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10.0/10
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Blame! dovrebbe far parte della collezione di ogni appassionato del genere cyberpunk che si rispetti.. Nihei è stato capace di creare un intero universo in decadenza, senza più nulla di umano, dominato da strutture in cemento ed acciaio mastodontiche, abbandonate o dominate da esseri meccanici, che riescono a trasmettere l'idea di alienazione e di disperazione.. La trama di questa opera è altrettanto confusa e caotica, non viene sviluppata e questo contribuisce a far crescere quel senso di inquietudine che si riceve visivamente dalle tavole, considerando anche che non sono quasi presenti dialoghi e pensieri, per scelta voluta dell'autore. Anche le figure che interagiscono con il protagonista sono poche e poco chiare, spesso rappresentano ostili, esseri tecno-organici decisi a far fermare il viaggio nell'ignoto del nostro Killy (mi ha fatto morire la frase di Dhomochevsky: Chissà dove diavolo è finito il mio braccio. Se lo vedete, ditemelo)...
E', in definitiva, un'opera tutta basata sulle atmosfere cupe e post-apocalittiche, consigliata caldamente agli amanti del genere od a persone che vogliono leggere (o meglio ammirarne i disegni, in questo caso) un'opera fuori dal comune e fuori dagli schemi.
Il mio voto è un 10 pieno!