Recensione
Chobits
8.5/10
Recensione di Metaldevilgear
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Le CLAMP hanno sempre regalato storie stupende ai loro lettori, ricche di sentimento, fantasia, disegnate splendidamente, ma in questo caso bisogna dire che si sono proprio superate, grazie alla carica di emotività e alle tematiche toccanti che son riuscite ad introdurre nelle pagine di questo magnifico racconto.
Il manga Chobits merita di far parte delle migliori opere del quartetto e si lascia apprezzare davvero da tutti: partendo dall'analisi stilistica, si nota subito una realizzazione di ottimo livello, nessuna vignetta esclusa, sia dei fondali che delle sequenze, che spaziano con disinvoltura da gag ricche di buon umore ad istanti riflessivi o romantici, mantenendo sempre un aspetto irresistibile; come sempre i personaggi sono deliziosi, e in questo caso mi son trovato dinanzi alcuni dei migliori che abbia mai visto in uno shojo, sia caratterialmente che esteticamente: Chii e Hideki sembrano all'apparenza stereotipati, ma già dopo la lettura di pochi capitoli si fa strada per loro una caratterizzazione davvero notevole, capace di farmi affezionare ad essi in un baleno.
Devo ammettere che un manga come questo spinge a farsi divorare pagina per pagina, costringendo il lettore anche più scettico a non allontanarsi dalla storia e soprattutto a non dimenticare le emozioni e le tematiche affrontate: le vicende ruotano intorno ad una serie di persone e al loro legame con i "persocom" (così nominati nell'anime), cioè dei PC dalla forma umana... con lo sfogliare delle pagine si aprono sempre più questioni, pensieri, misteri legati alla trama, ma soprattutto importanti problematiche, tali da rimanere davvero impresse, nella mente e soprattutto nel cuore: l'amore è l'argomento portante del racconto, ma la grandezza di questo manga sta nella procedura in cui viene trattato, che riguarda i rapporti tra umani e non-umani, o meglio, umani e persocom.
E' possibile innamorarsi di un PC? Sia gli esseri umani, che i computer, hanno entrambi pregi e difetti, entrambi possono fare cose che gli altri non fanno... ma se è così, è meglio innamorarsi di una persona o di un computer? Di risposte ce ne sono molte, ma credo che il messaggio più bello e più toccante di questa tenera storia sia questo: amare qualcuno, o qualcosa, significa apprezzarla per quello che è, a prescindere da pregi e difetti... banale? Non credo, molte serie hanno messo in discussione questa verità ma penso che nessuna sia riuscita a chiarirla in una maniera così originale, efficace, emozionante e coinvolgente quanto Chobits abbia fatto.
In definitiva, posso dire di essere rimasto abbastanza stupito anche dal fatto che il manga si rivela essere superiore al già ottimo anime, grazie ad una trattazione molto più profonda e comprensibile degli eventi, soprattutto nella seconda metà della storia (diciamo quella più seria), e ad una conclusione più piacevole (oltretutto abbastanza diversa dall'anime).
Consiglio assolutamente questi otto volumetti a chiunque voglia appassionarsi ad una storia tenera, divertente, coinvolgente e profonda e, a mio avviso, tra le più sottovalutate.
Il manga Chobits merita di far parte delle migliori opere del quartetto e si lascia apprezzare davvero da tutti: partendo dall'analisi stilistica, si nota subito una realizzazione di ottimo livello, nessuna vignetta esclusa, sia dei fondali che delle sequenze, che spaziano con disinvoltura da gag ricche di buon umore ad istanti riflessivi o romantici, mantenendo sempre un aspetto irresistibile; come sempre i personaggi sono deliziosi, e in questo caso mi son trovato dinanzi alcuni dei migliori che abbia mai visto in uno shojo, sia caratterialmente che esteticamente: Chii e Hideki sembrano all'apparenza stereotipati, ma già dopo la lettura di pochi capitoli si fa strada per loro una caratterizzazione davvero notevole, capace di farmi affezionare ad essi in un baleno.
Devo ammettere che un manga come questo spinge a farsi divorare pagina per pagina, costringendo il lettore anche più scettico a non allontanarsi dalla storia e soprattutto a non dimenticare le emozioni e le tematiche affrontate: le vicende ruotano intorno ad una serie di persone e al loro legame con i "persocom" (così nominati nell'anime), cioè dei PC dalla forma umana... con lo sfogliare delle pagine si aprono sempre più questioni, pensieri, misteri legati alla trama, ma soprattutto importanti problematiche, tali da rimanere davvero impresse, nella mente e soprattutto nel cuore: l'amore è l'argomento portante del racconto, ma la grandezza di questo manga sta nella procedura in cui viene trattato, che riguarda i rapporti tra umani e non-umani, o meglio, umani e persocom.
E' possibile innamorarsi di un PC? Sia gli esseri umani, che i computer, hanno entrambi pregi e difetti, entrambi possono fare cose che gli altri non fanno... ma se è così, è meglio innamorarsi di una persona o di un computer? Di risposte ce ne sono molte, ma credo che il messaggio più bello e più toccante di questa tenera storia sia questo: amare qualcuno, o qualcosa, significa apprezzarla per quello che è, a prescindere da pregi e difetti... banale? Non credo, molte serie hanno messo in discussione questa verità ma penso che nessuna sia riuscita a chiarirla in una maniera così originale, efficace, emozionante e coinvolgente quanto Chobits abbia fatto.
In definitiva, posso dire di essere rimasto abbastanza stupito anche dal fatto che il manga si rivela essere superiore al già ottimo anime, grazie ad una trattazione molto più profonda e comprensibile degli eventi, soprattutto nella seconda metà della storia (diciamo quella più seria), e ad una conclusione più piacevole (oltretutto abbastanza diversa dall'anime).
Consiglio assolutamente questi otto volumetti a chiunque voglia appassionarsi ad una storia tenera, divertente, coinvolgente e profonda e, a mio avviso, tra le più sottovalutate.