Recensione
Kenya Boy
8.0/10
"Kenya Boy" è un film che non si fa mancare niente, poiché sfrutta tutte le potenzialità date dall'ambientazione africana. Va però fatto notare che essendo il film stato concepito negli anni '80 è oramai datato e, visti gli attuali standard di coerenza logica richiesta nelle azioni dei protagonisti, la trama non ha quasi nessun senso. Nonostante ciò ho deciso di assegnargli un voto di eccellenza: otto. Trattasi secondo me di un voto meritato, poiché questo è uno di quei film che rimangono in mente per la particolarità. Il disegno infatti (valorizzato nello splendore dei paesaggi kenyani) non è concepito in un singolo stile, ma vanta numerosi cambiamenti, come ad esempio la mancanza di colore in alcune scene, arrivando addirittura all'inizio e alla fine del film all'apparizione di un personaggio in carne ed ossa (per intenderci, pensate a "Mary Poppins" della Disney), creando quindi un ardito esperimento tecnico per l'epoca.
La trama del film in sé può essere riassunta come una splendida avventura alla Jules Verne, per intenderci quella presente in "Ventimila leghe sotto i mari" o in "L'isola misteriosa". Come in quei libri in questo film appare di tutto e di più, ma con un ritmo incalzante dato dalla molta azione, grazie alla quale lo spettatore si gode il film senza preoccuparsi troppo del come e del perché degli avvenimenti presentati.
La trama del film in sé può essere riassunta come una splendida avventura alla Jules Verne, per intenderci quella presente in "Ventimila leghe sotto i mari" o in "L'isola misteriosa". Come in quei libri in questo film appare di tutto e di più, ma con un ritmo incalzante dato dalla molta azione, grazie alla quale lo spettatore si gode il film senza preoccuparsi troppo del come e del perché degli avvenimenti presentati.