Recensione
20th Century Boys
10.0/10
Un capolavoro manga.
Questo fumetto spicca in tutta la produzione giapponese sul piano della sceneggiatura, e se la può tranquillamente giocare con i grandi fumetti dell'occidente.
Un manga complesso, difficile da seguire, e il cui finale è uno dei più controversi.
E' ricco di colpi di scena, in soli 24 volumi riesce a tirare fuori delle svolte in cui nessun altro manga è mai riuscito prima, e direi che Urasawa è il maestro dei colpi di scena, nessuno riesce a spiazzare così terribilmente il lettore, non è mai prevedibile o banale.
Lo sotryboard di Urasawa è quello che preferisco di più al mondo, lo reputo il mio sensei perchè nessun altro fumetto riesce a valorizzare così tanto il volto umano, e per questo mi trovo molto abbagliato da quest'autore.
I tempi sono paurosi: riesce ad amalgamare la solidità e la narrativa dei fumetti alle tempistiche dello story-board del manga senza mai rendere pesanti i testi.
Questa non è che la punta di diamante tra le varie opere di Urasawa: in Italia è conosciuto solo per 20th Century Boys, Monster e Pluto, ma egli ha fatto altri fumetti, anche se nessuno degli altri è all'altezza di questi 3, e 20th Century Boys è indubbiamente il suo migliore.
I tempi della trama non sono affatto lineari, si evolve su tempi differenti, usa sapientemente i flash-back e riesce a svelare così, poco a poco, i tasselli del suo mosaico.
Appena lo si inizia a leggere si viene rapiti immediatamente dalla travolgente mole di misteri che Urasawa pone... un simbolo, un gruppo di ragazzini... il lettore non può fare a meno di divorare un volume dopo l'altro per scoprire cosa succede poi.
Seppur ci sia grandissimo spazio per il mistero e la sceneggiatura, non manca l'azione, con scene da apocalisse. La trama non è molto realistica, vero, e molti fili narrativi non arrivano alla conclusione ma rimangono in sospeso, ma la mole che riesce a smuovere in soli 24 volumi giustifica tutto.
Il finale poi non è piaciuto molto ad alcune persone che magari si aspettavano la pappa pronta con rivelazioni semplici da shonen (tipo i "misteri" di Naruto o One Piece tanto per citare i più famosi) forse ci si aspettava un:<i> "l' amico è ... "</i>. Be' io dico che è il migliore che poteva esserci, perchè è così complesso che il lettore deve rifletterci, e quando giunge da solo alla conclusione, è spinto a rileggerlo per capire che in realtà la soluzione era sempre stata a porta del lettore, Urasawa ha lasciato vari indizi che solo alla fine, con un attenta riflessione, si colgono.
Un manga tra l' altro che racchiude la storia della seconda metà del secolo scorso: l'allunaggio, Uri Geller e così via. Tantissime citazioni e tantissime ambientazioni differenti: Germania, Giappone, Roma, USA ecc...
Un manga che va letto, dove si tocca narrativamente parlando il punto più alto delle produzioni nipponiche.
I disegni poi sono fantastici, lo stile è originale e pulito, gli sfondi sembrano fotografie ritoccate con photoshop per farle diventare retinate, invece sono tutto opera degli assistenti di Urasawa che fanno tutto manualmente.
Questo fumetto spicca in tutta la produzione giapponese sul piano della sceneggiatura, e se la può tranquillamente giocare con i grandi fumetti dell'occidente.
Un manga complesso, difficile da seguire, e il cui finale è uno dei più controversi.
E' ricco di colpi di scena, in soli 24 volumi riesce a tirare fuori delle svolte in cui nessun altro manga è mai riuscito prima, e direi che Urasawa è il maestro dei colpi di scena, nessuno riesce a spiazzare così terribilmente il lettore, non è mai prevedibile o banale.
Lo sotryboard di Urasawa è quello che preferisco di più al mondo, lo reputo il mio sensei perchè nessun altro fumetto riesce a valorizzare così tanto il volto umano, e per questo mi trovo molto abbagliato da quest'autore.
I tempi sono paurosi: riesce ad amalgamare la solidità e la narrativa dei fumetti alle tempistiche dello story-board del manga senza mai rendere pesanti i testi.
Questa non è che la punta di diamante tra le varie opere di Urasawa: in Italia è conosciuto solo per 20th Century Boys, Monster e Pluto, ma egli ha fatto altri fumetti, anche se nessuno degli altri è all'altezza di questi 3, e 20th Century Boys è indubbiamente il suo migliore.
I tempi della trama non sono affatto lineari, si evolve su tempi differenti, usa sapientemente i flash-back e riesce a svelare così, poco a poco, i tasselli del suo mosaico.
Appena lo si inizia a leggere si viene rapiti immediatamente dalla travolgente mole di misteri che Urasawa pone... un simbolo, un gruppo di ragazzini... il lettore non può fare a meno di divorare un volume dopo l'altro per scoprire cosa succede poi.
Seppur ci sia grandissimo spazio per il mistero e la sceneggiatura, non manca l'azione, con scene da apocalisse. La trama non è molto realistica, vero, e molti fili narrativi non arrivano alla conclusione ma rimangono in sospeso, ma la mole che riesce a smuovere in soli 24 volumi giustifica tutto.
Il finale poi non è piaciuto molto ad alcune persone che magari si aspettavano la pappa pronta con rivelazioni semplici da shonen (tipo i "misteri" di Naruto o One Piece tanto per citare i più famosi) forse ci si aspettava un:<i> "l' amico è ... "</i>. Be' io dico che è il migliore che poteva esserci, perchè è così complesso che il lettore deve rifletterci, e quando giunge da solo alla conclusione, è spinto a rileggerlo per capire che in realtà la soluzione era sempre stata a porta del lettore, Urasawa ha lasciato vari indizi che solo alla fine, con un attenta riflessione, si colgono.
Un manga tra l' altro che racchiude la storia della seconda metà del secolo scorso: l'allunaggio, Uri Geller e così via. Tantissime citazioni e tantissime ambientazioni differenti: Germania, Giappone, Roma, USA ecc...
Un manga che va letto, dove si tocca narrativamente parlando il punto più alto delle produzioni nipponiche.
I disegni poi sono fantastici, lo stile è originale e pulito, gli sfondi sembrano fotografie ritoccate con photoshop per farle diventare retinate, invece sono tutto opera degli assistenti di Urasawa che fanno tutto manualmente.