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Sarò di parte, sarò poco obbiettivo, ma certamente non posso dare un voto inferiore al nove a quest'opera in unico volume, in quanto il protagonista è niente di meno che il mio personaggio Marvel preferito, il mutante dagli artigli con lo scheletro rivestito in adamantio. E ad illustrarne e narrarne le gesta è il famoso Tsutomu Nihei, noto nel mondo per le sue opere Blame! e Noise, e questo è un altro fattore che rende indiscutibilmente imperdibile, almeno per la mia persona, questo volume, infatti io adoro il tratto sporco utilizzato da questo autore nelle sue opere, dà alla luce tavole stupende in un misto tra sogno e incubo che non smetterei mai di guardare.

La trama è abbastanza semplice e scorrevole, la storia inizia con il nostro X-Man preferito che, mentre cammina tranquillo per le strade newyorkesi, viene fermato da una ragazza di nome Fusa che lo teletrasporta in un mondo in cui gli uomini sono sulla via dell'estinzione, a causa di creature simili ai gauche che compaiono in molte delle opere di Nihei. Wolverine è stato portato lì perché a quanto pare l'unica arma capace di uccidere questi orribili mostri è l'adamantio, di cui sono appunto rivestisti i suoi artigli oltre al suo scheletro, e che in quel mondo ormai alla deriva sembra scarseggiare.
Wolverine accetterà quindi di aiutare i sopravvissuti nella loro guerra contro le mostruose creature.

Come nella praticamente totalità delle sue opere, Nihei descrive con le sue immagini una realtà alquanto claustrofobica, con un mondo fatto di stretti cunicoli e livelli interrati in cui non manca una maniacale attenzione per i particolari architettonici.
Insomma, per tutti coloro che sono fan del mutante Marvel e che adorano Nihei e le sue magnifiche tavole, non dare un occhiata a quest'opera sarebbe davvero un delitto.
Essendo come già detto all'inizio entrambe le cose, il mio giudizio per quanto di parte anche abbastanza scontato, perciò ribadisco che il nove per me se lo merita tutto.