Recensione
Jiro Taniguchi è un grande mangaka, e da noi in occidente probabilmente rappresenta uno dei maggiori esponenti del genere seinen di alto livello. Le sue opere sono spesso pubblicate dalla Panini Comics e dalla Coconino Press.
L'edizione di "In una Lontana Città" è di quest'ultima casa editrice, davvero ben fatta in due splendidi volumi da collezione, ottimamente rilegata e con due belle copertine a colori. L'unico rammarico è il ribaltamento delle tavole che, anche se voluto dallo stesso autore, mi ha lasciato un po' perplesso, in quanto preferisco la più fedele lettura alla giapponese.
Qui la storia è incentrata su Hiroshi Nakahara, un adulto quarantottenne del 1998 con moglie e due figlie a carico. Questi dopo una sbornia serale, si ritrova nel suo stesso corpo di ragazzino di quattordici anni nel 1964.
Ora il protagonista ha la possibilità di rivivere la propria adolescenza con la sua famiglia, e di poter conoscere da vicino la storia dei suoi genitori ed in particolar modo il motivo per il quale suo padre ha abbandonato la famiglia senza un motivo apparente.
Non voglio svelarvi la trama per non rovinarvi la lettura, vi anticipo solo che questa escursione nel passato ha lo scopo di far diventare cosciente il protagonista della situazione familiare in cui versa nel presente ed affrontare così i suoi problemi, senza fuggire da essi.
Il tratto di Taniguchi è splendido, vi troverete ad ammirare moltissime vignette per i loro tratti fini ed eleganti. Le espressioni facciali dei personaggi sono azzeccate e rivelatorie dei loro sentimenti.
Taniguchi con una trama delicata e raffinata ci mostra il percorso di maturazione interiore di Hiroshi senza cadere nella retorica o nel facile buonismo.
Spesso la trama è un intreccio di azioni narrate nel passato con altre riprese nel presente, in modo da porre in risalto le varie analogie fra le situazioni.
Il finale è un po' scontato, forse affrettato, ma comunque non intacca l'alto spessore generale dell'opera.
Taniguchi ci fa capire che non si può modificare il passato con tutti gli eventi che ci hanno formato, ma si può andare a recuperare quei valori e significati che ci permettono di superare un problema nel presente, e che spesso trova le sue radici nella nostra adolescenza. Lo stesso autore sottolinea la necessità di essere padroni della propria vita, di essere fedeli a se stessi, altrimenti si vanno a creare situazioni e relazioni che il tempo farà crollare.
Il conformismo o l'altruismo da soli, per Taniguchi, non sono sufficienti per creare una famiglia equilibrata e durevole; è indispensabile una scelta consapevole, e non il semplice adeguarsi alle esigenze delle persone che ci circondano.
Una lettura consigliata, a mio avviso, ad un pubblico adulto ed esigente in grado di apprezzare opere di questo livello, e che può permettersi il costo sopra la media dei due volumi.
L'edizione di "In una Lontana Città" è di quest'ultima casa editrice, davvero ben fatta in due splendidi volumi da collezione, ottimamente rilegata e con due belle copertine a colori. L'unico rammarico è il ribaltamento delle tavole che, anche se voluto dallo stesso autore, mi ha lasciato un po' perplesso, in quanto preferisco la più fedele lettura alla giapponese.
Qui la storia è incentrata su Hiroshi Nakahara, un adulto quarantottenne del 1998 con moglie e due figlie a carico. Questi dopo una sbornia serale, si ritrova nel suo stesso corpo di ragazzino di quattordici anni nel 1964.
Ora il protagonista ha la possibilità di rivivere la propria adolescenza con la sua famiglia, e di poter conoscere da vicino la storia dei suoi genitori ed in particolar modo il motivo per il quale suo padre ha abbandonato la famiglia senza un motivo apparente.
Non voglio svelarvi la trama per non rovinarvi la lettura, vi anticipo solo che questa escursione nel passato ha lo scopo di far diventare cosciente il protagonista della situazione familiare in cui versa nel presente ed affrontare così i suoi problemi, senza fuggire da essi.
Il tratto di Taniguchi è splendido, vi troverete ad ammirare moltissime vignette per i loro tratti fini ed eleganti. Le espressioni facciali dei personaggi sono azzeccate e rivelatorie dei loro sentimenti.
Taniguchi con una trama delicata e raffinata ci mostra il percorso di maturazione interiore di Hiroshi senza cadere nella retorica o nel facile buonismo.
Spesso la trama è un intreccio di azioni narrate nel passato con altre riprese nel presente, in modo da porre in risalto le varie analogie fra le situazioni.
Il finale è un po' scontato, forse affrettato, ma comunque non intacca l'alto spessore generale dell'opera.
Taniguchi ci fa capire che non si può modificare il passato con tutti gli eventi che ci hanno formato, ma si può andare a recuperare quei valori e significati che ci permettono di superare un problema nel presente, e che spesso trova le sue radici nella nostra adolescenza. Lo stesso autore sottolinea la necessità di essere padroni della propria vita, di essere fedeli a se stessi, altrimenti si vanno a creare situazioni e relazioni che il tempo farà crollare.
Il conformismo o l'altruismo da soli, per Taniguchi, non sono sufficienti per creare una famiglia equilibrata e durevole; è indispensabile una scelta consapevole, e non il semplice adeguarsi alle esigenze delle persone che ci circondano.
Una lettura consigliata, a mio avviso, ad un pubblico adulto ed esigente in grado di apprezzare opere di questo livello, e che può permettersi il costo sopra la media dei due volumi.