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7.0/10
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<b>[Attenzione, possibile presenza di spoiler.]</b>

L’opera di Taito Kubo in patria ha ottenuto un successo enorme tanto da collocarlo insieme a Naruto e One Piece fra i tre big della Weekly Shounen Jump, una delle più famosa e longeve riviste settimanali di manga pubblicate in Giappone. All’inizio non è neanche male, anzi piuttosto bello e interessante, ma con proseguo si lancia in caduta libera andando a scemare sempre di più, almeno secondo la mia opinione.

La trama gira attorno alle vicende di Ichigo Kurosaki, un ragazzo dotato della particolare abilità di poter vedere i fantasmi delle persone defunte, e Rukia Kuchiki, una shinigami “Dio della morte”. I due si incontrano mentre quest’ultima è intenta a dare la caccia ad una sorta di spirito malvagio chiamato Hollow. Durante lo scontro contro questo spirito Rukia, ormai ferita gravemente, pare dover avere la peggio e soccombere, tuttavia decide, anche contro la sua apparente volontà, di passare una parte dei suoi poteri al ragazzo, il quale accetta l’accordo per poter proteggere la propria famiglia dal mostro. Purtroppo nel processo di trasferimento di poteri qualcosa non va come Rukia aveva previsto, e la totalità dei suoi poteri passa a Ichigo che diviene un vero e proprio shinigami. Da quel momento in poi la ragazza rimarrà accanto a Ichigo per assicurarsi che svolga il lavoro al suo posto, avendo lei perso, al momento, i poteri.

Questo è praticamente l’incipit della storia, poi dopo una serie di combattimenti con alcuni Hollow nella città di Karakura dove vivono, si ha poi l’inizio della saga della Soul Society, che è la parte migliore di tutto il manga e si conclude intorno al ventesimo volume. Questa saga vede Ichigo costretto ad andare nella Soul Society, il luogo dove vivono gli shinigami per salvare Rukia, che era stata rapita e condannata a morte per aver passato i propri poteri ad un umano. Si incontreranno capitani, vice capitani e molti altri personaggi in cui il Gotei 13 è strutturato. Assisteremo a scontri davvero molto belli e avremmo anche dei buoni colpi di scena. Tuttavia dopo questa saga ci sarà il nulla, almeno per me, solo un’accozzaglia di combattimenti, spesso immotivati e soprattutto che non tengono conto di quello che successo prima. A parte quella manciata di capitoli sul passato della Soul Society, venticinque volumi pressoché evitabilissimi e che rovinano quello che c’era stato prima.

Kubo ha mostrato di essere bravo a creare un bel po’ di bei personaggi, e di essere davvero bravo a disegnarli, ma di sicuro non è in grado a gestirli nel contesto di una trama più ampia, molti infatti risultano inseriti a forza e senza un reale motivo. Probabilmente se si limitava ad un opera più breve avrebbe potuto tirare fuori qualcosa di molto buono, ma volendo andare troppo per le lunghe perde molto.
Sei e mezzo sarebbe il voto che secondo me merita, ma visto che il mezzo voto non si può dare, voglio essere buono e dargli mezzo voto in più per la saga sul passato, e perché alla fine mi piacciono un sacco dei personaggi partoriti dalla sua matita.