Recensione
Rocky Joe
9.0/10
<b>Attenzione possibili Spoiler</b>
Rocky Joe è uno dei miei manga preferiti. Racconta il mondo della boxe come pochi e descrive il suo protagonista in maniera matura e attenta. Nonostante sia un manga della fine degli anni 60 ancora oggi riesce ad avere il suo perché. Sebbene nasca in un periodo in cui "il manga" non si era ancora del tutto emancipato dall'idea di essere un prodotto per bambini descrive il ring e la vita, di cui il primo è metafora, senza mezzi termini, non esitando dinanzi a tematiche quali la mafia, i punchdrunker (pugili suonati), la povertà, la morte. Ciò che caratterizza Joe, è una rabbia selvaggia nei confronti della vita che lo ha visto nascere orfano, povero e senza aiuto alcuno. Sarà proprio questa inestinguibile rabbia nei confronti della vita a riconciliarlo con la stessa permettendogli di rinascere come pugile prima e uomo poi ed infine di spegnersi su quel ring dove solo si sentiva vivo e realizzato. Un manga che colpisce duro come solamente il suo protagonista sa fare.
Sul piano tecnico l'opera è nella media dei manga dell'epoca con un tratto essenziale caratterizzato dal consueto ciuffo a banana occhi mediamente grandi ed espressivi, dentone unico(stile Holly e Benji) corpi poco particolareggiati. I personaggi secondari sono invece come spesso accadeva allora sempre rappresentati con una certa superficialità ed in genere brutti :D . Con il passare del tempo però il disegno migliora, più o meno in corrispondenza della crescita del personaggio principale. In sostanza se cercate un manga ben disegnato... beh guardate altrove.
Rocky Joe è uno dei miei manga preferiti. Racconta il mondo della boxe come pochi e descrive il suo protagonista in maniera matura e attenta. Nonostante sia un manga della fine degli anni 60 ancora oggi riesce ad avere il suo perché. Sebbene nasca in un periodo in cui "il manga" non si era ancora del tutto emancipato dall'idea di essere un prodotto per bambini descrive il ring e la vita, di cui il primo è metafora, senza mezzi termini, non esitando dinanzi a tematiche quali la mafia, i punchdrunker (pugili suonati), la povertà, la morte. Ciò che caratterizza Joe, è una rabbia selvaggia nei confronti della vita che lo ha visto nascere orfano, povero e senza aiuto alcuno. Sarà proprio questa inestinguibile rabbia nei confronti della vita a riconciliarlo con la stessa permettendogli di rinascere come pugile prima e uomo poi ed infine di spegnersi su quel ring dove solo si sentiva vivo e realizzato. Un manga che colpisce duro come solamente il suo protagonista sa fare.
Sul piano tecnico l'opera è nella media dei manga dell'epoca con un tratto essenziale caratterizzato dal consueto ciuffo a banana occhi mediamente grandi ed espressivi, dentone unico(stile Holly e Benji) corpi poco particolareggiati. I personaggi secondari sono invece come spesso accadeva allora sempre rappresentati con una certa superficialità ed in genere brutti :D . Con il passare del tempo però il disegno migliora, più o meno in corrispondenza della crescita del personaggio principale. In sostanza se cercate un manga ben disegnato... beh guardate altrove.