in quel di Tokyo vi sono delle squadre speciali adibite all'estinzione di questo "orrore"; anche loro avranno una parte interessante.
Come detto dall'inizio, ci vogliono far capire che "questo mondo è sbagliato", perciò non saranno solo i Ghoul a imprimercelo, ma anche quelli per cui solitamente parteggeremmo, essendo a noi simili. Ci sono quelli buoni e quelli cattivi, in ogni caso, nessuno è totalmente nella parte della ragione. Peccato che in questa trasposizione animata tali agenti umani chiamati "colombe" non avranno molto tempo per farci riflettere sui loro traumi, ma avranno un ruolo più "caotico", per pensare su cosa siano in fondo questi mangiatori di umani. La differenza c'è? Sta alla libera interpretazione dello spettatore darsi una risposta.
Dal punto di vista tecnico, abbiamo dei personaggi disegnati in maniera realistica, adulta ed equilibrata, dato che i personaggi sono la maggior parte oltre i diciotto anni; assenti colori assurdi, se non qualche viola e blu per personalizzare un capello scuro o un riflesso dell'occhio. Sono comunque facilmente riconoscibili, e c'è una grande cura per i particolari, tra i Ghoul che per nascondere la loro identità e celarsi meglio tra gli umani indossano maschere, e tra i tantissimi agenti che, pur non avendo modo di contraddistinguersi in tale maniera, riescono comunque a non creare confusione. I "poteri" dei terribili "mangiatori di umani" e le armi usate dai loro nemici sono resi benissimo, con dei colori spettacolari che spezzano l'atmosfera lugubre del contesto notturno in cui sempre si ritrovano a manifestarsi, essendo quello a loro più congeniale (per non farsi notare troppo). Doppiaggi davvero di alto livello, grandi nomi e ottime prestazioni soprattutto da parte della voce di Rize e Tsukiyama. Per essere un prodotto volto a pubblicizzare un manga, le animazioni soddisfano le aspettative, i combattimenti sono ben serviti a tavola da delle colonne sonore all'altezza, anche se le colorazioni nei combattimenti fanno davvero un gran effetto. Purtroppo, la trasmissione televisiva ha imposto anche delle censure sulle scene splatter: per i più puntigliosi sarà un pianto, per quelli che badano più allo scorrere degli eventi un fastidio più che ignorabile. Per me non va calcolato in una recensione, dato che verranno senz'altro rimossi con l'uscita dei DVD.
Una menzione d'onore va alla opening, che sia nel video che nella musica è una delle più incisive dell'anno! Davvero un'ottima scelta, gradita fin dal primo ascolto, capace di gasarti al punto giusto ma con le giuste tinte "scure" e le citazioni alle doppie facce dei personaggi. Buona anche la ending, molto più tranquilla e avente come video delle semplici fanart, ma molto d'impatto. Un contrasto che ho trovato interessante, perché in fondo "Tokyo Ghoul" non è fatto solo di battaglie e momenti d'adrenalina.
Anche se è un anime nato per propagandare e appagare il fan del manga (con un finale che, dal mio punto di vista, fa apparire proprio ciò che tutti volevano, dopo averlo letto), si è svolto un ottimo lavoro; la perfezione non esiste, e il budget si sa che non sempre è quello che tutti vorremmo, ma lo staff ha saputo bilanciare un horror, che non è per forza sangue e budella, ma anche discorsi intensi e pensieri "pesanti". Riflessioni e non solo combattimenti, atmosfere, soprattutto quelle, fanno i dodici episodi di "Tokyo Ghoul"gradevoli da tutti i punti di vista.