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Michiru è una graziosa pattinatrice ma anche una ragazza problematica e chiusa in sé stessa. La causa del malessere di Michiru è nascosta nel suo passato. In particolare un evento ha cambiato la sua esistenza: ancora bambina, fugge di casa e viene ritrovata a notte fonda in un profondo stato di shock. Poche ore dopo, inoltre, viene rinvenuto il corpo senza vita del suo allenatore. Ci sarà un qualche collegamento tra i due eventi? Cos’è che turba così tanto la ragazza? Alla Michiru adulta si presentano inoltre due personaggi che la portano a rivangare il passato... il vecchio amico d’infanzia Leon, e il nuovo compagno di danza a due su giaccio: niente di meno che il fratello dell’allenatore morto anni prima.
Kiss & never cry è davvero un buon lavoro. Mi aspettavo una trama lineare, invece il racconto si è sviluppato in maniera inaspettata e complessa offrendo un mix di angoscia, tormento, sport, rapporti umani. I vari tasselli che Michiru raccoglie del suo passato, che lei stessa definisce torbido e sporco, si riflettono in tutte le difficoltà che incontra nel presente, segnando i rapporti e i legami con i personaggi presenti nella narrazione; facendo cogliere molto bene il disorientamento della protagonista. I disegni sono curati soprattutto per quanto riguarda i passi di danza/pattinaggio. Sicuramente adatto a chi ama lo sport ed in particolare il pattinaggio, filo conduttore dell’intera storia, ma anche a chi non disdegna le storie sofferte ed intricate.