Recensione
Recensione di Avventuriera
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Il viaggio dell'eroe. Una storia vecchia quanto il mondo, che si affaccia nel bagaglio culturale di una persona già leggendo le fiabe e le favole. Il viaggio di un protagonista che vuole raggiungere un determinato obbiettivo, spesso accompagnato da un gruppo di altri strampalati personaggi i quali fungono da suoi aiutanti di fronte alle numerose sfide sul cammino.
Impossibile ignorare il parallelo in "Sfondamento dei cieli Gurenn Lagann", una serie che rielabora profondamente il classico racconto in chiave epica, ambientando la storia in un mondo inizialmente distopico: Simon è un ragazzino che fa parte di uno dei tanti villaggi umani costruiti sottoterra, viene evitato e preso in giro dagli altri abitanti tranne che da Kamina, il capo della brigata Gurenn, un gruppo di uomini sempre pronti a fare bisboccia insieme. Un giorno come tanti, dopo l'ennesima punizione nei confronti di Kamina, il quale sostiene che oltre il soffitto della grotta ci sia una superficie, un misterioso robot gigante cade da esso insieme a una ragazza di nome Yoko. Lei spiega ai due ragazzi che il robot si chiama Gunmen e attacca tutti gli umani che escono al di fuori dei villaggi sotterranei. Grazie all'aiuto della faccia gigante di un robot trovata per caso da Simon e azionabile tramite una piccola trivella trovata sempre scavando, i tre sconfiggono il nemico e iniziano la loro avventura all'aria aperta per scoprire che cosa vogliano da loro i misteriosi uomini bestia che pilotano i Gunmen.
Il perfetto inizio dell'emblematico racconto dell'eroe e la storia ingannano sapientemente lo spettatore, per cercare di rendere meno ovvio possibile chi sia il vero protagonista dell'anime. In poche puntate vengono subito distinte le differenti personalità del gruppo: il primo a risaltare per la forza del suo carattere e per il carisma con il quale sostiene gli altri membri del gruppo è senz'altro Kamina, l'escamotage ideale per far mantenere un profilo basso al vero eroe della situazione. Kamina è il primo maestro che insegnerà al protagonista l'importanza del buttarsi a capofitto in ogni impresa con indomito coraggio, unendo nel frattempo ogni esuberante personaggio incontrato durante il viaggio tramite frasi a effetto, che resteranno impresse al pubblico per molto tempo. Non guasta il fatto che la serie segua lo stile da macho con ampie sfaccettature comiche di Kamina, con avventure cariche di azione e di momenti comici in grado di strappare più di una risata.
Ed è in quell'istante in cui l'anime sembra già un'opera comprensibile dallo spettatore nei suoi intenti, che la serie sgancia una bomba a sorpresa: uno shock ostico da digerire, l'improvvisa consapevolezza che la serie animata non era esattamente quello che si credeva alla visione delle prime otto puntate, le quali non raggiungono neanche metà dell'opera. Un'aspettativa tutta da ricostruire, insieme agli stessi personaggi della serie e allo stesso eroe che deve finalmente comprendere il suo ruolo nella storia.
E' l'intelligenza dell'opera nel disfare e riformare le sue basi a rendere ancora più appassionante la visione di "Gurenn Lagann". Parallelamente al viaggio dell'eroe accompagnato da un nuovo mentore (Nia, la misteriosa figlia del Re Spirale, il nemico principale della prima parte), che lo guida verso un diverso modo di vedere le cose, fatto anche di riflessione e non solo di coraggio cieco, si delinea un filone estremamente importante, il reale intento dell'opera: l'andare sempre avanti, il progredire e salire sempre più in alto, sconfiggendo ogni avversario e imparando dai propri errori. Il simbolo più palese è la trivella, un effige che consente di scavare oltre gli ostacoli e che permetterà di sfondare persino la barriera del cielo. Ed è nella seconda parte dell'anime che il sogno di evolvere senza imporsi inutili limiti, non chiudendosi di fronte al diverso, diventa ancora più evidente di prima.
Ma è forse la seconda parte della serie a spezzare un viaggio epico già di per sé completo: l'entrata in scena di nuove minacce, di una nuova società per gli umani e di personaggi ormai adulti, fanno notare forse evoluzioni un po' forzate (Rossiu che si trasforma nella stessa persona da cui era fuggito), verità a dir poco strabilianti (chi sia in realtà Nia) e un finale fin troppo agrodolce. Il senso della serie rimane invariato e il messaggio è sempre chiaro e potente, ma lascia un po' l'amaro in bocca il mutamento repentino di certe prospettive in modo meno studiato della prima parte.
Nonostante i piccoli difetti, "Sfondamento dei cieli Gurenn Lagann" è un'opera in grado di sfondare ogni ostacolo e trasportare tutto il pubblico con sé verso un culmine deciso: la voglia di arrivare, di non lasciarsi intimorire dalla paura e di raggiungere il proprio mondo ideale sono messaggi precisi, trasmessi con tutta la potenza di un pugno in pieno stomaco del Gurenn Lagann.
Otto per una storia che attinge dal racconto classico per rendere epico il viaggio verso il futuro.
Impossibile ignorare il parallelo in "Sfondamento dei cieli Gurenn Lagann", una serie che rielabora profondamente il classico racconto in chiave epica, ambientando la storia in un mondo inizialmente distopico: Simon è un ragazzino che fa parte di uno dei tanti villaggi umani costruiti sottoterra, viene evitato e preso in giro dagli altri abitanti tranne che da Kamina, il capo della brigata Gurenn, un gruppo di uomini sempre pronti a fare bisboccia insieme. Un giorno come tanti, dopo l'ennesima punizione nei confronti di Kamina, il quale sostiene che oltre il soffitto della grotta ci sia una superficie, un misterioso robot gigante cade da esso insieme a una ragazza di nome Yoko. Lei spiega ai due ragazzi che il robot si chiama Gunmen e attacca tutti gli umani che escono al di fuori dei villaggi sotterranei. Grazie all'aiuto della faccia gigante di un robot trovata per caso da Simon e azionabile tramite una piccola trivella trovata sempre scavando, i tre sconfiggono il nemico e iniziano la loro avventura all'aria aperta per scoprire che cosa vogliano da loro i misteriosi uomini bestia che pilotano i Gunmen.
Il perfetto inizio dell'emblematico racconto dell'eroe e la storia ingannano sapientemente lo spettatore, per cercare di rendere meno ovvio possibile chi sia il vero protagonista dell'anime. In poche puntate vengono subito distinte le differenti personalità del gruppo: il primo a risaltare per la forza del suo carattere e per il carisma con il quale sostiene gli altri membri del gruppo è senz'altro Kamina, l'escamotage ideale per far mantenere un profilo basso al vero eroe della situazione. Kamina è il primo maestro che insegnerà al protagonista l'importanza del buttarsi a capofitto in ogni impresa con indomito coraggio, unendo nel frattempo ogni esuberante personaggio incontrato durante il viaggio tramite frasi a effetto, che resteranno impresse al pubblico per molto tempo. Non guasta il fatto che la serie segua lo stile da macho con ampie sfaccettature comiche di Kamina, con avventure cariche di azione e di momenti comici in grado di strappare più di una risata.
Ed è in quell'istante in cui l'anime sembra già un'opera comprensibile dallo spettatore nei suoi intenti, che la serie sgancia una bomba a sorpresa: uno shock ostico da digerire, l'improvvisa consapevolezza che la serie animata non era esattamente quello che si credeva alla visione delle prime otto puntate, le quali non raggiungono neanche metà dell'opera. Un'aspettativa tutta da ricostruire, insieme agli stessi personaggi della serie e allo stesso eroe che deve finalmente comprendere il suo ruolo nella storia.
E' l'intelligenza dell'opera nel disfare e riformare le sue basi a rendere ancora più appassionante la visione di "Gurenn Lagann". Parallelamente al viaggio dell'eroe accompagnato da un nuovo mentore (Nia, la misteriosa figlia del Re Spirale, il nemico principale della prima parte), che lo guida verso un diverso modo di vedere le cose, fatto anche di riflessione e non solo di coraggio cieco, si delinea un filone estremamente importante, il reale intento dell'opera: l'andare sempre avanti, il progredire e salire sempre più in alto, sconfiggendo ogni avversario e imparando dai propri errori. Il simbolo più palese è la trivella, un effige che consente di scavare oltre gli ostacoli e che permetterà di sfondare persino la barriera del cielo. Ed è nella seconda parte dell'anime che il sogno di evolvere senza imporsi inutili limiti, non chiudendosi di fronte al diverso, diventa ancora più evidente di prima.
Ma è forse la seconda parte della serie a spezzare un viaggio epico già di per sé completo: l'entrata in scena di nuove minacce, di una nuova società per gli umani e di personaggi ormai adulti, fanno notare forse evoluzioni un po' forzate (Rossiu che si trasforma nella stessa persona da cui era fuggito), verità a dir poco strabilianti (chi sia in realtà Nia) e un finale fin troppo agrodolce. Il senso della serie rimane invariato e il messaggio è sempre chiaro e potente, ma lascia un po' l'amaro in bocca il mutamento repentino di certe prospettive in modo meno studiato della prima parte.
Nonostante i piccoli difetti, "Sfondamento dei cieli Gurenn Lagann" è un'opera in grado di sfondare ogni ostacolo e trasportare tutto il pubblico con sé verso un culmine deciso: la voglia di arrivare, di non lasciarsi intimorire dalla paura e di raggiungere il proprio mondo ideale sono messaggi precisi, trasmessi con tutta la potenza di un pugno in pieno stomaco del Gurenn Lagann.
Otto per una storia che attinge dal racconto classico per rendere epico il viaggio verso il futuro.