Recensione
Blue Heaven
7.5/10
Recensione di Metaldevilgear
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Il talentuoso mangaka Tsutomu Takahashi, rinomato anche per lavori quali "Sidooh" e "Skyhigh", propone nel 2002 una bella serie in tre volumi la cui lettura, pur non raggiungendo una condizione di irrinunciabilità, si rende capace di offrire un'esperienza a dir poco intensa, abbastanza originale e, soprattutto, davvero intrigante dal punto di vista della trama.
Basti evidenziare che l'intero corso delle vicende prende luogo su una nave da crociera, la migliore al mondo, la celeberrima "Blue Heaven", e che questo "paradiso blu" si trasformi, nel giro di poco tempo, in un inferno rosso di sangue.
Convulse sequenze d'azione, violenti omicidi e riflessioni storico/politiche di natura prepotentemente fredda e di richiamo all'attualità, costituiscono ciò che è in sostanza un valido esempio di thriller psicologico d'azione, certamente adatto ad un pubblico adulto.
Il tono dei contenuti è violento quanto basta a rendere l'atmosfera angosciante e spesso deprimente: tematiche come il razzismo, la guerra, la morte, non hanno timore di rivelarsi esplicitamente, del resto una certa aria di scetticismo nei confronti dell'indole umana aleggia su tutta l'opera.
Ad abitare lo scenario claustrofobico di "Blue Heaven" vi sono vari personaggi, ottimamente caratterizzati, alcuni dei quali allucinanti, squilibrati, o erroneamente insospettati. La trama presenta tuttavia anche soggetti molto più comuni, e sono alla fin fine questi a riportare alla luce un minimo di sensibilità e di speranza all'interno delle vicende.
Parlando di caratterizzazione, non si può fare a meno di elogiare lo stile di disegno, molto maturo, che ritrae i suddetti personaggi con tutte le appropriate particolarità, e che rievoca lo stampo tipico dei fumetti occidentali.
Alcune tavole lasciano davvero basiti per la portata dei dettagli, sempre elevatissima, di volti, utensili, spazi chiusi e (raramente) aperti e oltretutto per la gestione magistrale dei chiaroscuri.
A mio avviso quest'opera merita più di un occhio di riguardo, per giunta l'avvio fulminante delle vicende non concede nemmeno un attimo di distrazione o tanto meno di noia: in poche parole, i primi capitoli trascinano il lettore a fremere fino al gustarne la conclusione.
Basti evidenziare che l'intero corso delle vicende prende luogo su una nave da crociera, la migliore al mondo, la celeberrima "Blue Heaven", e che questo "paradiso blu" si trasformi, nel giro di poco tempo, in un inferno rosso di sangue.
Convulse sequenze d'azione, violenti omicidi e riflessioni storico/politiche di natura prepotentemente fredda e di richiamo all'attualità, costituiscono ciò che è in sostanza un valido esempio di thriller psicologico d'azione, certamente adatto ad un pubblico adulto.
Il tono dei contenuti è violento quanto basta a rendere l'atmosfera angosciante e spesso deprimente: tematiche come il razzismo, la guerra, la morte, non hanno timore di rivelarsi esplicitamente, del resto una certa aria di scetticismo nei confronti dell'indole umana aleggia su tutta l'opera.
Ad abitare lo scenario claustrofobico di "Blue Heaven" vi sono vari personaggi, ottimamente caratterizzati, alcuni dei quali allucinanti, squilibrati, o erroneamente insospettati. La trama presenta tuttavia anche soggetti molto più comuni, e sono alla fin fine questi a riportare alla luce un minimo di sensibilità e di speranza all'interno delle vicende.
Parlando di caratterizzazione, non si può fare a meno di elogiare lo stile di disegno, molto maturo, che ritrae i suddetti personaggi con tutte le appropriate particolarità, e che rievoca lo stampo tipico dei fumetti occidentali.
Alcune tavole lasciano davvero basiti per la portata dei dettagli, sempre elevatissima, di volti, utensili, spazi chiusi e (raramente) aperti e oltretutto per la gestione magistrale dei chiaroscuri.
A mio avviso quest'opera merita più di un occhio di riguardo, per giunta l'avvio fulminante delle vicende non concede nemmeno un attimo di distrazione o tanto meno di noia: in poche parole, i primi capitoli trascinano il lettore a fremere fino al gustarne la conclusione.