Recensione
Lovey Dovey
5.0/10
Do 5 a questo manga perché adoro i disegni dell'autrice, ma la storia non merita nemmeno una sufficienza scarsa, assolutamente. Per quanto mi riguarda la storia era già risolta al secondo numero. I volumi seguenti (che ho continuato a comprare perché non avevo il coraggio di interrompere una serie a metà) sono delle specie di storie autoconclusive che nulla aggiungono e nulla tolgono alla storia principale. L'ultimo volume potrà anche sembrare ricco di colpi di scena, ma a me, personalmente, è sembrato solo il festival del cliché shojo.
Mi dispiace dare un'insufficienza a quello che è stato uno dei primi manga che ho comprato, ma sento di essere stata anche troppo generosa. Una storia trita e ritrita, ambientata nel solito strano liceo da shojo manga, dove la protagonista inizialmente viene proposta come l'incarnazione della furbizia e della doppia faccia e che alla fine si rivela la solita innamorata cronica. Un principe azzurro che è stato preso e messo nella storia senza che ne fosse cosciente, lo vediamo spaesato anche se deve solo respirare. L'altro protagonista maschile, allo stesso modo della protagonista femminile, ci viene presentato come un rubacuori, una casanova, uno che ci sa fare, invece risulta imbranato come una foca. I personaggi che ho apprezzato di più sono stati quelli secondari, almeno sono stati capaci di strapparmi un sorriso. Non consiglio la lettura, a meno che non vogliate una storiella scontata e banale, che non vi lascia nulla.
Mi dispiace dare un'insufficienza a quello che è stato uno dei primi manga che ho comprato, ma sento di essere stata anche troppo generosa. Una storia trita e ritrita, ambientata nel solito strano liceo da shojo manga, dove la protagonista inizialmente viene proposta come l'incarnazione della furbizia e della doppia faccia e che alla fine si rivela la solita innamorata cronica. Un principe azzurro che è stato preso e messo nella storia senza che ne fosse cosciente, lo vediamo spaesato anche se deve solo respirare. L'altro protagonista maschile, allo stesso modo della protagonista femminile, ci viene presentato come un rubacuori, una casanova, uno che ci sa fare, invece risulta imbranato come una foca. I personaggi che ho apprezzato di più sono stati quelli secondari, almeno sono stati capaci di strapparmi un sorriso. Non consiglio la lettura, a meno che non vogliate una storiella scontata e banale, che non vi lascia nulla.