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8.0/10
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L'ho finito di leggere oggi, non sono sicuro al 100% di averlo metabolizzato bene, ma proverò ugualmente a scriverne una recensione.

Tsukasa Hojo è il mangaka noto per opere come <i>City Hunter</i> ed <i>Occhi di gatto</i>. In tanti ricorderanno questi due anime che trasmettevano quando eravamo bambini, ma non tutti hanno letto i rispettivi manga.
Anch'io non avevo mai letto nulla di quest'autore, e la cosa mi pesava un po'. Così ho comprato sia City Hunter che Family Compo, ma ho preferito iniziare da quest'ultimo perché rapito (letteralmente) dalle copertine.
In effetti uno dei più grossi pregi di questo manga è costituito dai disegni: sono così dettagliati che l'impressione è quella di leggere un fotoromanzo, non un fumetto. Vedere per credere, i volti dei personaggi sono curati fin nei minimi dettagli. Del resto, senza girarci troppo intorno, Tsukasa Hojo è probabilmente il miglior disegnatore al mondo, paragonabile come bravura ai migliori pittori del Rinascimento (sto esagerando? Forse sì, forse no).

Ma cos'ha Family Compo oltre ai magnifici disegni?
Tanto, ma non troppo. La storia è molto carina e appassionante, ma non al punto da poter essere considerata un capolavoro. In realtà non esiste nemmeno una storia vera e propria, dopo il primo capitolo che fa da pilot la storyline si ferma fin quasi a bloccarsi. Ogni tanto si fa qualche passettino in avanti, ma il registro usato (quello dei capitoli autoconclusivi) dà poco spazio ad ampie manovre. Tuttavia il manga non è mai noioso. E con mai intendo mai.
I personaggi hanno un loro spessore, le introspezioni sono curatissime e le interazioni sono ben pensate. Togliendo i disegni sta proprio qui il punto di forza di Family Compo: i personaggi sono fatti talmente bene da risultare credibili e da permettere l'immedesimazione del lettore.
Però, tornando alla storia, mi sarei aspettato qualcosina in più. Dopo aver creato personaggi così, perché insistere continuamente sul tema dell'ambiguità sessuale? Capisco che è l'asse portante del manga, ma ciò non significa che non si possa inserire qualche altro elemento. Sembra quasi che Hojo, fino alla fine, abbia deciso di lasciare il "sentimentale" come contorno per non togliere spazio alla commedia degli equivoci.
Il problema è che l'umorismo di Hojo è un po'... piatto. Non è un manga che fa ridere, perché probabilmente non vuole far ridere. Ma nel mio caso non m'ha nemmeno fatto sorridere, mi ha semplicemente intrattenuto. Ebbene sì, mi aspettavo di più da questo manga. Essendo il mio genere preferito il comico/sentimentale, speravo che Family Compo sarebbe stato un manga in grado di divertirmi, stupirmi, farmi battere il cuore. E lo ha fatto, ma non nella dose che speravo. Credo che rimarrà un piacevole ricordo, non so se lo rileggerò, ma so che quando si parlerà di travestiti il mio primo pensiero sarà rivolto a questo manga.

In definitiva: lo consiglio?
Sicuramente sì. È un must un po' per tutti, visto lo spessore dell'autore. Gli amanti della commedia rimarranno sicuramente soddisfatti (anch'io alla fin fine lo sono), a tutti gli altri posso dire che è un manga fresco dai disegni favolosi, quindi almeno una lettura la merita.