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Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Sword Art Online" è un anime che ha deluso molte persone che si aspettavano un capolavoro o che lo hanno ritenuto spettacolare per l'incipit che ha avuto nei primi episodi.

Tutto ha inizio nel 2022, quando l'umanità riesce a creare un ambiente interamente virtuale sul quale viene ambientato questo MMORPG, "Sword Art Online". Kirito, il nostro protagonista, si ritrova all'interno del gioco insieme a tutti coloro che sono riusciti a ottenerne una copia. Durante questa prima sessione c'è però un problema: il tasto per il logout è scomparso. Il creatore del gioco li ha intrappolati tutti all'interno di questa realtà virtuale, e ha informato i giocatori sull'impossibilità di uscire dal gioco senza averlo completato, e che, in caso di morte all'interno di esso, i giocatori sarebbero morti anche nella vita reale.
Questa trama, sebbene non particolarmente originale, è comunque interessante, lascia delle aspettative all'utente che guarda l'anime. Una persona che comincia questo anime arriva alla seconda puntata, vede uno sviluppo interessante della trama ed è spinto a proseguire nella visione, ma successivamente vengono proposte scene stupide di vita quotidiana che allontanano parecchio l'anime da quella componente survival che aveva all'inizio. Vedremo infatti una serie di ragazze che si innamoreranno a caso del protagonista, e daranno vita al suo harem. La quantità di ragazze e le scene stupide che le coinvolgono sono solo uno dei tanti problemi che ha "Sword Art Online": ad esempio si hanno degli enormi salti temporali che lasciano lo spettatore senza parole, vengono fatti salti temporali di mesi, anni, per poi farci vedere vicende inutili che si potevano benissimo saltare.
Un gran punto di forza di questo anime sono i combattimenti, ben animati e interessanti; il problema è che sono una netta minoranza! Si dà stupidamente la precedenza ad altre vicende e alla fine vengono mostrate solo poche boss fight, nonostante ce ne siano state a decine.

Dopo aver completato il gioco ci si aspetta una spiegazione sul perché di tutta la vicenda, no? E ovviamente non viene data, il creatore del gioco dirà di essersene dimenticato la causa...
Nella seconda parte, quindi su ALfheim Online, sparisce totalmente la componente survival che era ancora in una minima parte rimasta, e diventa uno shojo con incesti, tentativi di salvataggio verso la ragazza di cui è innamorato Kirito e altre vicende per nulla avvincenti.

Insomma, un anime che pretende di offrire tante emozioni allo spettatore, parte col piede giusto, ma successivamente si riduce a una serie di vicende banali, con personaggi per nulla realistici e banali anch'essi.